“Andiamo a Torino”. Non appena arrivò la notizia della tragedia aerea di Superga, dove il 4 maggio 1949 scomparve il Grande Torino di ritorno da Lisbona dove aveva giocato una partita contro il Benfica, Antonio Vespucio Liberti il presidente del River Plate decise che la sua squadra avrebbe giocato una partita di solidarietà a beneficio delle famiglie delle vittime. Il gesto segnò la storia di entrambi i club e suggellò una sorta di eterna amicizia.
River, più di tre giorni in volo
Morón-Rio de Janeiro-Dakar-Lisbona-Roma-Torino. Questo è il viaggio che la squadra ha fatto per attraversare l’Atlantico e compiere il gesto di solidarietà. Il viaggio è durato 34 ore e l’aereo messo a disposizione dal Governo è atterrato mercoledì 25 maggio. Dopo la gara, la delegazione ha preso parte a diversi eventi e visite sul suolo italiano (tra cui l’udienza con Papa Pio XII). Solo alla domenica a mezzanotte, è ripartita per l’Argentina e il ritorno, con un’altra tappa a Natal, è durato 42 ore.
Il sostegno di Perón, fondamentale nel viaggio del River
Il Governo si incaricò di procurare un aereo della Flota Áerea Mercante Argentina affinché le 25 persone che componevano la delegazione del River potessero viaggiare verso l’ Europa. Per questo motivo l’allora presidente della Nazione e la moglie Eva furono applauditi dai presenti allo stadio. Inoltre, donoarono un trofeo simbolico per il club italiano.
I giocatori del River non hanno voluto far pagare nulla
Dopo che la società ha manifestato l’intenzione di viaggiare per disputare l’amichevole di beneficenza e ottenuti i necessari permessi da parte dell’AFA e della Federazione italiana, i 14 giocatori recatisi a Torino hanno chiarito che non intendevano alcun tipo di compenso per la trasferta. L’incasso dell’amichevole (28 milioni di lire, con più di 50mila spettatori) andò alle famiglie delle vittime.
Minella non viaggiò e rimase con le riserve del River
Il direttore tecnico rinunciò al viaggio e rimase a guidare la squadra in Argentina. L’appuntamento di campionato, infatti, non fu rinviato nonostante le richieste e, con sostituti e giovani giocatori, il River vinse 3-0 in trasferta a La Bombonera contro il Racing, che sarebbe poi diventato campione.
Un minuto senza giocare, l’emozionante tributo di tutto il calcio argentino
Non solo il River ha partecipato all’omaggio con il suo viaggio di solidarietà. La Federcalcio argentina ha approvato, nel Consiglio di amministrazione presieduto da Oscar Nicolini, che tutte le partite del campionato di Prima Divisione del 1949 successive alla tragedia, venissero “sospese per un minuto” (a differenza dell’attuale momento di silenzio, prima della inizio della partita) e la delibera, emessa al venerdì, venne attuata durante le gare di sabato e domenica.
Gli omaggi incrociati tra River e Torino
“Il club del River Plate in ricordo dei caduti di Superga, interpretando il sentimento degli atleti argentini”, recita la targa di bronzo che il Milionario ha lasciato a Torino. In cambio ad ogni calciatore è stato dato un orologio con la data e il luogo della partita, il nome delle squadre e una frase.
La squadra italiana che rappresentava il Torino
La squadra locale era composta da una selezione di calciatori italiani: Sentimenti IV (Juventus); Manente (Juventus), Furiassi (Fiorentina); Annovazzi (Milan), Giovannini (Inter), Achilli (Inter); Nyers I (Inter), Boniperti (Juventus), Nordhal III (Milan), Hansen (Juventus) e Ferraris II (Novara). Poi sono entrati Moro (Bari), Angeleri (Juventus), Muccinelli (Juventus) e Lorenzi (Inter).
Gli argentini, dal canto loro, si sono schierati con Amadeo Carrizo; Ricardo Vaghi, Lidoro Soria; Norberto Yácono, Néstor Rossi, José Ramos; Ángel De Cicco, Roberto Col, Alfredo Di Stéfano, Ángel Labruna e Félix Loustau.
Di Stéfano segnò il gran gol del 2-2
Poco prima di partire per il calcio colombiano, da dove sarebbe balzato alla gloria nel Real Madrid, la Saeta Rubia ha abbagliato con la maglia del River e quel pomeriggio allo Stadio Comunale ha segnato il definitivo 2-2 con una delle sue corse caratteristiche. Esce dalla linea a tutta velocità, entra in area e segna con un pallonetto di destro.
Le statistiche di Torino-River 2-2
La cronaca del Clarín pubblicata venerdì 27 maggio 1949 riporta le statistiche dettagliate della partita. Il Torino Simbolo ha calciato otto volte in porta (Carrizo ha deviato due volte) contro le 14 del River (Sentimenti ne ha contenuti sei di palloni). Ci sono stati cinque falli per parte, il Milionario ha avuto la meglio sui calci d’angolo -sette contro cinque-, e gli italiani, che si sono visti annullare due gol dall’arbitro svizzero Scherz, hanno commesso tre “mani” contro i due dei rivali.
River e Torino, uniti anche dalle magliette
Oltre a quelle presenti tra i giocatori, entrambe le squadre si regalarono a vicenda un set di maglie che poi utilizzarono come alternative nei tornei nazionali di quegli anni. Al River toccarono ovviamente quelle granata e al Torino rimasero quelle bianche con la fascia trasversale rossa. Successivamente, dagli anni ’90 in poi, i brand che vestono entrambi i club hanno rieditato in più occasioni quei modelli affinché la tradizione rimanga viva.
Mario Bocchio