L’unico rammarico di non aver giocato la finale
Set 1, 2023

Una storia a tinte rosanero lunga cinque anni, tra l’emozione di chi ama ancora quella maglia ed i rimpianti di quello che poteva essere e non è stato. Silvio Violante Iozzia, nato a Chioggia il 7 ottobre del 54, ha militato nel Palermo tra il 1977 ed il 1983, fronteggiando i giocatori più forti dell’epoca: “Nella mia carriera ho avuto la fortuna di marcare i migliori attaccanti dell’epoca – racconta Iozzia – da Bruno Giordano ad Aldo Serena, da Domenico Penso a Beppe Savoldi, per finire con Alessandro Altobelli e Paolo Rossi”.

Una lunga storia quella che lega Iozzia al Palermo, iniziata con 10 presenze in rosanero nell’annata 1977-‘78 in Serie B: “Il mio contatto con il Palermo avvenne nel 1977 mentre giocavo con il Marsala. Fu l’allora direttore generale rosanero Ninetto de Grandi che, su segnalazione dell’allenatore Nando Veneranda il quale aveva allenato la squadra biancoazzurra l’anno prima, mi venne a vedere diverse volte e mi portò a Palermo”.

Iozzia al Palermo nella stagione 1979-’80

Qualche problema di ambientamento all’inizio, ma poi Iozzia riuscì ad imporsi: “Il secondo anno è la stagione che ricordo più volentieri: arrivammo settimi in campionato, ma disputammo una strepitosa Coppa Italia culminata con la finale del San Paolo di Napoli (20 giugno 1979) con la Juventus. Il mio rammarico è che giocai tutte le partite sino alle semifinali ma poi, ancora oggi non so il motivo, non giocai la finale rimanendo in panchina”.

Sulle figurine “Panini” dell’album 1977-’78

La finale contro i bianconeri è forse il ricordo più amaro di Iozzia in rosanero, una partita non giocata che resta il più grande rammarico: “Ricordo che è stata una finale un po’ particolare che sicuramente potevamo portare a casa ma ci è mancato pochissimo per passare alla storia, eravamo pure passati in vantaggio con Vito Chimenti. Poi ci sono state delle situazioni che a distanza di tutto questo tempo non riesco ancora a decifrare, ma sono sicuro che qualcosa di strano in quella gara sia successo e mi risulta difficile oggi dare valutazioni comunque è stato un periodo meraviglioso che ricordo con tanto affetto.”

Ancora sule “figu”: Palermo 1978-’79

C’è un episodio che viene ricordato spesso a Palermo quando si parla di Iozzia per testimoniare la forte personalità e tutta la grinta che metteva in campo. Era il 1 novembre del 1979 si giocava un’amichevole alla Favorita con la Lazio e come al solito Silvio Iozzia marcava Bruno Giordano, affermato attaccante del panorama nazionale. Ad un duro fallo del difensore palermitano la punta laziale reagì con un pugno scatenando un rissa generale sedata la quale si decise addirittura di sospendere la gara.

In una formazione del Palermo 1979-’80

“Con Bruno erano duelli molto sentiti – ammette Iozzia – l’avevo marcato, quell’anno, nella doppia semifinale di Coppa Italia e probabilmente gli era rimasta qualche ruggine nei miei confronti e quando mi vedeva s’innervosiva oltre il dovuto”.

Tanti ricordi legati a Palermo, soprattutto nella memoria di Iozzia restano i tifosi ed il presidentissimo Renzo Barbera. “Il ricordo che tengo ben presente nella mia mente – ricorda Silvio con una punta d’emozione – è l’affetto dei tifosi molto folcloristici e attaccati alla squadra, uno stadio sempre pieno con 30-40 mila tifosi fissi ogni domenica a sostenerci con la Favorita che era sempre una bolgia.  Non posso parlare di quel periodo senza ricordare con grande affetto il presidente Renzo Barbera che è stato per me una persona indimenticabile, un campione di stile, eleganza ed educazione doti che difficilmente si trovano tutt’ora in questo ambiente…lui e il professore Salvatore Matracia (il medico sociale di quel periodo, NdR) sono persone che sono stati fondamentali nella mia formazione di uomo e calciatore”.

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