La Paganese al termine della stagione 1975-’76 si ritrovò per la prima volta catapultata in un calcio di livello nazionale e la società non si fece trovare impreparata. Il campionato di serie C era un palcoscenico di prim’ordine e Pagani, nel suo nuovo “Comunale”, si apprestava ad ospitare nella stagione 1976-’77 realtà calcistiche che si chiamavano Reggina, Bari, Crotone, Salernitana, Messina, Cosenza, Campobasso, Brindisi, Barletta, Marsala, Siracusa.
Il Davide – Paganese contro il Golia rappresentato dagli squadroni di mezz’Italia ed il miracolo, come nelle favole, avvenne. Tutte messe in fila dalla matricola messa su dal vulcanico Gennaro Rambone. La Paganese stupì l’Italia della serie C conquistando le prime pagine dei quotidiani sportivi come rivelazione della stagione. Tutti sappiamo come.
Esordio casalingo nel campionato di serie C (stagione calcistica 1976-’77): Golia aveva un figlio che si chiamava Bari contro il quale alla lunga nulla si potette fare se non avere la soddisfazione di batterlo in quel 17 aprile del 1977 con una rete di Tacchi, in un “Comunale” strapieno in ogni ordine di posto. Circa settemila spettatori in delirio con i pugliesi di mister Losi e del bomber Penzo in ginocchio. La classifica della serie C girone C il giorno dopo si presentava così: Bari 44, Paganese 41, Reggina, Siracusa, Crotone, Benevento 34. Quel memorabile ed indimenticabile primo campionato in serie C della Paganese, partito dalla trasferta di Trapani (0-0), si chiuse in casa dopo trentotto partite a Pagani con gli azzurri che pareggiarono 0-0 con il Marsala.
Fu una stagione memorabile comunque, secondo posto finale dietro al Bari che conquistò la serie B e semifinale della Coppa Italia contro la Sangiovannese che, dopo lo 0-0 a Pagani, ci superò per 1-0 al ritorno, accedendo alla finale vinta poi dal Lecco (1-0). Il periodo d’oro fu impreziosito da una dirigenza che aveva come fiore all’occhiello un presidente del peso dell’avvocato Marcello Torre che diede una fisionomia nuova alla società, sotto tutti gli aspetti. Ritornati alle società di appartenenza i vari Fiore al Napoli, Stanzione al Monza in B via Napoli, Bonora all’Udinese, Leccese al Como, Tacchi all’Avellino. La stagione 1977-’78 ripartì con Rosario Rivellino in panchina, sostituito da Settembrini prima e Cominato poi che riuscì a conquistare l’accesso alla C1, che sarebbe stata introdotta l’anno successivo grazie al decimo posto finale. Sorrentino, Di Benedetto, Lomonte, Masiello, Zana, Boldrini, Catalano, Di Giaimo, Grassi, Iannucci, Rossi.
Questo l’undici base di quell’annata che con Simonelli, Guarini, Albano, Coco, Parasmo, Massa e Ferraioli andò completare la rosa che il 22 marzo 1978 iniziò una nuova ed esaltante avventura : il Torneo Anglo-Italiano al quale partecipavano le migliori classificate della C1 italiana (Arezzo, Paganese, Reggiana, Reggina, Treviso e Udinese) e della Nothern Premier League e Southern Football League britannica (Bangor City, Bath City, Maidstone United, Minehead, Nuneaton Borough e Wealdstone).
La Paganese sbarcò in Inghilterra e ricevette ospitalità nel mitico “Highbury Park” stadio dell’Arsenal dove Rinaldo Settembrino preparò la doppia sfida contro il Wealdstone ed il Bath City. Ci fu una doppia sconfitta (4-2 e 2-0), ma gli azzurri riuscirono ugualmente ad entusiasmare gli immigrati con le giocate di Iannucci e le grandi parate di Sorrentino che fu soprannominato dai tabloid britannici il “Nuovo Shilton”.
Nemmeno il tempo di rammaricarsi, che la Paganese nel giro di dodici mesi riconquistò la C1. Il presidente De Risi affidò la ricostruzione al direttore sportivo De Caprio che fece giungere a Pagani l’emergente tecnico Vincenzo Montefusco. Si puntò su calciatori che provenivano da campionati deludenti ma che a Pagani si rigenerarono ruotando intorno al capitano ed idolo della tifoseria.
Ecco la Paganese spettacolo che giunse al secondo posto dietro il Cosenza di Sonetti, conquistando la promozione il 1 giugno 1980: Giordano, Facciorusso, Lomonte, Del Favero, Oteri, Vulpiani, Oddo, Tripepi, Fracas, Iannucci, Moretti. In panchina Della Porta, Fiorucci, Malatrasi, Senatore, Morezzi, Di Gregorio, Giorgio. Non fu da meno la Paganese versione C1 stagione 1980-’81 che il riconfermato Montefusco condusse sino al settimo posto. Al blocco dell’anno prima s’aggiunsero Dozzi, Trevisan, Condemi ed il bomber Alivernini.
Ma in quel campionato la Paganese dovette arrendersi dinanzi alla morte del suo presidente onorario l’avvocato Marcello Torre. Era l’11 dicembre 1980. Era un freddo dicembre che una mano assassina rese ancora più gelido con quel gesto che modificò la vita di Pagani già sconvolta dal terremoto che di lì a poco avrebbe travolto anche la Paganese. La stagione 1981-’82 vide l’avvicendamento della panchina azzurra che passò da Montefusco, rimasto due anni a Pagani, a Lucio Mujesan scelto dal direttore sportivo Claudio Roscia. Il presidente Enzo De Risi con il riconfermato d.s. operarono un’egregia campagna acquisti-cessioni. Alle partenza di Dozzi, Lomonte, Condemi, Tripepi, Oteri, Iannucci ed Alivernini seguirono gli arrivi di Fucina, Lanzi, Versiglioni, Truddaiu, Frediani, Cinquetti, Rappa e Polito.
L’avvio di stagione per quella Paganese fu eccellente e dopo sette turni era ancora imbattuta dopo i pareggi esterni di Giulianova, Livorno, Nocera, quello interno contro il Rende e le vittorie casalinghe con Reggina, Benevento e Casarano che la proiettarono al secondo posto. La prima sconfitta giunse all’ottava giornata nel derby con la Salernitana al “Vestuti”.
Nel girone d’andata la Paganese poi perse a Campobasso (1-0), a Terni (2-1), chiudendo il girone ospitando la capolista Arezzo bloccata sullo 0-0. Alla grande prima parte del campionato fece da contraltare un girone di ritorno meno brillante ma le 12 vittorie totali, gli 11 pareggi e le 11 sconfitte valsero un sesto posto con 35 punti, alla spalle di Benevento, Salernitana, Nocerina, Campobasso ed Arezzo con queste ultime promosse in serie B, che significò qualificazione alla Coppa Italia con formazioni di serie A e B per l’annata successiva.
Peppe Nocera