Qualche tempo fa leggevo sul giornale la clamorosa notizia che a Cittadella, in provincia di Padova, sono convinti di avere tra le mani un nuovo Lionel Messi. Si tratta di un calciatore in erba tredicenne, alto un metro e quarantacinque; uno dei sette adolescenti selezionati dal Real Madrid al termine dell’ultima tournèe effettuata in Italia.
Lionel Messi giovanissimo
Il piccolo fenomeno, spiegava il cronista sportivo, fa ben 198 palleggi con una pallina da tennis e il club madrileno ha informato la famiglia che l’eventuale tesseramento potrà avvenire solo fra tre anni, quando il ragazzo compirà 16 primavere.
Intanto il ragazzino continua a giocare nelle giovanili del Cittadella sperando di sbocciare il prima possibile sul prato del Santiago Bernabéu.
Ebbene, ai genitori, comprensibilmente preoccupati, vorrei dire di non farsi troppe illusioni.
Il profeta del gol Johan Cruyff tra le sue tante parabole ne pronunciò una davvero evangelica: «Tecnica non vuol dire essere capaci di palleggiare 1000 volte. Chiunque può farlo con l’allenamento. E poi puoi lavorare al circo. Tecnica è passare la palla con un tocco, con la giusta velocità, sul piede giusto del tuo compagno».
E io ci aggiungo che al circo si vedono tanti giovani giocolieri che fanno numeri mirabolanti con le più piccole sfere, ma mai nessuno è stato ingaggiato da una squadra di Serie A intraprendendo così una brillante carriera professionistica nel mondo della “pelota” internazionale. Per quanto riguarda il provino col Real Madrid, la mamma del ragazzo, che non sembrava essersi ancora persa con la testa nel pallone, asseriva ansiosa: «siamo felici ma abbiamo anche un po’paura. C’è tanto entusiasmo, ma bisogna vedere se c’è un futuro».
Ebbene, speriamo che questi genitori rimangano con i piedi per terra, perché la strada che deve percorrere il ragazzo per affermarsi nel mondo pallonaro non è assolutamente facile anche se può avere delle indubbie doti innate; i fattori che concorrono per riuscire nell’impresa sono molteplici. In Italia ci sono circa 300 mila calciatori in erba. Di questi ad esordire in serie A sono solo in 60.
La fredda statistica chiarisce sinteticamente che solamente un ragazzo su cinquemila riesce a diventare un calciatore professionista. Noi ragazzini negli anni Sessanta sognavano più modestamente di diventare provetti calciatori, ma per giocare al massimo tra le fila della nobile provinciale Lanerossi Vicenza. Se poi la realtà era diversa ci accontentavamo appassionatamente di giocare nelle più nobili squadre dei nostri paesi di Provincia.
Ma torniamo all’avvento del nuovo Messi o Cruyff in chiave moderna. Qualcuno si chiederà: “Ogni quanto tempo nasce un nuovo ‘messia’ del calcio?” Ebbene, questo rimane il quesito principe al quale gli esperti calcolatori statistici dei numeri primi non riescono lontanamente a rispondere e nemmeno a profetizzare. Resta un unico dato di fatto certo e cioè che nel cielo delle notti magiche italiane da oramai molti decenni non appare alcuna stella cometa, mentre di meteore ne cadono a migliaia in ogni stagione calcistica.
Giuseppe (Joe) Bonato