Vi ricordate cosa stavate facendo il 26 febbraio 1984? Probabilmente no (e forse non eravate ancora nati…), a meno che non siate tifosi della Rondinella, la cosiddetta “seconda squadra” di Firenze, anche se forse sarebbe più corretto e rispettoso chiamarla la “squadra in più” di Firenze.
Una compagine storica, che ha attraversato molte difficoltà negli ultimi tempi, tanto che oggi milita in Prima Categoria con il nome di Associazione sportiva dilettantistica Ponte Rondinella Marzocco.
Momenti difficili. Ma nella storia della Rondinella non mancano anche i giorni gloriosi, come appunto quel 26 febbraio 1984, il giorno in cui Davide riuscì a battere Golia, il giorno in cui –bei tempi- la Rondinella militava in C1, e sconfisse in campionato nientemeno che il Bologna, al Dall’Ara, imponendosi per due a uno contro una squadra dalla storia nobilissima (aveva vinto solo vent’anni prima lo scudetto) e in cui militava un giovane Giancarlo Marocchi, che, come qualcuno ricorderà, sarebbe poi approdato all’odiata Juventus (con cui avrebbe vinto scudetto e Champions League) e alla Nazionale.
La Rondinella vinse a Bologna con le reti di Sergio Domini e di Calonaci, mentre per i rossoblù segno De Ponti. Marco Marchi, fiorentino purosangue, in campo quel giorno, ricorda: «Alla fine della partita eravamo quasi increduli, ma meritammo la vittoria sul campo. Con la sua sagacia, Robotti (l’allenatore, ndr) aveva trovato la quadratura giusta». Roberto Mozzini, altro protagonista della storica vittoria, è ancora emozionato a pensarci: «A Firenze fu un’esperienza fantastica. Spogliatoio unito, mai un litigio. Quella col Bologna fu l’impresa di chi sa di dover superarsi contro un avversario più blasonato. É come se il Sassuolo oggi battesse la Juventus».
Un giorno storico, quel 26 febbraio, per la squadra di San Frediano dei vari Strano, Brondi, Marchi e Calonaci, e tanti altri che non dimenticheranno mai. Enzo Robotti, allenatore di quella Rondinella e eccellente terzino della Fiorentina negli anni ‘6o, ha sempre scherzato: «Se avessimo incontrato sempre il Bologna, avremmo vinto il campionato (finì poi al settimo posto, ndr.)». Forse è così… ma forse quel giorno San Frediano vinse comunque la sua Champions League.