Goyo Benito come Juanito
Apr 3, 2020

Oggi, il Real Madrid è di nuovo in lutto, perchè ha perso una delle sue leggende: Goyo Benito è morto all’età di 73 anni. Combatteva l’Alzheimer da un decennio e il coronavirus ha fatto precipitare la sua morte. Per tredici stagioni, dal 1969 al 1982, il difensore indossò la maglia bianca e vinse sei campionati e cinque Copas del Rey.

Il 2 aprile è una data di lutto per la famiglia del Real Madrid. Se il mitico Juanito ha perso la vita 28 anni fa, in questo stesso giorno, ma nel 2020, è morto uno dei migliori difensori della storia del calcio spagnolo, Goyo Benito. Nato il 21 ottobre 1946 a Puente del Arzobispo (Toledo), ha dedicato la sua vita al calcio e, soprattutto, al suo Real Madrid.

Goyo Benito e Paul Breitner, prima di una sfida tra il Real Madrid e il Bayern di Monaco

Grandissimo difensore, divenne famoso per la sua indole alla lotta e alla dedizione in allenamento e nelle partite. Una vera leggenda del Real Madrid e della Spagna. Nel 1979 ricevette la “Laureada”, le insegne d’oro e brillanti con l’emblema del club e gli allori intorno. Questo onore, a quel tempo, fu riservato solo lui e al mitico Pirri.

“Trattamento speciale” riservato a Cruyff

“Chi muore non muore, solo chi dimentica muore”. E Goyo Benito sarà sempre ricordato tra i fan del Real Madrid, come ha dichiarato uno dei suoi ex compagni, un altro leggendario del calcio spagnolo, Carlos Alonso Santillana. Nonostante fosse duro sul campo di gioco, era un uomo molto affabile, molto divertente. Santillana sorride quando ricorda quando arrivò al Real Madrid: “Ero più giovane e lui, Zoco o Pirri mi hanno fatto immediatamente integrare. Hanno parlato molto con me, in particolare Goyo”. Ed ancora: “Era molto difficile arrabbiarsi con lui, All’interno della convivenza di uno spogliatoio c’è sempre qualche problema, ma non ricordo mai che qualcuno si sia arrabbiato con lui”.

Con Mister Boskov

Goyo ha sempre compensato la mancanza di tecnica con il desiderio di imparare, combattere, senza mai voltare la faccia al rivale. Goyo era tutto temperamento. Logicamente, quel temperamento a volte lo portava ad essere un po’ in ritardo. Ma a quel tempo il calcio era molto più rude di adesso. Si giocava al limite del regolamento. Il nome di Goyo Benito sarà per sempre sugli altari della Casa Bianca. Soprattutto perché era un uomo con capacità e potere fisico incredibili Il pubblico lo sapeva e si divertiva moltissimo partita dopo partita.

Momento conviviale al Real Madrid

Faceva parte della nazionale. A Barcellona giocava Rexach, anche lui nelle Furio Rosse. Prima di un Madrid-Barça, quando uscì dal tunnel dello spogliatoio, Rexach, lo implorò: “Goyo fallo per tua madre, non farmi del male, dobbiamo giocare entrambi per la squadra nazionale!”. Goyo è rimasto madridista fino alla fine.

Mario Bocchio

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