Il baronetto di Posillipo
Dic 18, 2023

Oggi vogliamo parlarvi di un vero numero uno azzurro, poiché nato a Napoli è soprannominato “Il baronetto di Posillipo“: stiamo parlando di Gianni Improta, ex centrocampista, tra gli altri, anche di Sampdoria, Catanzaro e Avellino. Si trattava di un centrocampista dai piedi buoni, che ha trascorso la maggior parte della sua carriera al Sud Italia, divenendo un idolo sia per i tifosi azzurri che per quelli calabresi. Dopo la carriera da calciatore ha ricoperto il ruolo di allenatore e dirigente, oltre che di opinionista televisivo. Ma andiamo subito a vedere i principali step della carriera di Gianni Improta.

Improta al Napoli nel 1970

Nasce il 22 gennaio del 1948 a Napoli, quartiere Posillipo. Fin da ragazzino si notano le sue grandi doti da calciatore e di uomo vero fuori dal campo. Molto bravo tecnicamente, inizia nelle giovanili del Napoli la sua carriera da calciatore. Viene ceduto in prestito alla SPAL nella stagione 1968-‘69, dove raccoglie 11 presenze nella serie cadetta.

Tornato a Napoli, riesce subito a ritagliarsi un ruolo importante nella rosa azzurra, all’epoca ricca di campioni e che lotta per le prime posizioni. Alla prima stagione nel Napoli riesce infatti a raccogliere 23 presenze condite da 3 gol in un’annata, quella del 1969-‘70, che culmina con un sesto posto finale e la chiamata di Juliano in Nazionale per il mondiale messicano, terminato con l’Italia in finale. Se includiamo anche Coppa Italia e Coppa Uefa, le presenze per Improta diventano 28 con 4 gol segnati (tra cui uno nella competizione continentale).

Nella stagione successiva, il Napoli lotta addirittura per il titolo iridato (vinto alla fine dall’Inter) e arriva ad un meritato terzo posto finale, con la recriminazione della sconfitta a San Siro per 2-1 nello scontro-scudetto, per un rigore abbastanza generoso concesso all’Inter (come anche ammesso dallo stesso Boninsegna in un’intervista) sullo 0-1 per il Napoli (gol di Altafini). In quella stagione, Gianni Improta gioca un totale di 30 partite con un gol all’attivo, mentre undici sono i match di Coppa Italia con tre gol messi a segno. In quella squadra giocano anche Altafini, Zoff, Juliano, che garantiscono qualità e quantità.

Una rosa che forse avrebbe meritato miglior sorte. La stagione successiva per gli azzurri non è molto positiva in termini di classifica, con la squadra che termina la stagione all’ottavo posto, non riuscendo a bissare l’annata precedente. Ma questa si rivela la migliore per Gianni Improta in termini realizzativi: saranno infatti sei i gol all’attivo in 29 presenze in serie A, mentre considerando le coppe, le presenze salgono a 40 con 8 gol messi a segno. Forse la migliore stagione di Improta in carriera.

Il torneo  1972-‘73 sarà l’ultimo di Improta con gli azzurri (salvo poi tornare nel 1979), con 28 presenze e 2 gol realizzati in campionato e 8 con un gol in Coppa Italia. Il Napoli termina nono in classifica e Ferlaino decide di cedere Improta alla Sampdoria. La furia dei tifosi del Napoli nei confronti del presidente è cieca, sfociando in una protesta nel suo quartiere, Posillipo, con uno striscione che rimarrà nella storia e che recita così: “Si può vendere il Vesuvio ma Improta no”.

Con il Napoli tornerà a giocare, come detto, nella stagione 1979-‘80, dove raccoglie invece 21 presenze con tre gol realizzati in campionato, mentre sei saranno quelle in Coppa Italia. Gli azzurri termineranno quella stagione a metà classifica. Nel Napoli gioca un totale di 174 partite con 22 reti messe a segno. Gianni Improta, come detto, ha militato in molte squadre del Sud Italia, tra le quali la più importante è il Catanzaro dal 1975 al 1979, dove gioca 125 gare condite da 11 reti. È il miglior Catanzaro della storia del club, che gioca in serie A e che è protagonista di stagioni felici.

Improta al termine della carriera nella Frattese

Ma Improta si fa volere bene anche ad Avellino e Lecce, chiudendo la carriera poi alla Frattese in C2. Altre squadre dove ha militato sono la già citata SPAL in B e la Sampdoria in A, dove gioca solo 17 partite siglando 5 reti (sua seconda miglior stagione in termini realizzativi in carriera o addirittura la migliore, considerando la media tra partite giocate e gol realizzati).

Dopo il calcio giocato, per Improta si aprono le porte della carriera da allenatore (tra le squadre allenate Juve Stabia e lo stesso Catanzaro), dirigente sportivo e opinionista in Tv, dove spesso partecipa a talk show sul Napoli sulle reti locali.

Fonte: “Diretta-Napoli”

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