Una stagione memorabile che con il tempo si è poi rivelata storica, l’annata 1980-’81 per il calcio ercolanese non sarà mai una stagione come le altre. I granata vesuviani il 7 giugno 1981 festeggiarono l’approdo tra i professionisti vincendo il campionato di Serie D (unico trionfo in una storia di oltre novant’anni). Una stagione – come riassume Domenico Colantuono – colma di aspettative con una rosa importante che vedeva tra gli altri, la bandiera Tufano, il talentuoso Pastina, bomber Ippolito, l’esterno goleador Riso e l’esperto estremo difensore Valsecchi, ex Atalanta, su tutti. L’inizio però non è dei migliori nonostante la vittoria all’esordio contro il Lavello (0-1) la squadra inizia a balbettare, complici anche alcune incomprensioni come ricorda Pastina: “Ricordo che io e Tufano giocavamo poco con mister Ravaglia e chiedemmo di essere ceduti ma la società si oppose. Poco dopo ci fu il cambio di allenatore e con il nuovo tecnico fummo utilizzati con continuità dimostrando di poter dare un apporto importante”.
I granata nelle successive cinque gare collezionano due sconfitte (Trani e Lucera) e tre pareggi (Gioventù Brindisi, Grumese e Fasano) che costano la panchina a Ravaglia. Dopo il turno di riposo alla settima, in panchina arriva Michele Abbandonato, il nuovo tecnico esordisce con una sconfitta, (1-0) in terra laziale contro il Sora, prologo, come in un crescendo rossiniano, di quella che sarà una cavalcata trionfale. La sconfitta in Ciociaria fa scattare la scintilla tra i granata capaci di inanellare tredici risultati utili consecutivi (undici vittorie e due pareggi) prima di essere sconfitti alla ventiduesima al “Fanuzzi” di Brindisi solo da uno sfortunato autogol di Riso. La sconfitta non turba i vesuviani capaci di riscattarsi nel turno successivo contro un’altra pugliese il Fasano, battendolo al “Solaro” per due reti a una grazie alle firme dei “gemelli del gol” Tufano e Ippolito.
La cavalcata prosegue a Grumo Nevano contro i padroni di casa della Grumese, il pari raggiunto sul filo di lana da una rete di Raffaele Riso scatena il malcontento tra il pubblico di casa come ricorda Denittis: “Ricordo che la Grumese era in vantaggio quando mancava poco alla fine. Riso trovò il pareggio quasi allo scadere e il clima diventò incandescente, al triplice fischio uscimmo dal campo nei cellulari della polizia che ci accompagnò fino al nostro pullman”.
Al pareggio esterno contro i rossoverdi seguono altre cinque vittorie consecutive (Lucera, Sora, Grottaglie, Giugliano e Santegidiese) prima del pareggio contro l’unico vero antagonista dell’intera stagione il Casoria, capace di fermare in entrambi i confronti la squadra vesuviana impattando sempre per 1-1. Il pareggio contro i viola fu seguito da altri due pari contro Pro Vasto e Arzanese entrambi terminati senza reti.
Alla 34ª giornata il “Solaro” torna a festeggiare i due punti grazie ad una rete, poco dopo il quarto d’ora di gioco, del “solito” Tufano che piega il Cassino (1-0) avvicinando sensibilmente lo storico traguardo ormai a pochissimi punti.
La trasferta successiva in Abruzzo contro il non irresistibile San Salvo sembrava poter essere l’occasione giusta per chiudere la pratica e invece si rivelò una trappola in cui l’Ercolanese inciampò, incappando in un’inaspettata sconfitta (1-0) rivelatasi non particolarmente “sanguinosa” vista la contemporanea sconfitta del Fasano, terzo, sul campo della Santegidiese e il pareggio interno del Casoria, secondo, nel derby contro il Giugliano mantenendo due lunghezze di vantaggio sui viola e quattro sui pugliesi.
Nel turno successivo ad Ercolano è di scena il Bisceglie che viene liquidato all’inglese (2-0) grazie ad una rete per tempo. Prima Riso, su rigore, poi nella ripresa Ippolito chiude la contesa. I ragazzi di mister Abbandonato grazie alla vittoria sui nerazzurri mantengono le distanze dalle inseguitrici e basterà un punto nel turno successivo, in casa dell’Avigliano, per ottenere la matematica certezza di approdare in C2.
In Lucania, l’Ercolanese non affonda e cerca di gestire il pari riuscendolo a portare fino al triplice fischio ottenendo, non senza soffrire, il punto utile che significa promozione.
La squadra dopo la gara e i festeggiamenti negli spogliatoi rientra ad Ercolano intorno alla mezzanotte, ad attenderli un fiume di macchine bardate di sciarpe e bandiere che bloccarono l’uscita autostradale come testimoniato da alcuni dei protagonisti: “Un fiume inaspettato di persone che festeggiavano nonostante fosse tardi. Gente dai balconi che sventolava le bandiere, un emozione indescrivibile” il ricordo di Roberto Tufano. Emozioni forti anche per l’altro bomber Ippolito: “Mi vengono ancora i brividi a pensare il numero incredibile di persone che c’erano ad attenderci quando arrivammo in città. Il nostro autobus non riusciva a fare dieci metri, da lì fino allo stadio facemmo una fatica enorme ma fu un vero spettacolo”.
Una tifoseria di altri tempi secondo Orlando Pastina: “Avevamo un seguito straordinario in un calcio di altri tempi. La gente amava i propri colori andando qualche volta anche fuori dalle righe e ci considerava dei veri e propri eroi”.
I festeggiamenti si protrassero per tanto tempo ma c’era ancora una gara da disputare prima di congedarsi dalla Serie D, al “Solaro” arriva il Canosa. I granata non si fanno distrarre dal clima di festa e liquidano i pugliesi con un 3-1 frutto della doppietta di Ippolito e rete di Caviglia che chiudono al meglio una stagione storica vincendo il girone giungendo primi (52 punti, ndr) affacciandosi per la prima volta al professionismo.
Una squadra indimenticabile che ancora oggi tutti i tifosi con qualche anno in più ricordano con venerazione soprattutto per il valore umano dei calciatori come sottolinea Tufano: “Eravamo un grande gruppo, ci volevamo un gran bene e oltre ad essere dei grandi talenti eravamo soprattutto uomini veri e la gente lo ha capito per questo ci apprezza ancora a distanza di tanti anni”. Un clima familiare ricorda Riso: “Prima delle gare per smorzare la tensione facevamo un sacco di scherzi al massaggiatore che ci cascava sempre”. Un’esperienza indimenticabile per l’allora giovanissimo Denittis: “Ricordo che al ritorno dalle trasferte, in pullman mettevamo sempre una mia audiocassetta con la canzone ‘Autostrada’ di Dario Baldan Bembo che divenne un vero e proprio rito per tutta la stagione”. Lo stesso ex difensore granata ammette: “Il mio unico rimpianto è stato quello di lasciare Ercolano, all’ombra del Vesuvio ho vissuto la parte più bella della mia carriera. Per motivi personali lasciai la città andando all’Afragolese, anche lì sono stato bene come nelle altre squadre in cui ho militato ma di nessuna ho avuto nostalgia come di Ercolano e dell’Ercolanese”. Gli fa eco Orlando Pastina: “Ad Ercolano ho vissuto un’esperienza unica, ho dato tanto a quella maglia e ho ricevuto altrettanto, lì sono diventato uomo e grazie a loro sono riuscito ad arrivare alla ribalta nazionale finendo spesso nelle selezioni del Guerin Sportivo”.
Una stagione in cui grazie ad un’alchimia perfetta si fece la storia e che a distanza di quasi quattro decenni ancora rivive nei ricordi di calciatori e tifosi memori di un’esperienza unica che rimarrà impressa per sempre nel cuore e nella mente di chi l’ha vissuta.