1953, la maglia era diventata viola, la Gioiese guidata dall’allenatore Parisi e con in campo i vari Arbitrio, Crudo, Mercuri ed il compianto Cesare Giordano, vince il campionato di Promozione e sale in IV Serie (la serie D di oggi). Erano anni – come sottolinea “GioiaSport” – positivi per la Gioia Tauro sportiva, anche a livello giovanile, nel 1955 infatti i giovani di Pasquale Stanganelli (un’istituzione del calcio a Gioia) furono vice-campioni d’Italia nel “Campionato Nazionale Ragazzi” , sconfitti in un’epica finale a Reggio Calabria dal Brescia con il risultato di 1-0 dopo i tempi supplementari.
La Gioiese acquista ancora più importanza e considerazione fra le squadre nobili del calcio calabrese nel 1966, quando in un’avvincente finale al “Comunale” di Catanzaro sconfigge la Pro-Pellaro per 1-0 e conquista la Prima “Coppa Calabria”.
Il 1968 è un anno importante per la città di Gioia Tauro, non solo dal punto di vista politico come potrebbe pensare qualche sessantottino, ma anche da quello calcistico. Nell’anno in cui l’Italia vinceva il suo primo ed unico Europeo, la Gioiese si fondeva con l’Amatori Calcio, riunendo i cuori e la forza degli sportivi della Città della Piana e dando vita all’A.C. Gioiese, il presidente era Marino.
Trascorrono gli anni e Gioia cresce e si sviluppa con alterne fortune sia a livello socio-economico, che a livello sportivo. Siamo nel 1973 quando ai nastri di partenza di un campionato di IV Serie si presenta una delle più belle squadre che gli sportivi della Piana ricordino.
La “terribile” Gioiese di Franco Scoglio “il Professore”, che disputò un gran campionato classificandosi al secondo posto, alle spalle del Messina, vincendo sia in casa, che al “Celeste” (in 9 uomini) e sfiorando la serie C.
Fu un fine settimana da protagonista quello che ha trascorso la squadra metaurina che conquistò i titoloni dei giornali, dopo la bella impresa di Messina. Espugnare il “Celeste” non è cosa da tutti e soprattutto non accade tutti i giorni. Il 23 dicembre del 1973, davanti ad una cornice di pubblico da paura (9000 spettatori di cui 5645 paganti) un gol della mezzala Spanò consentiva alla mitica Gioiese di battere il Messina capolista ed iniziare un duello che sarebbe durato per tutto l’arco del campionato. Era lo squadrone viola di Scoglio, una compagine che diede spettacolo e perse il campionato sui titoli di coda, proprio a favore dei più quotati avversari, tra l’altro battuti con un sonante 3-1 nella gara del “Giordano”.