La squadra di calcio è un cuore pulsante nel petto della città di Frosinone, una realtà sportiva del tutto rinnovata e moderna; negli ultimi anni ha fatto da collante tra la gente, aggregandola, rinnovando un inaspettato entusiasmo grazie ai successi che il team ha macinato velocemente. Nella regione Lazio, oltre alla Roma e alla Lazio, senza dubbio il Frosinone è la squadra di calcio più rappresentativa, e il prossimo campionato avere tre società calcistiche in Serie A non è male!
La fondazione del Frosinone vera e propria risale alla stagione 1945-‘46 anche se dovremmo parlare di una rifondazione prima e dopo tante. Nel lontano 1912 esisteva già una squadra di calcio locale, la U.S. Frusinate, che però non riuscì mai a decollare, passando da un fallimento e l’altro; all’epoca doveva risultare molto difficile creare un tessuto societario calcistico solido in una provincia che doveva farne ancora di strada.
Nel 1932 furono messi l’uno sull’altro alcuni importanti mattoni per lo sviluppo calcistico della città, poiché fu eretto il glorioso e molto amato stadio Matusa. Lo storico rettangolo verde è stato calcato dai canarini, come sono chiamati i calciatori del Frosinone, per molto tempo. All’epoca la squadra della città era denominata Bellator Frusino, in riferimento al carattere storicamente coraggioso e impavido dei frusinati.
Una nuova squadra nacque dopo la seconda guerra mondiale, quando i ciociari entrarono dalla porta principale nella Serie C della Lega Centro. Varie peripezie attraversarono il Matusa tra una squalifica, e un intervento a gamba tesa della sorte avversa: infatti, nel 1958-‘59, ci fu ancora un fallimento; da quelle ceneri scaturì l’Unione Sportiva Frosinone, e una nuova realtà calcistica.
Altre peripezie attraversarono le gradinate del Matusa: qualche anno dopo, nel 1963, l’allora presidente Cristofari decise di dare vita allo Sporting Club Frosinone.
Nel 1966 i canarini tornarono in Serie C, ma per poco, poiché presto scivolarono di nuovo in Serie D. Altre vicende interessarono la società calcistica ciociara, e non furono sempre rose e fiori, dato che nel 1990 il Frosinone fu anche radiato dalla FIGC; seguì uno strascico di polemiche e i tifosi che furono costretti a masticare amaro. Nel 2003 il calvario e la sorte avversa cominciarono a diventare nebbia lontana e rarefatta, poiché la società fu rilevata da un gruppo di imprenditori. La stagione seguente il Frosinone si guadagnò con fatica e grande voglia di fare l’agognata Serie C1. I canarini iniziarono a macinare un bel rullino di marcia, e nel 2005-‘06 si guadagnarono la finale dei playoff contro il Grosseto. I ragazzi vincendo il doppio confronto, si conquistarono per la prima volta nella storia del calcio frusinate l’agognata e meritata promozione in Serie B.
Nel 2006-‘07 i canarini disputarono un buon campionato, potendosi cimentare contro grandi squadre come la Juventus di Buffon e calpestare per la prima volta il prato dell’allora Olimpico fu una vera emozione. Poi, dopo cinque anni in Serie B, nella stagione 2010-‘11, i ciociari retrocessero in Lega Pro, ma la coriacea squadra stava per dare il meglio di sé.
Il timone saldo del presidente Stirpe, e l’arrivo del mister Stellone, innescarono un cambiamento, poiché nella stagione 2013-‘14 – centrando la finale dei playoff – ottennero la promozione in Serie B. Successivamente, nella stagione 2014-‘15 i ragazzi riuscirono per la prima volta nella storia ad approdare in Serie A, stampando negli annali una stagione spettacolare. Quell’anno il Frosinone riuscì sempre a restare in vetta alla classifica della B.
Oggi la squadra ha un nuovo stadio, il Benito Stirpe, un modello di architettura sportiva moderna e funzionale, vanto della città e una certa continuità. Stare da neofiti nella massima serie non è stato facile, infatti, quell’anno il Frosinone è di nuovo retrocesso, ma per poco. La squadra ciociara ritentò l’avventura l’avventura e ci riuscìmanche con il supporto di una tifoseria caldissima e sempre in crescita.
Nel petto dei canarini del Frosinone Calcio batte sempre il cuore di Bellator Frusino, quindi pur essendo caduti molte volte, mai domi, si rialzano sempre per affrontare nuove sfide. Proprio come oggi con l’ex campione del mondo Fabio Grosso alla guida.