Erano gli anni ’60 e la Cremonese vivacchiava in Terza Serie. Erano lontani i tempi della gloria nella massima serie e nel 1967 era arrivata un’umiliante retrocessione in D dopo 13 stagioni consecutive di C.
Domenico Luzzara ereditò il timone della società da Luciano Grandi e al primo tentativo vinse il campionato tornando tra i professionisti. La gioia fu breve perché la squadra retrocesse, impiegando poi ben due anni per salire di nuovo in C, nel 1970-’71.
Luciano Grandi divenne di nuovo presidente nel ’72 ma, dopo solo un anno, la squadra passò di nuovo nelle mani di Luzzara e, da qui, iniziò il sogno. Nel 1977 la squadra dominò il campionato di Serie C, tornando in B, categoria dalla quale mancava dal 1951.
In seconda serie la formazione da Angeleri prima e Settembrino poi rimase solo un anno ma qualcosa era cambiato. Nel 1981 arrivò una nuova promozione, con Vincenzi in panchina e la consapevolezza di poter sognare in grande.
Luzzara scelse l’ex bandiera Mondonico come allenatore e fu una decisione più che azzeccata. Dopo i playoff persi nel 1983, nella stagione successiva arrivò la grande promozione in A: Cremona e la Cremonese erano tra i grandi.
Il sedicesimo posto riportò in cadetteria i grigiorossi ma era solo un arrivederci. Perché negli anni seguenti la squadra disputò altri cinque anni in A da protagonista, vincendo l’Anglo-Italiano nel 1993 e lanciando nel grande palcoscenico molti giocatori.
Furono anni fantastici, di grandi gioie, sempre con il grande Luzzara alla guida. Purtroppo negli ultimi anni la situazione divenne sempre più difficile, i tempi erano cambiati così come le persone e la “Cremo” sprofondò in C2. Luzzara lasciò il timone nel 2002, con la squadra lontana dai bei tempi che furono.
Nonostante ciò l’affetto nei confronti del Presidente non è mai cambiato. Dopo la sua morte nel 2006, gli venne intitolato il piazzale dello stadio perché Domenico Luzzara è stato colui che ha reso tutto possibile, è stato la Storia con la esse maiuscola della Cremonese.
Paolo Castelli