Non sono esistiti soltanto i grandi Riva, Boninsegna, Platini, Altafini. Dalla florida provincia pallonara sono via via emerse vere e proprie meteore del gol. Da Brighenti a Bui, da Vitali a Chimenti, senza dimenticare Palanca, Muiesan, Desolati e tanti altri.
L’uomo di Serramazzoni, Appennino modenese, è un gigante che per far strada nel calcio deve partire dalle giovanili della Lazio.
Si chiama Gianni Bui, un gigante di 185 centimetri per 80 chili che quando si pianta in area è una colonna di granito impossibile da spostare.
La Serie A la assaggia con la squadra romana già a vent’anni, ma l’esplosione arriva tra i cadetti, prima a Catanzaro (33 reti in due stagioni), poi a Verona. Con la squadra veneta arriva la promozione in Serie A, e un’annata indimenticabile, il 1968-’69: Gianni segna 15 reti in 26 partite, è al centro dell’attenzione e diventa un uomo mercato. Non si ripeterà, a questi livelli, pur restando un giocatore importante per il Verona e poi per il Torino, che lo acquista nel 1970-’71.