I nerazzurri persero contro la Lazio all’Olimpico e la Juve li beffò
Mag 5, 2022

5 maggio 2002. Una data entrata nella storia del calcio italiano. Quel giorno la Juve conquista lo scudetto nell’ultima giornata di campionato beffando l’Inter. I nerazzurri, che erano primi in classifica con un punto di vantaggio sui bianconeri, vanno al tappeto contro la Lazio. E mentre Ronaldo piange in panchina, la Juve supera senza problemi la pratica Udinese e festeggia il titolo.

Uno scatenato Poborsky

E così il 5 maggio, oltre che per la morte di Napoleone e la celebre poesia del Manzoni, diventa, calcisticamente parlando, la ricorrenza della disfatta nerazzurra. Uno degli epiloghi più rocamboleschi nella storia moderna del pallone tricolore ricordato in tutti questi anni sui social con meme, ironie e sfottò.

Alex Del Piero protagonista contro l’Udinese

Ma cosa è successo quel giorno? L’Inter capolista, lanciata verso il titolo, fece visita alla Lazio in uno stadio Olimpico con tinte nerazzurre: il gemellaggio tra le tifoserie, e il timore di un exploit della Roma ancora in corsa per lo scudetto, sembravano le premesse per un match in discesa dell’Inter. La partita che doveva regalare il tricolore alla squadra di Hector Cuper, però, si rivelò un harakiri epocale. Poborsky, preso di mira dai propri tifosi, trascinò la Lazio ad un’incredibile vittoria per 4-2, condannando l’Inter a un finale da incubo condito dalle lacrime di Ronaldo.

La gioia sfrenata di Antonio Conte
La delusione di Ronaldo e dell’Inter

A far festa fu la Juve di Marcello Lippi, che passò agevolmente per 2-0 sul campo dell’Udinese con i gol di Trezeguet e Del Piero realizzando il sorpasso decisivo proprio al fotofinish. Juventus campione d’Italia con 71 punti, Roma -vittoriosa sul campo del Torino – seconda a quota 70 e Inter, alla fine, addirittura terza con 69.

Per il popolo nerazzurro, in realtà, la data infausta ha assunto connotati differenti nel 2010. Il 5 maggio di sette anni fa, la corazzata allenata da José Mourinho metteva in bacheca la Coppa Italia, primo tassello di uno storico triplete.

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