L’età d’oro del Tenerife possiamo dire che inizia con l’arrivo di Jorge Valdano in panchina. Stagione 1991-’92, la squadra è in piena zona-retrocessione, Ecco Valdano e il suo vice Ángel Alberto Cappa, mancano otto partite per finire il campionato. Il duo non delude e riesce a salvare il club tinerfeño con una giornata di anticipo. Quel giorno gli isolani occuparono tutte le prime pagine dei quotidiani sportivi spagnoli perché privarono il Real Madrid della vittoria della Liga.
La stagione successiva (1992-‘93), per il Tenerife fu l’annata più riuscita nell’arco dell’intera sua storia. Con Jorge Valdano ben saldo al tmone, venne fuori un eccellente modello di squadra che finì il campionato al quinto posto, ottenendo per la prima volta la qualificazione Uefa. Giocatori come Del Solar, Fernando Redondo, Chano, Conte, Ezequiel Castillo, Molo, Quique Estebaranz, Dertycia e Pizzi diedero vita ad altissimi momenti di gioco e furono capaci, per il secondo anno di fila, di far perdere il campionato al Real Madrid, caduto all’ultima giornata per 2-0.
Questa nuova vittoria sui Blancos finì per affratellare il Tenerife al Barcellona (il grande beneficiario), che lo invitò al Trofeo Gamper. Il club delle Canarie sconfisse però il Dream Team di Johan Cruyff per 1-3 in finale.
L’ultimo anno di Jorge Valdano fu segnato da due importanti risultati. Fu una stagione più che discreta, dove la squadra terminò la Liga al decimo posto, mentre in Copa del Rey raggiunse le semifinali, dove venne estromesso dal Celta Vigo. Sulla strada, nei quarti di finale, di nuovo il Real Madrid, affossato da un clamoroso 3-0 nella gara di ritorno, con un gol di Carlos Aguilera e due di Diego Latorre.
Nel debutto in Europa, il Tenerife raggiunse il terzo turno della Coppa Uefa dopo aver eliminato i francesi dell’ Auxerre e i greci dell’Olympiakos. Fu la Juventus ad estromettere i tinerfeños. Dopo Valdano ci fu il breve “regno” di Vicente Cantatore, che introdusse il tecnico tedesco Jupp Heyneckes, che avrebbe portato la gioia per tutta l’isola. La sua fu una squadra che praticava un calcio rapido e audace: si qualificò ancora una volta per la Coppa Uefa e Juan Antonio Pizzi fu il capocannoniere del campionato con 31 reti e condivise la Scarpa d’Oro con l’inglese Alan Shearer.
L’anno successivo, sempre con Heyneckes in panchina, sarebbe venuto segnato dalla squadra spettacolare strada in Coppa Uefa, il Tenerife raggiunse le semifinali dopo aver superato il Maccabi Tel Aviv, la Lazio, il Feyenord e nei quarti di finale i danesi del Brøndby. Fu lo Schalke 04 a spegnere i sogni del Tenerife. Questo fu l’ultimo grande periodo della storia del club: da lì ebbe iniziò un periodo caratterizzato da continue promozioni e retrocessioni.