Il Genoa nel destino di Claudio Ranieri con i colori della Roma. Se una sconfitta per 4-3 a Marassi fu fatale all’allenatore nella sua prima esperienza sulla panchina giallorossa, fu sempre una sconfitta a Marassi contro il Genoa a tenere a battesimo il testaccino difensore giallorosso nel suo esordio in serie A.
Era il 4 novembre 1973 e il giovane Claudio faceva il suo esordio nella squadra all’epoca allenata da Manlio Scopigno. Finì 2-1, terza sconfitta consecutiva della Roma. Scopigno ai microfoni del post partita recrimina per la sua retroguardia troppo allegra e poco pratica (“In difesa fanno troppo gli stilisti: giocano di fino anziché buttare i palloni in tribuna”). Scopigno il filosofo, Scopigno l’eroe di Cagliari che meno di tre anni prima aveva vinto lo scudetto con Gigi Riva. In quella difesa esordì proprio Claudio Ranieri.
A fine gara l’inviato del Corriere dello Sport Gianni Perrelli chiede a Ranieri se fosse demoralizzato e se nel cruccio c’entrasse anche il fatto che il primo gol l’ha segnato Corradi, il suo avversario diretto. “No, sul primo sol non credo di avere colpe. Mi sento giù, perché si è perso. È brutto esordire con una sconfitta. Anche se Lo Bello mi ha fatto i complimenti”.
L’esordio di Ranieri nella Roma, a “Marassi” contro il Genoa
Si trattava di Concetto Lo Bello, uno dei più grandi arbitri della storia del calcio italiano. In quella Roma c’erano Ginulfi, Morini, Rocca, Batistoni; Santarini, Domenghini, Di Bartolomei, Cappellini, Cordova e Prati. Lui scese in campo con la maglia numero 2. Dall’altra parte della barricata giocò un’altra futura icona della Roma: Roberto Pruzzo.
Claudio Ranieri è classe 1951, è nato a Testaccio, non lontano dal centro e non lontano dal mare, a poche centinaia di metri dal vecchio mattatoio. Il papà di Claudio aveva una macelleria, famiglia semplice, valori semplici, quelli che Ranieri ha portato con sé tutta la vita e che sono la spina dorsale anche del suo lavoro come allenatore. Il campetto della parrocchia dei salesiani, quelli vicino Piazza Santa Maria Liberatrice.
Girava Roma in bicicletta fino a quando il padre non gli regalò una Gilera 125. Dalle giovanili della Roma e l’esordio in prima squadra Claudio spicca in volo, e 50 anni dopo vola ancora in Serie A.