Nella galleria dei grandi portieri della storia del calcio un posto tutto suo se lo merita l’argentino Hugo Orlando Gatti, per tutti “El Loco Gatti” … il “matto” …
Portiere dotato di elasticità felina con quella faccia da indiano che sembra essere appena uscito dall’ultimo assalto di Fort Apache Hugo “El Loco” Gatti ha rappresentato per decenni interi un modo nuovo di interpretare il ruolo del portiere, giocando spesso più verso il centro di metà campo con i piedi che non nella sua area di rigore con le mani, come si converrebbe ad un estremo difensore.
Sempre con quella vistosa fascia in testa per imbrigliare la lunga capigliatura, i calzettoni perennemente abbassati, senza parastinchi e con quell’andatura a metà tra il clown di un circo e un acrobata di professione Hugo Orlando Gatti ha vestito le maglie delle due più importanti squadre di calcio argentine: River Plate prima e Boca Junior.
Gatti – come racconta “Alla fine del primo tempo. Appunti di calcio romantico” – passò direttamente alla storia in occasione di un Superclásico disputato difendendo i pali del River contro il Boca nel 1967. In quell’occasione Gatti, incurante di trovarsi nella tana del nemico, provocò i tifosi del Boca a tal punto che la “Bombonera” esplose e verso il portiere volò di tutto; tra gli altri oggetti arrivò in campo persino una scopa. A quel punto “El Loco” ammutolì lo stadio intero allorchè imbracciata la scopa iniziò a ramazzare tutta la propria area di rigore tra l’incredulità – prima – e il divertimento – poi – dei tifosi di entrambe le squadre.
Nel 1969 Gatti passò a difendere la porta del Gimnasia La Plata dove restò fino al 1976 anno in cui approdò proprio al Boca Junior, squadra di cui era da sempre tifoso – indipendentemente dagli accadimenti di quel memorabile Superclásico del 1967.
Classe 1944 Hugo Gatti continuò a giocare sino a 44 anni suonati e appese i guantoni al chiodo nella stagione 1988-‘89. Quando nel 1980 il Boca affrontò l’Argentinos di Diego Armando Maradona, allora stella nascente del calcio argentino, Hugo Gatti definì il numero dieci avversario un “barilotto troppo grasso per fare il calciatore”. Certo Maradona non la prese bene, e come farlo capire a un mezzo matto come “El Loco Gatti” ? Beh, per esempio rifilandogli quattro gol. Alla fine dell’incontro il tabellone dirà Argentinos – Boca 5 – 3!
Un anno dopo Maradona passerà al Boca Juniors e così Hugo Gatti non rivivrà l’incubo di ritrovarselo di fronte da avversario. Titolare per diciotto volte della maglia numero 1 della nazionale argentina nell’arco dei primi anni Settanta Hugo Gatti non risponderà alla convocazione di Menotti per disputare il mondiale 1978 dove sarebbe stato la riserva del più giovane ed intraprendente Ubaldo “Pato” Fillol. Un personaggio più unico che raro, Hugo Orlando Gatti, per tutti, e per sempre, solo “El Loco Gatti”.