
La città che visse il primo scudetto di Maradona
Alla fine dell’estate del 1986, con il ricordo del Mondiale ancora vivo e l’eco dei gol di Diego Armando Maradona che infiammava il cuore dei tifosi, Napoli si preparava a una stagione indimenticabile.

Il presidente Corrado Ferlaino aveva allestito una squadra capace di sostenere il genio argentino, affiancandogli uomini di esperienza come Bruscolotti, la forza di De Napoli, la solidità difensiva di Ferrario, Renica e Ferrara e la duttilità dei rincalzi Volpecina, Caffarelli, Muro e Sola.

L’inizio del campionato, però, non fu semplice. Sotto la guida attenta e disciplinata di Ottavio Bianchi, il Napoli raccolse pochi punti nelle prime giornate. Per rafforzare il centrocampo e valorizzare il tridente Maradona, Giordano e Carnevale, il direttore generale Italo Allodi decise di puntare su Francesco Romano, giovane centrocampista dalla Serie B, che si rivelò subito fondamentale per l’equilibrio della squadra.

La svolta arrivò il 9 novembre con la vittoria per 3-1 contro la Juventus al Comunale di Torino, firmata da Ferrario, Giordano e Volpecina. Quel successo proiettò il Napoli al comando della classifica, aprendo la strada verso il sogno dello scudetto.

L’Inter di Trapattoni fu l’ultimo ostacolo, ma non riuscì a tenere il passo dei partenopei, che si assicurarono il titolo di campioni d’inverno l’11 gennaio grazie al 3-0 sull’Ascoli e alla contemporanea sconfitta dei nerazzurri a Verona.

Domenica 10 maggio 1987, alle 17,47, Napoli e i suoi tifosi vissero un momento storico. Il pareggio 1-1 contro la Fiorentina, con reti di Carnevale e Roberto Baggio, sancì il primo scudetto della squadra partenopea. Gli 83.279 spettatori del San Paolo celebrarono una vittoria che coinvolse tutta la città, trasformando un sogno in realtà.
Quella squadra – Garella, Bruscolotti, Volpecina, Bagni, Ferrario, Renica, Carnevale, De Napoli, Giordano, Maradona e Romano – rimane un simbolo indelebile del calcio italiano, una poesia che racconta la magia di una città e di un trionfo storico. Tre anni dopo, sotto Albertino Bigon, il Napoli avrebbe conquistato un altro scudetto, ma nulla riuscì a eguagliare l’emozione e la leggenda del primo, eterno 1987.
Mario Bocchio
