Cosa è successo ad Alfredo Tomassini?
Mag 1, 2023

L’8 dicembre 1987 la squadra peruviana dell’Alianza Lima tornava nella capitale dopo aver affrontato il Deportivo Pucallpa in una partita vinta 1-0. Tuttavia, l’aereo Fokker F-27, la cui rotta era quella su Lima, cadde nel mare di Ventanilla.

In totale, furono 43 le persone che trovarono la morte nel disastro, inclusi giocatori, staff tecnico, arbitri e tifosi della squadra. L’unico sopravvissuto fu il pilota Edilberto Villar, che, in un rapporto realizzato dalla Marina peruviana, raccontò particolari inediti di quanto accaduto dopo lo schianto del velivolo.

La foto iconica della formazione dell’ Alianza, quel caldo pomeriggio di calcio a Pucallpa. In piedi, da sinistra:: Rodolfo Lazo (fisioterapista), Cesar Sussoni, Gino Peña, Aldo Chamochumbi, Daniel Reyes, José González Ganosa, che aveva smesso di posare, e Tomás Farfán. Accosciati: Alfredo Tomassini, Luis Escobar, José Casanova, Milton Cavero,
Carlos Bustamante, Andrés Eche (un ragazzino) e José Vergara (assistente)

Con il passare dei giorni riaffiorarono i corpi dei calciatori; tuttavia, nel caso dell’attaccante Alfredo Tomassini, ciò non è mai avvenuto.

Chi era Alfredo Tomassini, soprannominato Tanque Blanco, il carrarmato bianco?

Alfredo Salvador Tomassini Aíta era nato il 29 giugno 1964 nella città di Lima. Era di chiare origini italiane, il nonno paterno era di Firenze, quello materno di Morano in provincia di Cosenza. Alfredito diceva sempre che il suo sogno è giocare in Italia, perché il suo idolo era Paolo Rossi.Fin da giovanissimo si era distinto in diversi sport, ma soprattutto nel nuoto e nel calcio.

Un primo piano di Tomassini

La sua avventura nel futbol iniziò al Markham College, dove ha studiato con il giornalista e scrittore Jaime Bayly. Crebbe nelle giovanili del Bajo Pontino; il ragazzo di Miraflores si è distinto fin da bambino come marcatore. Una volta si è ammalato e non si recò  alla partita della sua squadra. Il suo allenatore lo chiamò disperato, lui andò al campo e segnò due gol regalando la vittoria ai suoi compagni.

Un’altra volta era sulla spiaggia di Villa de Chorrillos, ha osservato due persone che stavano annegando. Il giovane Alfredo non esitò ad andare in loro soccorso e riuscì a salvarli. Paradossi della vita, giusto?

Tomassini in azione

Tuttavia, iniziò a giocare professionalmente nel 1986, quando venne ingaggiato dallo Sporting Cristal. Un anno dopo, nell’agosto del 1987, Tomassini arrivò all’Alianza Lima, con l’approvazione dell’allenatore Marcos Calderón. Esordì contro il San Agustín, battendolo 2-0, realizzando il secondo gol. Fino all’8 dicembre, giorno della tragedia, il giovane aveva segnato cinque gol con la squadra biancoblù.

Si era adattato rapidamente a ciò che voleva la squadra. L’intesa che ebbe con Escobar, Bustamante e Casanova fu impressionante. I fan si sono divertiti con quel gioco malizioso e micidiale. Prima della trasferta a Pucallpa, Alfredo ha chiesto al maestro Calderón di non viaggiare con la squadra perché sentiva fastidio alla spalla, ma Marcos gli rispose: “Giochi con le braccia o con i piedi?”

Dalla mattina dopo l’incidente e nei giorni successivi, i tifosi dell’ Alianza si sono recati al mare di Ventanilla con la speranza di trovare qualche traccia dei “Los Potrillos” o semplicemente per dare un silenzioso e doloroso addio alle vittime dell’incidente del Fokker

Cosa è successo ad Alfredo Tomassini dopo la caduta del Fokker nel mare di Ventanilla? Diversi anni dopo la tragedia, i parenti continuavano a chiedersi cosa gli fosse successo. Così, nel 2006, il giornalista César Hildebrandt Chávez è riuscito ad accedere al rapporto ufficiale della Marina peruviana. In detto documento, Edilberto Villar accenna di aver incontrato in mare il Tanque Blanco e di essere rimasti insieme su un bidone d’acqua.

“Quello che dice il pilota è che Tomassini era vivo, aveva una gamba rotta e che, a un certo punto, si è staccato dal bidone dell’acqua ed è sprofondato in mare”, ha detto il giornalista del programma televivivo ¿Dónde estás?.

Tuttavia, per Hella Tomassini, la testimonianza di Villar non corrispondeva al profilo del fratello, un giovane che, secondo lei, non si sarebbe lasciato morire e che sapeva anche nuotare. Per questo, insieme ai suoi genitori e amici, iniziò una ricerca lungo tutta la costa peruviana.

Sfortunatamente, le ricerche non hanno avuto successo e la signora Hella Aíta è morta senza sapere esattamente cosa fosse successo ad Alfredo. “Non abbiamo mai trovato il suo corpo, mia madre non poteva seppellire suo figlio. Pertanto, ha sempre vissuto con la speranza che ritornasse”, ha detto la sorella dell’ex calciatore alla trasmissione América TV

Così la rivista cilena “Triunfo” sottolineava in copertina l’arrivo dei quattro giocatori cileni, in prestito dal Colo Colo. Sopra c’era il portiere Letelier insieme a Quiroz, sotto Pinto e Huerta.
Questo gesto ha suggellato per sempre una fratellanza tra i club più popolari del Cile e del Perù

Il carrarmato bianco partì con tutta la sua artiglieria? Solo il mare di Ventanilla ha assistito a ciò che è realmente accaduto.

Mario Bocchio

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