Esattamente 41 anni fa la Fiorentina visse la più grande beffa sportiva della sua storia. Proprio nel giorno della proclamazione della Repubblica di Firenze (1527), lo stesso 16 maggio che nel 1990, con la finale di ritorno di Coppa Uefa ad Avellino, lasciò nuovamente il popolo gigliato con un pugno di mosche in mano e l’amarezza in bocca. Destino beffardo. La costante, oltre ai viola, è una sola: la Juventus.
Il sogno del terzo scudetto svanisce all’ultima giornata del campionato 1981-‘82, con la Juventus vincitrice a Catanzaro grazie ad un rigore di Brady e la Fiorentina fermata sullo 0-0 dal Cagliari e dall’arbitro.
Daniel Bertoni, reo secondo la giacchetta nera Mattei di aver commesso il fallo sul portiere rossoblù che portò all’annullamento del gol siglato un istante dopo da Graziani, ancora oggi dice:
“Fu un giorno molto triste. Che delusione aver perso lo scudetto in quel modo… Un’ingiustizia arrivata dopo un campionato straordinario, vissuto testa a testa con la Juve. Meritavamo lo spareggio-scudetto con loro, ma il Mondiale dell’82 si avvicinava e non c’era voglia di perdere tempo. Il gol annullato? Era valido, il fallo me lo fece il difensore che mi spinse contro il portiere”.