José Mourinho sarà l’allenatore della Roma dalla fine della stagione in corso. La società ha annunciato di aver raggiunto un accordo con l’allenatore portoghese che lo legherà alla squadra fino al 2024. L’annuncio dell’ingaggio di Mourinho, tra i più vincenti e carismatici allenatori degli ultimi vent’anni, arriva a poche ore da quello con cui era stato ufficializzato che l’attuale allenatore Paulo Fonseca avrebbe lasciato l’incarico a fine stagione.
Mourinho ha 58 anni e nelle ultime due stagioni aveva allenato il Tottenham in Inghilterra, ottenendo però risultati deludenti: era stato esonerato poche settimane fa. In carriera ha allenato Porto, Chelsea, Real Madrid, Manchester United e Inter, che aveva guidato al triplete – Scudetto, Champions League e Coppa Italia – nel 2010.
Commentando il suo arrivo alla Roma, Mourinho ha detto che «l’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. Allo stesso tempo, auguro a Paulo Fonseca le migliori fortune e chiedo ai media di comprendere che rilascerò dichiarazioni solo a tempo debito. Daje Roma!».
Oltre ai trofei vinti con l’Inter, nella sua carriera Mourinho ha vinto un’altra Champions League e una Coppa UEFA con il Porto, tre campionati inglesi con il Chelsea, e un campionato spagnolo con il Real Madrid. È noto per uno stile di gioco “reattivo”, che si basa cioè principalmente sulla compattezza difensiva, sull’attesa dell’avversario e sui contropiede, e per un approccio comunicativo molto carismatico, spesso ironico e ancora più spesso giudicato arrogante. Tra i tifosi interisti, Mourninho è ancora estesamente ricordato e celebrato per il triplete, e già si commenta come il suo arrivo in Italia animerà il già notoriamente vivace e polemico dibattito calcistico.
C’è curiosità anche per come gestirà a livello comunicativo e personale il ruolo di allenatore della Roma, un incarico tradizionalmente sottoposto a grandi pressioni da parte della tifoseria. I record di Mourinho? Eccoli: la striscia d’imbattibilità casalinga più lunga per un allenatore, durata dal 2002 al 2011; la capacità unica di vincere due Champions League con due club diversi; le 100 presenze in Champions a soli 49 anni, tecnico più giovane a raggiungere la tripla cifra; i 95 punti accumulati dal suo Chelsea in Premier League nel 2004-’05; le 77 gare consecutive d’imbattibilità allo Stamford Bridge in campionato.
Non ha mai vinto la Coppa del Mondo per club e la Supercoppa UEFA. Delle quattro finali che le squadre che dirigeva si erano guadagnate il diritto di disputare ne ha “giocate” solo due: la prima, quella del 2003 con il Porto e l’ultima, quella del 2017 alla guida del Red Devils.