Non gli è mai piaciuta così tanto quella che sembra essere la più grande lode. Dixie Dörner viene spesso definito il “Beckenbauer dell’est”. Il suo rifiuto non si basava sul fatto che queste parole di apprezzamento per un’icona del calcio della Germania dell’Est avessero e abbiano ancora una prospettiva “Wessi”, ma perché poteva affermare con sicurezza: “Ho creato il mio stile”. Eleganza, più tecnica per fare raffinatezza e visione d’insieme. Il confronto con Beckenbauer non è affatto fatto dal nulla. Lo suggeriscono altri parallelismi. Entrambi hanno quasi lo stesso numero di presenze internazionali. Dörner ha giocato 100 volte per la selezione della nazionale della DDR e per molto tempo ha interpretato a modo suo la posizione del libero, che la sua controparte della Germania Ovest, il 103 volte nazionale, aveva inizialmente inventato solo per sé stesso.
“Ma Dixie era anche in anticipo sui tempi”, dice Matthias Sammer, che annovera Dörner tra i suoi idoli d’infanzia. “Oggi lo definiresti un ‘giocatore di Guardiola’”. Il fuoriclasse spagnolo apprezza i calciatori che sanno leggere una partita, che agiscono con lungimiranza e anticipano le azioni dell’avversario e della propria squadra. Dörner ha messo in campo tutte queste qualità in un’epoca in cui il calcio era ancora molto definito dai confronti da uomo a uomo. Il fatto che non si sia logorato in infiniti duelli uno contro uno probabilmente spiega la sua incredibile carriera. Dörner non si è quasi mai infortunato ed è stato quindi in grado di giocare circa il novanta percento del numero massimo di partite possibile nell’Oberliga dell’allora Germania Est tra i 18 ei 36 anni. Un tasso simile si applica anche ai suoi impegni a livello internazionale.
Solo una volta è stato gravemente ammalato. A causa dell’ittero, ha saltato la Coppa del Mondo del 1974 in Germania Ovest, e quindi lo storico incontro tra la Repubblica Federale e la DDR nonché il duello diretto con Franz Beckenbauer, il – se volete – Dörner dell’Ovest. Il suo più grande successo sportivo doveva ancora arrivare. Due anni dopo, Dörner vinse la medaglia d’oro con la Germania dell’Est ai Giochi Olimpici del 1976 a Montreal.
Che si tratti di “Beckenbauer des Ostens” o “giocatore di Guardiola”, una cosa vale in ogni caso per Hans-Jürgen Dörner: è una leggenda della Dynamo Dresden. Il tre volte calciatore dell’anno della DDR non ha giocato per nessun altro club, è stato utilizzato in un totale di 392 partite di campionato con i gialloneri segnando ben 68 gol, risultato di assoluto rilievo per un giocatore che ha giocato principalmente in difensiva. Per inciso, nessuno può ricordare come sia diventato “Dixie”, nemmeno lui stesso. Così sia. Gli altri suffissi sono una spiegazione sufficiente.
Mario Bocchio