Il ventenne belga aveva già impressionato a livello giovanile. Ora si sta ripetendo tra i professionisti. Remco Evenepoel era dato tra i probabili vincitori del prestigiosissimo Giro di Lombardia, corso nell’insolita data del ferregosto post-Coronavirus, ma una spettacolare a drammatica caduta lo ha messo furi causa.
Nel 2018 ha vinto i Campionati nazionali, europei e mondiali sia a cronometro che in linea nella categoria juniores. Professionista dal 2019, nello stesso anno ha fatto sua la Clásica San Sebastián e si è laureato campione europeo e vicecampione del mondo cronometro. I suoi risultati comparati alla sua precocità, hanno portato al paragone con il connazionale Eddy Merckx, considerato il più grande ciclista di tutti i tempi.
Dopo la pausa forzata, a causa della pandemia, torna alle corse a fine luglio, partecipando alla Vuelta a Burgos; nella terza tappa, con arrivo in quota a Picón Blanco, stacca tutti i più diretti avversari, conquistando tappa e maglia, maglia che difenderà, consentendogli di aggiudicarsi la classifica generale della manifestazione e portando i successi stagionali a quota sette.Prosegue il suo momento positivo vincendo la quarta tappa e la classifica finale del Giro della Polonia.
Figlio di Patrick professionista sul finire degli anni Ottanta, fino a tre anni fa era il capitano della nazionale giovanile di calcio del Belgio.
Cresciuto con il mito dei grandi calciatori, Remco ha iniziato a praticare il calcio a soli cinque anni, giocando dell’Anderlecht per poi trasferirsi a undici nelle fila del rinomato PSV Eindhoven (nelle cui fila hanno militato tanti campioni tra cui un giovane Ronaldo). Tornato successivamente nell’alma mater Anderlecht si è messo talmente in luce da entrare a far parte della nazionale belga di categoria.
Centrocampista dal sicuro futuro viene mandato in prima divisione al Malines per prendere contatto con il professionismo ed è li che Remco Evenepoel capisce che quello sport non fa per lui e decide di percorrere le orme del padre che tra anni Ottanta e Novanta battagliava con campioni come Indurain, Bugno o il connazionale Musseeuw.
“Mi allenavo con impegno ma sentivo ogni giorno il mio entusiasmo per il calcio diminuire, allenamenti e partite non mi trasmettevano più emozioni cosi mi sono detto: devi cambiare qualcosa” ha dichiarato il giovane belga.
Tra fine 2016 e inizio 2017 ecco la clamorosa scelta: pallone in soffitta e via, in sella ad una bicicletta. Naturalmente portato per lo sport non è stato comunque facile adattare il fisico da calciatore (circa 70kg di peso) con quello da ciclista (oggi il ragazzo pesa circa 62kg) ma la tenacia e il talento hanno fatto il loro dovere.
Remco Evenepoel è considerato uno dei più promettenti corridori belgi ma non sembra montarsi la testa: “dicono che non ci sia mai stato nessuno in grado di fare un simile passaggio ma onestamente a me non interessano queste cose voglio solamente lavorare sodo, impegnarmi senza farmi illusioni. La cosa più bella è il costante entusiasmo che provo nel praticare il ciclismo, il resto arriverà solo se saprò metterci il giusto livello di sacrificio e impegno”.
Una storia non comune e una delle squadre più importanti al mondo, la Deceuninck-Quick Step gli ha messo gli occhi addosso e se lo vuole tenere ben stretto.
Si dice abbia valori stratosferici, paragonabili a quelli di Tom Boonen e la formazione dell’esperto general manager Patrick Lefevere ha previsto per lui un percorso di crescita che lo porterà ad essere competitivo nei grandi giri. In effetti per uno che ha saputo stravincere sia a crono che in linea le aspettative sono al massimo livello. Ora il ragazzo va lasciato maturare, perchè con così tante attenzioni addosso è facile perdere la bussola.
Mario Bocchio