Quando un gol cambia la storia. “Sciaccaluga nel mezzo, tutto il Pisa all’indietro, Siena in avanti. Il fischio dell’arbitro… Sciaccaluga… la parabola… Voria e goooooooool”. La telecronaca di Gigi Rossetti, a sentire tutta la sua passionalità, mette i brividi ancora oggi, anche a chi non è tifoso del Siena. Ecco la motivazione perchè quel calcio ci piace molto più di quello di oggi. Sentimento contro business. E allora diventa possibile che un roccioso difensore dai piedi ruvidi, Gill Voria da Agropoli, entri a far parte improvvisamente, con un solo gol, nel gotha degli dèi immortali.
19 dicembre 1999, si gioca Siena-Pisa, campionato di serie C1. la giornata è uggiosa. Siamo in pieno recupero: c’è una punizione dalla destra per il Siena.
“Inizialmente sei intenzionato a non salire. Non fu una decisione facile. Era una partita sofferta, il Pisa stava pressando visto che dal primo tempo giocava con un uomo in più. Al 92’ venne espulso uno di loro e venne fischiata una punizione a nostro favore. Da buon difensore dovevo salire, ma in quel momento non volevo rischiare, un pareggio sarebbe stato comunque un buon risultato. Sciaccaluga invece mi chiamò dicendomi: ‘Dai, vieni a saltare’. Alla terza volta accettai. E’ stato il destino, se c’era un altro al posto mio sarebbe successo a lui. Credo negli eventi che capitano per volere di non so chi” ha ricordato, o meglio non ha mai dimenticato.
“Quel gol ha dato un vero senso alla mia carriera, perchè io avrei voluto giocare in serie A e non ci sono mai riuscito. Rivedendo ancora oggi quella rete confermo di sì, anche perché la B sembrava una chimera e aprimmo poi un ciclo importante. Alla fine la classifica disse: Siena 58 punti e Pisa 57. Il Siena incominciò la sua splendida parabola ascendente sino alla A” ha rimarcato.
In totale Voria – cresciuto nell’Avellino, per poi vestire anche le maglie di squadre importanti come il Pescara, il Perugia, il Benevento e il Cosenza (“Ho avuto la fortuna di giocare al fianco di Gigi Marulla”) – ha disputato quattro campionati in bianconero.
Da allora la Città del Palio, che ha conosciuto l’onta della capitolazione con la vicenda del Monte dei Paschi, continua a rimanere ai suoi piedi. Proprio per quel gol.
Mario Bocchio