È la parte romantica e poetica del calcio. Dietro ai grandi attaccanti delle big ci sono loro, una marea di cannonieri che segnano Gol a grappoli sempre e solo nelle piazze minori del calcio italiano. Grandi con i piccoli, piccoli con i grandi.
Quando si parla delle bandiere di un calcio che non c’e più si nomina sempre Totti, ma ci scordiamo di lui, Sergio da Aosta. Un anti personaggio che ha giocato con il Chievo Verona dal 2002 al 2019. È passato dal Chievo-bis dei miracoli alla serie B, e di nuovo Chievo d’alta classifica con Maran.
Ogni stagione gli attaccanti più giovani gli hanno tolto un pochino di spazio, ma Sergio non ha mai fatto mancare il suo apporto decisivo.
E i 134 gol (da sommare agli altri 26 siglati con Varese e Spal) nel quartiere di Verona sono già scolpiti nella storia. Vorrei far mia una frase di una parodia de “Gli Autogol” che penso riassuma la vita calcistica di Capitan Pellissier: “Tutta la settimana chiavo, la domenica Chievo”. Il calcio di provincia ha bisogno di capitani Pellissier!
Lucio Pelliccioni