Giovanni “Johnny” Moscardini è diventato una star in Italia dopo aver segnato sette gol in nove partite internazionali negli anni ’20. Il giocatore nato a Falkirk in Scozia, una volta abbandonata la carriera calcistica aveva gestito un negozio a Campbeltown, sulla costa sud-occidentale della Scozia.Tuttavia, rimane un nome famoso nella città natale della sua famiglia, Barga, in Toscana in provincia di Lucca, dove lo stadio locale porta il suo nome.
Una squadra di scrittori scozzesi aveva organizzato una partita in suo onore contro una selezione italiana, con i padroni di casa che avevano battuto i loro ospiti del nord per 5-0. La squadra scozzese comprendeva il romanziere di Edimburgo Doug Johnstone, il poeta Thomas Clark e l’editorialista del The National Matthew Fitt. Dopo la sconfitta, Clark aveva dichiarato: “È stato un ottimo modo per celebrare un giocatore spesso trascurato nella storia scozzese”.
Barga, l’autoproclamata “città più scozzese d’Italia”, celebra da tempo i forti legami culturali con la Scozia, creati dai migranti italiani durante il XIX secolo. Il sito internet che aveva fatto notizia sostenendo la Scozia a rimanere all’interno dell’UE, vanta collegamenti con gli antenati di molte famiglie italo-scozzesi, tra cui quella dei Moscardini.
Classe 1897, fu uno dei primi calciatori nati all’estero a rappresentare l’Italia, militando in club come Genoa, Lucchese e Pisa. Noto per un robusto “stile scozzese”, fece il suo debutto in nazionale nel 1921, dopo aver lasciato la Scozia da adolescente per combattere per l’Italia nella Prima guerra mondiale.
Un infortunio al gomito riportato mentre svolgeva il ruolo di mitragliere a Caporetto sul fronte austriaco, lo obbligò a raggiungere la Sicilia per recuperare la salute, e lì mise insieme una squadra. Al suo ritorno a Barga fu notato da uno scout dell’allora squadra di Serie A della Lucchese, che lo convinse a firmare un contratto che prevedeva una bottiglia di olio d’oliva per ogni vittoria.
Nonostante la fama raggiunta, il calcio non lo ripagò del tutto e così ritornò in Scozia, dove gestì il negozio di suo zio a Campbeltown, prima di aprire in seguito il Lake Café a Prestwick, nel South Ayrshire. Moscardini è morto nel 1985.
Clark ha voluto sottolineare: “Era un ragazzo modesto, e non molte persone intorno a lui sapevano quale fantastica carriera avesse avuto. Infatti, dopo il suo ritorno dall’Italia, ha giocato anche per una squadra amatoriale a Campbeltown per un paio di stagioni, l’unico calcio competitivo che abbia mai giocato in Scozia”. Nonostante la sconfitta, la squadra scozzese aveva contribuito a una serie di eventi in tutta la città, consolidando i suoi legami unici con la Scozia, tra cui un ceilidh e un’esibizione pre-partita con una poesia dello stessoe Clark dedicata al calciato: O Johnny Moscardini!
Le strofe celebrano il periodo di Moscardini al Campbeltown FC, ma furono “sorprendentemente ben accolte” dai tifosi italiani, nonostante fossero scritte in scozzese.
Clark disse che pensava che la lingua “avrebbe potuto essere un problema”, aggiungendo: “Non mi rendevo conto di quanto fosse profondo il legame con la Scozia. Anche gli italiani nati e cresciuti a Barga hanno accenti scozzesi e hanno capito la poesia anche meglio di quanto avrei potuto sperare. È stata un’esperienza fantastica leggerla nello stadio di casa, con la sua famiglia lì”.
Dopo cinque anni alla Lucchese Moscardini passò al Pisa e durante la stagione 1924-‘25 realizzò 18 gol. Successivamente ha giocato con il Genoa ed è andato in tournée in Sud America con il club rossoblù. Tra il 1921 e il 1925 collezionò 9 presenze e segnò 7 gol con la maglia dell’Italia. Ha esordito in nazionale contro la Svizzera il 6 novembre 1921 e ha segnato il gol del pareggio 1–1. Poi il 15 gennaio 1922 mise a segno altre due reti nel pareggio per 3–3 contro l’Austria. Il 21 maggio 1922 segnò di nuovo nella vittoria per 4-2 contro il Belgio. Ha collezionato il suo quinto gol in nazionale il 27 maggio 1923 nella sconfitta esterna per 5-1 contro la Cecoslovacchia. Ha fatto la sua ultima apparizione con l’Italia contro la Francia il 22 marzo 1925. È stato il primo giocatore del Pisa ad aver mai giocato con l’Italia.
Mario Bocchio