Il sorteggio degli ottavi di finale di Champions League ha messo di fronte Lazio e Bayern Monaco. Una sfida inedita a livello ufficiale, visto che le due squadre non si sono mai affrontate in competizioni internazionali. L’unico precedente resta quindi la prestigiosa amichevole del 17 settembre 1974 quando all’Olimpico di Roma si sfidarono i biancocelesti, campioni d’Italia in carica e i bavaresi detentori della Coppa dei Campioni.
Da una parte la Lazio di Giorgio Chinaglia e Tommaso Maestrelli, squalificata dall’Uefa per gli incidenti dell’anno prima contro l’Ipswich e quindi costretta a saltare la partecipazione alla massima competizione continentale. Dall’altra il Bayern Monaco zeppo di giocatori freschi reduci dal vittorioso Mondiale giocato in Germania, Franz Beckenbauer e Gerd Muller su tutti. Davanti a 50.000 spettatori terminò 1-1 con rete di Schwarzenbeck al 12’ e pareggio di Franzoni a cinque minuti dalla fine.
Diciotto anni dopo si sarebbe potuto avere un bis di quel confronto, con in campo addirittura Diego Armando Maradona tra le fila del Bayern, ma il match saltò pochi giorni prima di essere disputato. Questi i fatti. Il 23 ottobre 1992 il direttore generale ed ex bomber dei bavaresi, Uli Hoeness, annunciò che l’11 novembre il Bayern Monaco avrebbe disputato un’amichevole con la Lazio all’Olympiastadion. Non solo. La squadra tedesca avrebbe schierato un ospite di lusso: el Pibe de Oro. “Maradona giocherà almeno un tempo nel Bayern coronando così il sogno d’uno scontro diretto sul campo, con Paul Gascoigne, l’asso inglese della Lazio”, le parole di Hoeness che aggiunse: “La sfida tra Dieguito e Gazza farà registrare il tutto esaurito. Chiarisco anche che l’argentino non giocherà gratuitamente con noi perché daremo un compenso al Siviglia”. Il match sarebbe servito, inoltre, per intavolare una trattativa di mercato: il trasferimento del centravanti tedesco della Lazio, Karl-Heinz Riedle, al Bayern. A condurre la trattativa Hoeness in persona, su suggerimento dei due vicepresidenti esecutivi Karl-Heinz Rummenigge e Franz Beckenbauer. I bavaresi erano al corrente dei problemi che Riedle stava attraversando con il tecnico biancoceleste Dino Zoff, il quale gli aveva assegnato il ruolo di quarto straniero e quindi, in virtù dei regolamenti dell’epoca, la maggior parte delle volte veniva spedito in tribuna. Riedle, per paura di perdere il posto in nazionale se avesse continuato a non giocare, non si sarebbe opposto al trasferimento e il Bayern puntava ad averlo subito, anche solo in prestito fino a giugno del 1993, in attesa che in Italia fossero definitivamente chiarite le regole sugli stranieri.
Fu la telenovela di quei mesi riguardante il passaggio di Maradona dal Napoli al Siviglia a far naufragare tutti i piani del Bayern. Il 22 settembre, infatti, era stata ufficializzata per 7,5 milioni di dollari la cessione de El Diez alla squadra andalusa, complice un’autorizzazione speciale concessa dalla Fifa. Poche settimane dopo, però il Napoli reclamò sia il mancato pagamento della prima rata in contanti (tre milioni di dollari), che avrebbe dovuto essere versata entro il 2 ottobre, sia l’assenza della fidejussione bancaria relativa agli altri quattro milioni e mezzo. I partenopei chiesero dunque alla Fifa l’annullamento della cessione di Maradona al Siviglia.
Il 30 ottobre il massimo organismo mondiale del pallone avvisò la federcalcio spagnola che il Siviglia avrebbe avuto tempo fino al 10 novembre per rispettare gli accordi di pagamento previsti nel contratto di trasferimento di Maradona. In caso contrario il giocatore argentino sarebbe stato sospeso da ogni attività calcistica fino all’adempimento di tutte le clausole. La Fifa vietò anche al Pibe de Oro l’autorizzazione a prendere parte all’incontro esibizione Bayern-Lazio dell’11 novembre a Monaco motivandolo con queste due considerazioni: non si trattava di un provino in vista di un ingaggio, né di un’amichevole a sfondo benefico; un calciatore non può cambiare maglia temporaneamente per ragioni finanziarie.
Quello stesso giorno il club bavarese non poté far altro che annunciare l’annullamento dell’amichevole con la Lazio all’Olympiastadion. Anche il possibile trasferimento di Riedle finì in una bolla di sapone. Kalle restò a Roma fino al termine della stagione, poi nell’estate del 1993 tornò sì in Germania, ma per vestire la casacca del Borussia Dortmund con la quale poi vinse la Champions League nel 1997. Quello che invece non saltò fu il confronto Maradona-Gascoigne. Il Siviglia organizzò in pochi giorni un match contro la Lazio. La partita si disputò il 10 novembre al Sanchez-Pizjuan e finì 1-1 con gol biancoceleste di Gazza dopo il vantaggio spagnolo a firma Pineda.
Emanuele Gatto