Diego Arizaga: il clamoroso fallimento di un’illusione calcistica in Italia
Mar 13, 2025

Negli annali del calcio italiano, pochi episodi sono tanto surreali quanto la storia di Diego Arizaga, un calciatore argentino la cui esperienza in Italia si rivelò un fallimento epocale. La sua avventura, breve e disastrosa, è rimasta impressa come uno dei peggiori colpi di mercato nella storia del Torino.

La militanza calcistica di Arizaga, classe 1936, ruolo attaccante, è principalmente legata ai “Leões” dello Sporting Lisbona, dove ha militato tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, dove era giunto proveniente dall’Estudiantes de La Plata.

Il calciatore era opzionato dal Palermo, ma nel 1963, il Torino, guidato dal nuovo presidente Orfeo Pianelli, era alla ricerca di talenti per rinforzare la squadra dopo le partenze di Baker e Law. In un’epoca in cui le informazioni sui calciatori stranieri erano scarse e difficili da verificare, il club decise di puntare proprio su Arizaga.

Nello Sporting Lisbona

L’operazione venne condotta con grande segretezza e quando fu finalmente annunciata, i tifosi si aspettavano di vedere un nuovo campione in grado di portare gloria al Toro, che sborsò sessanta milioni.

Denis Law e Joe Baker nel Toro

Arizaga il giorno della sua presentazione

Quando Arizaga venne presentato ufficialmente, l’entusiasmo si trasformò ben presto in incredulità. Il calciatore apparve fuori forma, ben lontano dall’immagine di un atleta professionista. Il direttore tecnico del Torino, Jenő Konrad Ostreicher, cercò di dimostrare le capacità del nuovo acquisto e gli chiese di eseguire un semplice salto davanti ai giornalisti. Il risultato fu imbarazzante: il goffo tentativo di Arizaga evidenziò una condizione atletica disastrosa, facendo sorgere immediatamente dubbi sulle sue reali qualità.

I tifosi e la stampa iniziarono a porsi domande: chi era davvero Diego Arizaga? Perché il Torino aveva deciso di ingaggiarlo? Le voci iniziarono a diffondersi e si sospettò che il giocatore fosse stato acquistato senza un’adeguata valutazione tecnica.

Nonostante la presentazione disastrosa, il Torino cercò di dargli una possibilità, ma il campo confermò tutte le perplessità. Arizaga non riuscì mai ad adattarsi al calcio italiano, dimostrando gravi lacune tecniche e atletiche. Il club si trovò così nella scomoda posizione di dover rimediare al clamoroso errore.

Per cercare di limitare i danni, il Torino tentò di cedere Arizaga al Catania, con la promessa di continuare a pagargli lo stipendio e per convincerlo gli garantì il prolungamento del contratto di un altro anno. Il tecnico etneo Carmelo Di Bella lo scaricò quasi subito.

Gerry Hitchens sulle figurine

La sua carriera in Italia era già segnata: dopo essere stata giudicata troppo esigua l’offerta del Mantova, ritornò al Toro e non disputò mai una partita ufficiale in Serie A e il suo nome finì presto nell’oblio. I granata puntarono su Hitchens e alla fine constatarono che l’intera fallimentare operazione dell’argentino era costata un centinaio di milioni.

Il caso di Diego Arizaga rappresenta uno dei peggiori errori di mercato del Torino e un monito per le società calcistiche su quanto sia fondamentale un’adeguata valutazione dei giocatori prima di procedere con gli acquisti. Questo episodio evidenziò anche i limiti dello scouting dell’epoca, quando non esistevano ancora le sofisticate analisi dei dati e le video-analisi che oggi consentono di valutare un giocatore con maggiore precisione.

Dopo il suo fallimento in Italia, Arizaga sparì dai radar del calcio internazionale. Poco si sa della sua carriera successiva, ma il suo nome rimane legato a uno degli episodi più imbarazzanti nella storia del calcio italiano.

La vicenda di Diego Arizaga rimane un capitolo oscuro della storia del Torino, un’illusione calcistica che si rivelò un completo disastro. Il suo fallimento servì da lezione per il club e per il calcio italiano in generale, segnando un’epoca in cui le operazioni di mercato si basavano spesso su intuizioni piuttosto che su dati concreti.

Mario Bocchio

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