Alla fine del 1969 la Massese del presidente Vieri Rosati era una delle società più ambiziose del panorama della Serie C. L’imperativo per la squadra allenata da Cesare Meucci era uno solo: vincere e scrivere la storia portando Massa in Serie B. Per raggiungere questo difficile traguardo, durante l’estate dello sbarco sulla Luna, la società allestì una rosa di spessore formata, come da volere del presidente, da una ossatura giovane e vogliosa di fare bene coadiuvata da qualche pezzo di esperienza. Ce ne parla Nicola Bongiorni su La Voce Apuana.
Quello che la società e i tanti tifosi massesi non sapevano ancora, però, è che, oltre alla tanto sognata Serie B, a fine anno i bianconeri avranno trovato quella che a tutti gli effetti è la più grande leggenda ad aver mai vestito la prestigiosa maglia della Massese.
Infatti, mentre la squadra faticava più del dovuto nel girone d’andata, un milanese di 29 anni, svincolato dalla SPAL, arrivava in punta di piedi all’ombra delle Apuane. Qualche allenamento di prova, un passato in Serie A alle spalle e tanta voglia di mettersi in gioco. Non ci volle molto per convincere allenatore e società e nel novembre del 1969 arrivò l’annuncio: Gianpiero Vitali è un nuovo calciatore della Massese.
È amore a prima vista. Vitali da Massa non se ne andrà più. 245 presenze (la maggior parte da capitano) e una promozione in Serie B dopo, Gianpiero rimane tutt’oggi il recordman di presenze con la maglia della Massese. Nonché il numero 6 preferito dai tifosi.
Per questo quando a soli 60 anni, nel 2001, un male incurabile lo portò via quella che divenne la sua città d’adozione lo pianse con dolore. Una ferita nel cuore di tutti i tifosi che lo hanno visto. Leader fuori e dentro il rettangolo di gioco. Compagno amato da tutti, mentore per i più giovani. Vitali è stato, e continua ad essere, semplicemente il simbolo della Massese.
Ma Gianpiero non è amato solo in terra massese. La sua carriera da allenatore lo ha portato in giro per la Penisola a raccogliere tanti successi. Motivo per cui il nome di Vitali, da Nord a Sud, rimane sinonimo di un calcio diverso. Romantico e passionale, fatto di valori e grandi uomini, prima che di grandi giocatori. Proprio come Vitali, che invece era entrambi.
Oggi Gianpiero avrebbe compiuto 80 anni e mai come adesso la sua mancanza continua a farsi sentire. Nello speciale, ma complicato, anno del cinquantesimo anniversario della promozione in Serie B della Massese, è impossibile non pensare a lui e quello che avrebbe fatto per celebrare questa storica ricorrenza. Lui che non ha mai nascosto il suo amore per i colori bianconeri, ammettendo di sognare un giorno di diventare addirittura presidente della Massese, come raccontato dalla moglie Gabriella.
Nel 2020, sulla spinta dell’allora consigliere comunale oggi deputato Alessandro Amorese, vero e proprio custode della storia bianconera, gli è stato dedicato lo stadio di Massa.