Moreno Ferrario, difensore, ha legato la sua carriera a quella del Napoli, con il quale ha giocato ben 11 campionati, vincendo lo scudetto con Maradona nel 1987. È uno dei calciatori che vanta più presenze con la maglia del Napoli ed è stato un ottimo difensore, formando con Bruscolotti un duo difensivo tra i più forti della serie A.
Nasce a Lainate, in provincia di Milano, il 20 marzo del 1959. Fin da piccolo inizia a giocare a calcio, entrando nelle giovanili del Varese, con il quale debutta in prima squadra nella stagione 1975-‘76 nella serie cadetta. Dopo aver raccolto nella prima stagione solo 10 presenze, nella seconda diviene il titolare della squadra a soli 17 anni, totalizzando 30 presenze totali. Al termine della stagione il Napoli punta sul giovane difensore di soli 18 anni compiuti.
Nel Napoli, Moreno vive tantissime stagioni da protagonista, con una squadra che alterna annate da primi posti ad altre meno felici. A soli 18 anni diviene già titolare dall’annata 1977-‘78, totalizzando ben 28 presenze, conquistando giovanissimo l’Under 21 italiana.
Nella prima stagione napoletana Moreno totalizza 28 presenze, non riuscendo però a segnare, a cui si aggiungono anche 9 presenze in Coppa Italia, con il Napoli che arriva a giocarsi la finale contro l’Inter, persa però per 2-1 al minuto 87 per un gol di Bini. La squadra termina la stagione con un ottimo sesto posto finale, qualificandosi per le coppe europee.
Quella stagione sarà ricordata per la trattativa Paolo Rossi-Napoli, e con la gara Napoli-Vicenza, terminata 4-1 per i vicentini, dove per vedere Rossi all’opera accorrono in oltre ottantamila. Al termine della stagione Rossi rifiuta il Napoli ed è così che gli azzurri nella stagione successiva prendono Filippi dallo stesso Vicenza, ma non riescono concretamente a lottare per le zone alte della classifica, terminando la stagione con un onorevole sesto posto finale. Per Ferrario 37 presenze totali tra campionato e coppe. In Coppa Italia gli azzurri sfiorano nuovamente la finale, terminando la propria avventura in semifinale con l’eliminazione incredibile ad opera del Palermo, squadra di serie inferiore. In Coppa Uefa invece la squadra si ferma ai 32esimi contro la Dinamo Tbilisi. In queste due prime stagioni, Ferrario a soli 20 anni è già un pilastro della difesa azzurra e insieme alla guida di Bruscolotti, migliora di stagione in stagione le sue prestazioni.
Nella stagione 1979-‘80 per Moreno Ferrario le presenze saranno 30 e arriva il primo gol ufficiale con la maglia del Napoli in Coppa Italia, dove invece totalizza 6 presenze totali, che si sommano ad altre quattro nella Coppa Uefa, dove gli azzurri si fermano ai sedicesimi di finale per mano dello Standard Liegi. I partenopei terminano il campionato con un anonimo undicesimo posto finale. Ma sono pronti a rifarsi nella stagione successiva. Infatti nel campionato 1980-‘81, il Napoli è protagonista di una straordinaria e palpitante lotta scudetto a tre con Roma e Juventus, grazie all’intuizione di Juliano che acquista Krol da una squadra canadese nel primo mercato riaperto agli stranieri. Nessuno scommette su un difensore di oltre 30 anni, che gioca peraltro in un club lontano dal palcoscenico europeo. E invece Krol, insieme a Bruscolotti e Ferrario forma un terzetto difensivo tra i più forti del campionato sotto la guida di Marchesi, nuovo allenatore del Napoli. Ma proprio sul più bello proprio Ferrario mette fine ai sogni di gloria azzurri, con un’autorete incredibile nella sfida interna contro il derelitto Perugia, persa dal Napoli per 1-0. Per Ferrario sarà comunque una stagione da ricordare che termina con un terzo posto finale e 29 presenze totali. Nella stagione successiva, 1981-‘82, gli azzurri terminano tra le prime della classe, fermandosi al quarto posto finale. Nelle coppe invece escono al prino turno. Per Ferrario invece 25 presenze totali. Nelle due stagioni pre-Maradona, il Napoli se la vede brutta, se non bruttissima, sfiorando la retrocessione in B. Addirittura nella stagione 1982-‘83 i bookmakers danno il Napoli ormai per spacciato e la tifoseria contesta vivacemente l’operato del presidente Ferlaino. Paradossalmente sarà la migliore stagione realizzativa per Ferrario ,che mette a segno 4 gol in campionato (i primi in A per lui) e altri 2 in Coppa Italia.
Se il cammino europeo termina per mano del Kaiserslautern ai sedicesimi, in campionato la squadra va malissimo, con l’allenatore Giacomini che viene esonerato per far posto al ritorno di Pesaola coadiuvato dal grande Gennaro Rambone. La squadra, che addirittura all’inizio della stagione puntava alle zone alte della classifica, acquistando la punta titolare della nazionale argentina, Ramon Diaz, riesce con un recupero prodigioso a salvarsi nel girone di ritorno, all’ultima giornata. Non va meglio nella stagione successiva, dove gli azzurri riescono a salvarsi per un solo punto, nonostante l’acquisto del brasiliano Dirceu. Per Ferrario saranno invece altri 3 gol realizzati in campionato in 30 presenze disputate. Ferrario mette a segno il rigore decisivo per la salvezza nella gara contro l’Udinese di Zico.
Ma Maradona è ormai alle porte e si apre un nuovo scenario per Ferrario, che con Diego in campo torna a respirare aria di alta classifica. L’ottavo posto della stagione 1984-‘85 è solo un antipasto di quello che avverrà successivamente, quando gli azzurri terminano la stagione al terzo posto nel 1985-‘86 e vincendo lo scudetto nell’annata successiva. Ferrario è il titolare di quella squadra, che fa tremare le gambe anche alle migliori della nostra serie A. Con Diego Maradona, la squadra comprende che può lottare per lo scudetto, e grazie ad una difesa arcigna ben presidiata da Garella in porta, Bruscolotti, Ferrario, Ferrara, Volpecina e Renica in difesa, riesce a sconfiggere anche le migliori compagini. Ferrario poi è il protagonista della vittoria degli azzurri a Torino contro la Juventus nella sfida scudetto, dove mette a segno un gol fondamentale per la remuntada azzurra al Comunale.
Ferrario vince così il suo primo trofeo napoletano, lo scudetto, a cui si aggiunge anche la Coppa Italia sfuggita troppe volte negli anni precedenti. Per lui saranno 43 presenze totali con un gol messo a segno. L’ultima stagione di Ferrario prima dell’addio al Napoli vede l’esordio del difensore anche in Coppa Campioni, nelle due gare contro il Real Madrid, che hanno però la meglio sugli azzurri. In campionato invece i napoletani finiscono la stagione secondi dietro il Milan di Sacchi, che sfila in modo rocambolesco il secondo titolo consecutivo. Dopo 396 gare e 11 gol messi a segno, Moreno Ferrario dice addio al Napoli e si accasa alla Roma.
Nella Roma conosce l’ultimo anno di serie A della sua carriera, disputando solamente 12 gare con i giallorossi. Al termine della stagione si trasferisce all’Avellino in B, dove gioca due anni fino alla stagione 1990-‘91, quando decide di trasferirsi al Siena in C (totalizza con gli irpini 43 presenze). Di lì alla Carrarese per altri due anni per terminare la carriera nel Saronno nella stagione 1994-‘95 centrando con la squadra del napoletano Preziosi (l’odierno presidente del Genoa) la promozione in C1.
Tratto da “Diretta Napoli”