Prendete una città di quasi 500 mila abitanti, un manipolo di squadre semiprofessioniste e una media spettatori complessiva inferiore a quella di una qualsiasi squadra di Eccellenza del nostro campionato. Pochi sostenitori ma buoni, particolarmente caldi e viscerali, tifosi di squadre ognuna delle quali ha una storia particolare da raccontare. Perché la città non è una qualsiasi e ogni squadra di quelle che andremo a trattare riveste un ruolo non solo sportivo ma anche sociale, religioso e politico. La città in questione è la più conflittuale, insanguinata e divisa che il mondo occidentale abbia conosciuto nel secolo scorso. This is Belfast.
Belfast e la questione irlandese
Belfast è la capitale dell’Irlanda del Nord sin dalla sua creazione, ovvero dal 1920, ed è la città che è stata maggiormente insanguinata dalla violenza britannica e unionista contro la popolazione nazionalista. Sebbene siamo portati ad identificare il conflitto tra irlandesi repubblicani e cattolici da una parte e britannici, unionisti e protestanti dall’altra in maniera più o meno esclusiva attraverso i Troubles (il conflitto civile durato dal 1969 circa fino alla fine degli anni ’90), il conflitto coloniale dura in realtà ormai da più di 800 anni. Una guerra civile i cui protagonisti giocano dei ruoli ben definiti: da una parte invasori e carnefici, gli unionisti, e dall’altra segregati e vittime, i repubblicani. Da un lato i coloni britannici che a partire dal XVII secolo si sono stanziati in Irlanda del Nord, le forze paramilitari lealiste come la Ulster Volunteer Force (UVF) e la Ulster Defence Association (UDA), e l’esercito inglese, Dall’altro la comunità irlandese, l’Irish Republican Army (IRA) e altri gruppi armati di resistenza quali l’INLA. Un conflitto che anche geograficamente ha spezzato in due la città: il cuore unionista stanziato a Shankill Road e quello repubblicano a Falls Road. Una guerra totale e totalizzante più di quanto non dicano le quasi 1600 persone uccise in città tra il 1969 ed il 2001.
Linfield FC
Sebbene l’interesse e il tifo calcistico degli abitanti di Belfast sia tutto riversato verso Celtic o Rangers a seconda dell’appartenenza alla comunità repubblicana o unionista, ogni Bealfeirstian tifoso di calcio che si rispetti ha a cuore anche per delle squadre locali.
Il Linfield è di gran lunga la squadra più titolata dell’intera Irlanda del Nord e gode del privilegio di giocare a Windsor Park, il celebre stadio che ospita tradizionalmente anche le partite della Nazionale. Il Linfield è anche la squadra più sfrontatamente lealista. Fu fondato nel lontanissimo 1866 a Sandy Row, in una zona di Belfast solitamente ostile ai cattolici, da una comunità di operai protestanti del sud di Belfast, unionista e affiliata, specialmente durante i Troubles, con l’UDA e l’Orange Order. La prima uniforme di gara ricalca in tutto e per tutto quella dei Glasgow Rangers (vedi foto a fianco).
All’interno del club vige la regola non scritta di non tesserare giocatori cattolici o comunque non protestanti. Questo è ed è stato rispettato negli anni in maniera molto ferrea, salvo pochissime eccezioni.
Il club è seguito da un ristretto gruppo di fedeli e accaniti sostenitori. Tra gli ultimi disordini che vedono protagonisti i sostenitori del Linfield citiamo quelli datati marzo 2012. A Derry, città tristemente famosa per il secondo Bloody Sunday, quello del 1972, va in scena il ritorno dei quarti di finale della Setanta Cup, competizione che coinvolge squadre di entrambe le federazioni calcistiche dell’isola. Avversario è l’odiatissimo Derry City FC che dal 1985 ha chiesto e ottenuto di essere affiliato alla lega calcistica irlandese (a tal proposito si rimanda all’articolo “La bella favola del Derry City FC”, Senza Soste n. 33, dicembre 2008).
I tifosi del Linfield hanno intonato cori anticattolici, a favore del Bloody Sunday e contro il papa e gli scandali di pedofilia con cui convive la Chiesa. I tifosi del Derry hanno risposto con canti a favore dell’IRA e altro ancora. La tensione all’interno dello stadio ha raggiunto un tale livello che a fine gara si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per impedire uno scontro che sembrava ormai inevitabile.
Ma episodi ben più gravi sono successi in passato. Le tensioni settarie, maggiore causa dei conflitti durante le partite del campionato nordirlandese, raggiunsero il culmine in occasione del Boxing Day del 1948 disputatosi a Windsor Park tra Linfield e Belfast Celtic. Ma di questo ne parleremo in seguito. Nel 1997, il match contro il Coleraine fu sospeso dopo che un tifoso scagliò due bottiglie sul terreno di gioco a seguito dell’espulsione di due giocatori del Linfield. Nel maggio del 2005 ci sono stati problemi di ordine pubblico a Dublino in occasione della finale di Setanta Cup tra Linfield e Shelbourne. Nello stesso mese ai tifosi del Linfield è stata vietata la trasferta al The Oval per la sfida contro il Glentoran, perché il mese prima duri scontri avevano coinvolto entrambe le tifoserie. Nel 2008, tre sostenitori dei blues furono arrestati a Dublino, con l’accusa di reati contro l’ordine pubblico durante il match di Setanta Cup contro il St. Patrick’s Athletic. Nel maggio dello stesso anno un giocatore del Linfield, fu colpito da un razzo lanciato dalla tribuna dei sostenitori del Cliftonville, mentre pochi giorni dopo è stato ancora l’intervento della polizia a sedare una rivolta in occasione del Boxing Day contro il solito Glentoran.
Nel Regno Unito, il Linfield è conosciuto insieme a Glasgow Rangers e Chelsea con l’appellativo di “The Blues Brothers”, termine riconducibile al colore blu delle maglie delle squadre ma anche al fatto che si tratta di tre club protestanti, quindi lealisti e a favore della regina d’Inghilterra. Durante i loro match si sente cantare spesso l’inno britannico “God Save the Queen” e le tribune del tifo organizzato sono ricche di vessilli e bandiere che ricordano il Regno Unito e l’Irlanda del Nord. Ad ogni partita che la nazionale gioca a Windsor Park il Linfield percepisce il 15% degli incassi. Sebbene lo stadio sia proprietà dei Blues, questo è motivo di forti discussioni, dato che si tratta di ricavi extra che consentono al club di avere un tetto ingaggi nettamente superiore a quello di per sé già molto limitato delle altre squadre della lega.
Glentoran FC
Fondato nel 1882, quindi quattro anni prima del Linfield, il Glentoran è legato da sempre all’ambiente più operaio e proletario della città. Il Glentoran ha vinto molti meno titoli del Linfield ma a livello europeo ha avuto maggior successo. Alcuni dei momenti più esaltanti, perlomeno nel ricordo dei tifosi, vengono da campagne europee terminate nella rituale eliminazione onorevole.
Come quando in Coppa dei campioni furono eliminati dal Benfica di Eusebio ma solo dopo un doppio pareggio oppure quando raggiunsero i quarti di finale in Coppa delle Coppe contro il Borussia Moenchengladbach. Questo non affievolisce di certo la rivalità con l’odiatissimo Linfield per la supremazia della città, e più in generale del calcio nordirlandese.
Linfield e Glentoran giocano un “Belfast’s Big Two” ogni 26 dicembre (quello che gli inglesi chiamano il “Boxing Day”) ed è l’occasione in cui il poco seguito campionato nordirlandese fa registrare le massime presenze allo stadio e le tv che trasmettono l’evento riportano i massimi ascolti.
La rivalità, in questo caso è soprattutto sportiva: anche il Glentoran è nato da protestanti, ma dal punto di vista politico i propri tifosi sono più moderati di quelli del Linfield. In più, dal 1949 ha trovato terreno fertile anche tra i cattolici, molti dei quali rimasero privi di una squadra per cui tifare soprattutto in chiave anti Linfield e il Glentoran è l’unica squadra che a livello di successi ha provato a tenergli testa negli ultimi 65 anni. Ma anche tra Linfield e Glentoran non sono mancati momenti di violenza. Su tutti si ricordano gli incidenti della finale di coppa nazionale del 1983 e quelli del marzo 2017.
Belfast Celtic
Sapete perché il Glentoran ha richiamato tifosi cattolici a partire dal 1949? Perché nel 1949 si scioglie il club nordirlandese più prestigioso, il Belfast Celtic, il club di tutti (o quasi) gli irlandesi nazionalisti di Belfast. Il club fu fondato il 14 marzo 1891 ispirandosi al Celtic di Glasgow e adottandone gli stessi colori.
La squadra disputava le sue partite al Celtic Park, stadio inaugurato nel 1901 e soprannominato dai tifosi locali The Paradise. La sua storia è stata costellata da una serie infinita di incidenti tra i propri sostenitori e quelli delle tifoserie lealiste. Nel 1920 la squadra viene esclusa dalla Irish League e non poté partecipare al campionato sino al 1924. Pronti, via e dopo pochi mesi un altro grave incidente durante la semifinale di Irish Cup contro il Glentoran: una persona portò una pistola allo stadio e iniziò a sparare sulla folla. Era un periodo molto difficile per l’Irlanda: era in pieno svolgimento la guerra d’indipendenza irlandese e nell’ottobre di quell’anno si verificò la prima Bloody Sunday; l’incidente avvenuto durante la partita, unito al fatto che tra la tifoseria del Celtic vi era una larga componente di irlandesi nazionalisti cattolici, comportò un allontanamento della squadra dalle competizioni.
Ma è il Boxing Day del 1948 che segnerà la fine del glorioso Belfast Celtic. Nel finale di partita contro gli acerrimi nemici del Linfield al Windsor Park, i tifosi di casa invasero il campo e si avventarono sui giocatori del Celtic ferendone seriamente alcuni. Quelli del Celtic fecero altrettanto dando vita a tafferugli epici sul campo di gioco. La notte stessa la dirigenza del celtic decise di ritirare la squadra dal campionato. La stagione successiva i dirigenti del club decisero di rinunciare a partecipare al campionato per risolvere i problemi interni ed economici del club.
Le questioni interne non furono però risolte e il club non disputò più una partita ufficiale. Il mitico Celtic Park venne utilizzato come cinodromo sino al 1980, poi venne abbattuto per lasciar spazio a strutture commerciali. Nel 2003 è stata creata la Belfast Celtic Society un’organizzazione che ha lo scopo di preservare e diffondere la conoscenza storica del club.
Donegal Celtic
Nel 1970 nasce il Donegal Celtic, club considerato il naturale ereditiero del Belfast Celtic tanto da sposarne colori sociali e divisa. Prese il nome dalle strade del quartiere che si rifacevano tutte a paesi e città della contea irlandese del Donegal. Durante i suoi primi anni la prima squadra non riuscì mai ad emergere dalle categorie amatoriali soprattutto per problemi politici mentre al contrario le squadre giovanili mietevano successi a livello nazionale.
Nel 1990 il Donegal Celtic ha vissuto una delle giornate più difficili. Il destino volle che nel sorteggio di Irish Cup i biancoverdi fossero accoppiati al Linfield, gara unica da giocare a Windsor Park. Successe il finimondo. Dal momento che il Donegal giocava nelle serie inferiori, le forze di sicurezza sottostimarono il pericolo di incidenti. Nello stadio che portò alla dissoluzione del Belfast Celtic, le stesse dinamiche si riprodussero tali e quali 42 anni dopo. Circa un migliaio di persone seguì il Donegal a Windsor e le due tifoserie dettero luogo a una battaglia fuori e dentro lo stadio. E come accadde nel 1948 anche in questa occasione un tifoso del Linfield fece invasione di campo prendendo a pedate un giocatore con la maglia a strisce verticali biancoverde.
Negli anni successivi la federazione calcistica nordirlandese, in mano ai lealisti, continuò a discriminare il Donegal Celtic e solo grazie alla Commissione di uguaglianza dell’Irlanda del Nord il Donegal riuscì nel 2002 a debuttare tra i semiprofessionisti. Nel 2006 viene finalmente promossa nella massima serie.
Cliftonville FC
Ma oggi la squadra più seguita dai repubblicani di Belfast (dopo il Celtic Glasgow, ovviamente) è il Cliftonville. Nata nell’omonimo quartiere nel lontano 1879, è uno dei due club più antichi dell’Irlanda del Nord. Disputa i match interni nello stadio Solitude, che contiene 3.700 spettatori.
Nella sua storia ha conquistato 4 campionati nazionali, 8 Irish Cup e 2 Coppe di Lega ma l’evento più importante della sua lunghissima storia, anche per i connotati sociali e politici connessi, è stata probabilmente la doppia sfida giocata contro il Celtic Glasgow nel 2013, nel secondo turno preliminare di Champions League. Due bellissime feste tra due tifoserie gemellate che hanno di fatto realizzato i sogni del Cliftonville: affrontare in una competizione così importante il club a cui società, giocatori e tifosi si ispirano.
I supporters del Cliftonville hanno una grande rivalità nei confronti delle tre squadre sostenute dalla comunità protestante, Linfield, Glentoran e Crusaders, che vedremo in seguito. Vantano anche un gruppo squisitamente “ultras”, la Red Army, politicamente schierati all’estrema sinistra e composta in passato da attivisti del Sinn Fein.
I tifosi, oltre che far parte del board, fanno le pulizie allo stadio, scrivono i programmi e partecipano in vari altri modi alla vita del club.
Ma quel che rende davvero particolare la storia di questo club è che il Cliftonville ha radici protestanti, ma i Troubles degli anni ‘70 e i conseguenti cambiamenti demografici di Belfast hanno portato intorno al Solitude i cattolici repubblicani (Belfast nord ha infatti registrato in quegli anni un quarto dei morti dei Troubles). Oggi il Cliftonville ha una forte politica anti-settarismo.
Crusaders FC
Chiudiamo con i Crusaders, club filounionista che con il Cliftonville disputa il “derby del nord di Belfast”.
Gli stadi dei due club sono separati da appena 1500 metri e le due tifoserie vivono una rivalità che ha toccato il suo culmine durante i soliti Troubles quando andarono più volte in scena seri incidenti tra le due fazioni. Oggi i rapporti tra le due tifoserie sono meno problematici
Tito Sommartino