1972: Italia fuori nei quarti, è l’apoteosi di Gerd Müller
Ago 15, 2021

C’è la firma di Gerd Müller, storico bomber della storia tedesca, sul successo della Germania Ovest agli Europei del 1972. Si gioca in Belgio, lo stadio è l’Heysel che ancora non si porta sulle spalle ricordi di morte, alla fase finale sono arrivate oltre alla squadra tedesca, l’Unione Sovietica, l’Ungheria e il Belgio, che ospita dunque la fase finale, aperta ancora ad appena quattro squadre.

Uli Hoeness e Gerd Muller

L’Italia di Ferruccio Valcareggi – come racconta Pietro Cabras – si è liquefatta nei quarti di finale: detentrice del trofeo conquistato quattro anni prima all’Olimpico, seconda nel Mondiale messicano dietro all’inarrivabile Brasile di Pelé nel 1970, è uscita per mano dei belgi: dominato il girone a quattro con Austria, Svezia e Irlanda (quattro vittorie e due pareggi in sei gare), si fa inchiodare sul pari a Milano il 29 aprile (0-0), e battere due settimane dopo al Parc Astrid di Anderlecht (2-1). Sotto di due reti – Van Moer e Van Himst – l’Italia accorcia a quattro dalla fine con un rigore di Riva, che non può bastare.

Il Corriere dello Sport esemplifica la débacle azzurra con un titolo forte: “Una ingloriosa Waterloo per Napoleone Valcareggi”.  Sotto accusa “atleti anziani e schemi superati”, il ct, è la critica diffusa, si è affidato agli eroi del Messico, facendosi battere da una squadra ritenuta mediocre ma decisamente più vivace. Tra i belgi spicca il bomber Paul Van Himst, uno degli sportivi più gloriosi del Belgio. Per chi lo ricorda, Van Himst era nel cast di “Fuga per la vittoria”, il film cult di John Huston sulla mitica sfida tra Alleati e Tedeschi in un campo di concentramento durante la Seconda guerra mondiale. 

Il Corriere dello Sport esemplifica la débacle azzurra con un titolo forte: “Una ingloriosa Waterloo per Napoleone Valcareggi”

«Abbiamo perso meritatamente, si è chiuso un ciclo e se ne aprirà un altro» commenta il presidente Artemio Franchi, annunciando la linea federale. Ma la nuova era, due anni dopo ai Mondiali in Germania, non sarà ancora favorevole. e dovrà subire un nuovo, più consistente scossone o, meglio, una rivoluzione.

Inghilterra-Germania Ovest 1-3: la terza rete tedesca di Muller
In finale l’URSS si arrende a Muller protagonista di una doppietta


Nel giugno 1972 in Belgio, la fase finale è l’apoteosi di Gerd Muller, piccolo ma esplosivo attaccante: due reti in semifinale (doppietta al Belgio, 2-1), altre due all’Unione Sovietica (3-0), e Germania che si laurea quarta nazionale a vincere gli Europei nelle quattro edizioni, dopo Russia, Spagna e Italia. 

Un asse collaudatissimo, quello tedesco – Sepp Maier, Paul Breitner, Franz Beckenbauer e Gerd Muller – che si confermerà due anni dopo in casa, a dispetto del calcio totale creato e proposto dall’Olanda di Cruyff, per tornare a issarsi in cima al mondo, venti anni dopo la prima volta. 

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