Assuefatto oramai nell’osservare l’addio mediatico dal calcio giocato dei tanti campioni allegorici, seguaci del dio denaro e del pallone, mi risveglio or ora dal torpore leggendo su Facebook il commiato di un numero 10 dilettante, sempre sorridente, che ho avuto modo d’apprezzare allo stadio “Miotto” di Thiene.
Di chi sto parlando? Ma di Andrea Bellotto, classe 1988, il quale dà l’addio al football giocato scrivendo una bella lettera sula sua pagina in cui manifesta tutta la genuina passione per questo sport. Sport di squadra che rappresenta, per chi vede oltre la sfera, la metafora della vita, al di là della casacca indossata.
Andrea, infatti, ha plasmato lo spirito del bambino gioioso ancora dentro di lui, lungo un percorso di convivenza che lo ha trasformato positivamente in un uomo maturo, mantenendo immutata la propria passione, nata quando cominciò a calcare il terreno di gioco del Malo. A me piace ricordarlo fin da quando giunse al “Miotto” aggregato nei Giovanissimi 2002-2003 rossoneri del Thiene. Oggi Andrea conclude il proprio percorso sportivo con le rondinelle del San Tomio di Malo; stagione magica suggellata da 8 gol in 21 presenze e la vittoria nel campionato di Seconda Categoria con la squadra dov’era stato accolto ad inizio di quest’ultimo campionato con un bel post societario, propiziatorio, che ne ricordava la carriera:
“L’U.S. Calcio San Tomio ASD è lieta di comunicare che Andrea Bellotto vestirà la maglia biancoazzurra nella prossima stagione. Centrocampista offensivo, classe ’88, Andrea comincia il suo percorso calcistico nel vivaio del Malo per poi completare la sua formazione con Bassano, Thiene e Scledum. Nelle stagioni 2006-‘07 e 2007-‘08 torna a vestire i colori rossoneri del Thiene inziando la sua carriera tra i grandi nel campionato di Eccellenza, da lì in poi disputa 6 campionati di Promozione con le maglie di Isola Castelnovo, Schio, San Vito di Leguzzano, Cornedo e Caldogno e 7 campionati di Prima Categoria con Scledum, Thiene, Chiampo, Malo e Zanè. La prossima stagione sarà la sua terza in Seconda Categoria, campionato che ha già affrontato con il Thiene nelle stagioni 2019-‘20 e 2020-‘21 prima di trasferirsi nel già citato Zanè in Prima Categoria lo scorso autunno. La società rivolge ad Andrea un caloroso benvenuto e gli augura di togliersi grandi soddisfazioni in questa nuova avventura in biancoazzurro…”.
Detto questo, mi sento di condividere il bellissimo congedo di Bellotto con i lettori de Il Nobile Calcio, perche Andrea incarna in sè quello spirito universale che permeava il calcio dilettantistico dei miei profondi anni 70; periodo storico nel quale molti ex giocatori, non solo dilettanti, si riconosceranno.
Oggi il nostro bravo fantasista mette in campo, nero su bianco, le sue emozioni:
“ Un viaggio… un bellissimo, meraviglioso viaggio. Questo è stato per me il calcio, un viaggio fatto di gioie (ed alcuni dolori), di conquiste e di rinunce, che mi ha dato tanto, tantissimo, che mi ha fatto crescere e nella mia testa pensavo potesse non finire mai. Mi mancherà tutto, la tensione prepartita, la rabbia dopo una sconfitta, la gioia del gol, gli abbracci dopo una vittoria, i riti scaramantici, le battute durante gli allenamenti, il rumore della palla quando si insacca…
Obiettivi puntati su Andrea Bellotto
Ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato attraverso le varie tappe… mister, compagni, dirigenti, la mia fidanzata a cui toccherà il compito di sopportarmi lontano dai campi… tutti mi hanno lasciato qualcosa che porterò sempre con me.. come spero io abbia saputo lasciare un ricordo a tanta gente, magari un aneddoto, una battuta, un gol.. qualcosa che tra qualche anno, ripensandoci, possa far sorridere e pensare a quanto siamo fortunati a fare lo sport più bello del mondo. Ad inizio anno mi ero posto un obiettivo, vincere il campionato tornando ad assaporare il vero valore dello sport, quello fatto di passione pura, in un ambiente sano con persone meravigliose… e cosi è stato ed anzi, ho ricevuto molto di più.
Non c’è momento migliore per chiudere l’album dei ricordi…e voglio chiuderlo con questa foto che per me significa tanto, con mia madre e mio padre il giorno della conquista del campionato… perché in tutti questi anni mi hanno sempre accompagnato, difeso, aiutato, incoraggiato, tifato.. Sotto la pioggia o con il sole, dietro casa o a 100 chilometri. L’unica costante di tutto il viaggio è stato il mio sguardo verso la tribuna ad inizio match per salutarli e cosi è giusto che al triplice fischio finale della mia carriera il mio Grazie più grande vada a loro. Alla prossima avventura…”.
Grazie Andrea per questa lettera sincera che ti assegna da parte nostra, de Il Nobile Calcio, oltre al 10 e lode, il Pallone d’oro per la tecnica, la passione e la simpatia.
Giuseppe (Joe) Bonato