Ci sono eventi che segnano la vita sportiva di una comunità. Ad Acerra 76 anni fa si giocò un’amichevole tra la squadra locale, l’Acerrana, e il Grande Torino, simbolo della ripresa del Paese nel dopoguerra. Quel 17 dicembre 1947 la squadra di Valentino Mazzola regalò alla società di casa le magliette granata a fine partita e l’Acerrana cambiò colori sociali e simbolo, acquisendo il toro rampante come omaggio agli Invincibili.
Quella partita si giocò grazie all’amicizia tra il presidente del Torino Ferruccio Novo e un arbitro di Acerra Francesco Mondella, come ricorda Aldo, uno dei figli.
Rosalba Di Giovanni è invece la figlia di Raffaele, il capitano dell’Acerrana che sfidò gli Immortali ed ebbe l’incarico di andare a riceverli all’aeroporto di Capodichino. Pasquale di Costanzo aveva quindici anni, fece il raccattapalle e a fine gara ebbe l’ardire di intrufolarsi nello spogliatoio e di chiedere la maglietta a Valentino Mazzola. Nel raccontare questo aneddoto gli brillano ancora gli occhi.
La partita del mito è ricordata da un’iscrizione nel vecchio stadio comunale di via Manzoni, oggi diventato un parco. Ma da anni c’è chi, come Raffaele Barbato, si batte per intitolare una strada o una piazza al Grande Torino.