È stato uno dei protagonisti di due stagioni napoletane sotto la guida di Luis Vinicio: stiamo parlando di Sergio Clerici, soprannominato “El gringo”, attaccante brasiliano che ha fatto sognare i tifosi del Napoli dal 1973 al 1975.
Clerici nasce a San Paolo, Brasile, il 25 maggio del 1941. Di ruolo attaccante centrale, dopo un’esperienza vissuta in Brasile con il Portuguesa Santista, nel 1960 viene ingaggiato dal Lecco quando è ancora giovanissimo. In serie A e anche in B, nelle prime tre stagioni italiane non brilla ed è poco lucido sotto porta. Ma dopo un pò di apprendistato, il talento e la sua infinità e generosità lo portano finalmente a segnare con regolarità in B: saranno 10, 20 e 17 i gol siglati con la squadra lombarda, che ottiene la promozione in A.
Dopo un altro anno nel massimo campionato con il Lecco, viene ingaggiato dal Bologna, dove però non farà bene e viene ceduto all’Atalanta, dove realizza 9 reti in un solo anno, nella stagione 1968-‘69. Arriva così la chiamata del Verona e successivamente della Fiorentina. In tre anni segna 30 reti totali. Sembra uno di quei talenti che non riescono però a sfondare mai del tutto. Posto ai margini della squadra gigliata, in lui crede Corrado Ferlaino, che lo pone al centro del suo progetto Napoli “all’olandese”, che sta realizzando in quel periodo insieme a Luis Vinicio, anche lui brasiliano come Clerici e che ne comprende il potenziale, nonostante le stagioni in chiaro-scuro del calciatore soprannominato “El gringo” dai tempi di Lecco.
All’età di 32 anni, Sergio Clerici viene ingaggiato dal Napoli di Vinicio, che gioca un calcio spettacolare, votato all’attacco e sul concetto, totalmente nuovo per il calcio italiano dell’epoca, del gioco totale, dove anche i terzini divengono ali d’attacco, e dove si attacca e si difende insieme, da squadra. Un gioco fatto di velocità, pressing, possesso palla, dove anche i difensori impostano il gioco. Qualcosa che oggi sembra scontato, molto meno all’epoca dell’Italia del catenaccio. Le due stagioni di Clerici con il Napoli sono da applausi: nella prima stagione con gli azzurri gioca un totale di 28 partite con 15 gol siglati. Il Napoli arriva terzo in classifica dietro solo alla Lazio campione d’Italia e alla Juventus, con la quale darà vita ad uno scontro da titani l’anno successivo, quando le due squadre si giocano il titolo testa a testa fino a poche gare dalla fine. In quella prima stagione napoletana, la squadra segna abbastanza, ma non troppo: saranno 35 i gol totali contro i 45 della Lazio e i 50 della Juventus. Clerici segna quindi quasi la metà dei gol dell’intera squadra azzurra, rivelandosi bomber implacabile e dal colpo di testa temibile. Quell’anno è bella la vittoria contro la Juventus per 2-0 grazie anche ad un gol di Clerici su rigore.
Sulla struttura della prima squadra, che contava un tridente fatto da Canè-Clerici-Braglia, il Napoli l’anno successivo acquista anche Massa. Braglia insieme a Clerici e Massa siglano da soli 44 gol e il Napoli conclude il campionato con il migliore attacco della serie A con 50 reti, di cui 14 sono di Clerici. Gli azzurri danno vita quell’anno ad uno scontro diretto con la Juventus, dopo le prime gare poco spettacolari e la sconfitta contro i bianconeri per 6-2 in casa.
Entra nella storia, ad esempio, il 7-1 rifilato alla Ternana, ma in generale gli azzurri dettano i tempi e il gioco in tutte le gare del campionato, perfino nello scontro diretto di Torino contro la Juventus, valevole per lo scudetto. Dopo quella stagione però, il Napoli decide di non confermare Clerici, ritenuto ormai al capolinea della sua carriera a 34 anni, che viene ceduto al Bologna nell’ affare Savoldi.
Ma i tifosi azzurri non dimenticheranno mai Sergio Clerici e le sue giocate in quel Napoli spettacolare ma purtroppo non vincente. Con gli azzurri saranno 57 gare con 29 reti messe a segno, a cui aggiungere altre due segnature in coppa Italia e 1 gol in Coppa Uefa. Gli ultimi anni della carriera da calciatore di Sergio Clerici sono con il Bologna, dove aveva giocato qualche anno prima. Con i felsinei giocherà 53 gare di A con 15 gol messi a segno, prima di terminare la sua carriera alla Lazio nella stagione 1977-‘78, con 11 presenze e 1 gol. Sergio Clerici sarà l’ultimo calciatore straniero a giocare in A fino alla riapertura delle frontiere avvenuta nella stagione 1980-‘81.