Paganese: annate indimenticabili e la ribalta internazionale
Nov 7, 2022

La   Paganese  al  termine  della  stagione  1975-’76 si ritrovò per la prima volta catapultata in un calcio di livello  nazionale e la società non si fece trovare impreparata. Il campionato di serie C era un palcoscenico di   prim’ordine  e  Pagani,  nel  suo  nuovo “Comunale”, si apprestava ad ospitare nella stagione 1976-’77 realtà  calcistiche  che  si  chiamavano  Reggina,  Bari,  Crotone,  Salernitana,  Messina,   Cosenza, Campobasso,  Brindisi,  Barletta,  Marsala,    Siracusa.   

Gli Azzurrostellati che nel 1975-’76 conquistarono la Serie C

Il    Davide – Paganese   contro  il  Golia rappresentato  dagli squadroni di mezz’Italia ed il miracolo, come nelle favole, avvenne. Tutte messe in fila dalla  matricola  messa su dal vulcanico Gennaro Rambone. La Paganese stupì  l’Italia  della  serie  C conquistando le prime pagine dei quotidiani sportivi come rivelazione della stagione. Tutti sappiamo  come.

Gli artefici del secondo posto in Serie C nella stagione 1976-’77

Esordio casalingo nel campionato di serie C (stagione calcistica 1976-’77): Golia  aveva  un figlio che si chiamava Bari contro il quale alla lunga nulla si potette fare se non avere la  soddisfazione di batterlo in quel 17 aprile  del 1977 con una rete di Tacchi, in un “Comunale” strapieno in ogni     ordine   di   posto.   Circa   settemila spettatori  in  delirio  con  i pugliesi di mister Losi  e  del  bomber Penzo in ginocchio. La classifica  della  serie  C  girone  C  il  giorno dopo si presentava così: Bari  44, Paganese 41,  Reggina, Siracusa, Crotone, Benevento 34. Quel   memorabile ed indimenticabile primo campionato in serie C della Paganese, partito dalla trasferta   di Trapani (0-0),  si chiuse in casa dopo trentotto partite a Pagani con gli azzurri che pareggiarono 0-0 con il Marsala.

La Paganese 1979-’80 che riconquistò la Serie C1

Fu  una stagione memorabile comunque, secondo posto finale dietro al Bari che conquistò la serie B e semifinale della Coppa Italia contro la Sangiovannese che, dopo lo 0-0 a Pagani, ci superò per  1-0  al  ritorno, accedendo  alla  finale vinta poi dal Lecco (1-0). Il periodo d’oro fu impreziosito da una dirigenza   che  aveva come fiore all’occhiello  un  presidente del peso dell’avvocato Marcello Torre che diede una  fisionomia  nuova alla società, sotto tutti gli aspetti. Ritornati alle società di appartenenza i vari Fiore al Napoli, Stanzione al Monza in B via Napoli,  Bonora all’Udinese,  Leccese al Como,  Tacchi all’Avellino.   La  stagione  1977-’78 ripartì con Rosario  Rivellino  in panchina, sostituito da Settembrini prima e Cominato poi che riuscì a conquistare  l’accesso  alla C1, che sarebbe    stata    introdotta   l’anno successivo grazie al decimo   posto finale.   Sorrentino, Di Benedetto, Lomonte,  Masiello,  Zana, Boldrini,  Catalano,  Di  Giaimo, Grassi,   Iannucci,  Rossi. 

La Paganese in partenza per il torneo Anglo-Italiano – Serie C stagione calcistica 1977-’78)

Questo l’undici  base di  quell’annata che con Simonelli, Guarini, Albano, Coco, Parasmo, Massa e Ferraioli andò  completare  la  rosa  che  il   22 marzo   1978   iniziò   una nuova ed esaltante avventura : il Torneo Anglo-Italiano al  quale  partecipavano   le   migliori   classificate  della C1 italiana (Arezzo, Paganese, Reggiana,  Reggina,  Treviso e Udinese)  e della Nothern Premier League e Southern Football League britannica   (Bangor  City,  Bath   City,  Maidstone United, Minehead,  Nuneaton    Borough e Wealdstone).

Il Nuneaton Borough 
Il Bath City

La    Paganese   sbarcò in Inghilterra e ricevette ospitalità nel mitico “Highbury  Park” stadio  dell’Arsenal  dove Rinaldo Settembrino preparò la doppia sfida contro il Wealdstone ed il Bath City.   Ci fu una doppia sconfitta (4-2 e 2-0), ma gli azzurri riuscirono ugualmente ad entusiasmare  gli immigrati  con  le giocate di Iannucci e le grandi parate di Sorrentino che fu soprannominato dai  tabloid britannici il “Nuovo Shilton”.

La Paganese sul programma ufficiale del Bath City


Il ritorno si tenne ad Aprile e sul campo amico la Paganese  sconfisse  per 2-0 il Bangor City, ma subì un netto 3 a 1 contro un travolgente Nuneaton Borough.

Ma  in  finale  ci  fu l’affermazione   di   una    rappresentante  italiana: infatti l’Udinese superò per 5-0 il Bath City. Intanto, in campionato, il  periodo  magico  per i  colori  azzurri si offusca nella stagione 1978-’79 che coincise con la retrocessione in  C2. La  società viveva un momento poco sereno a livello societario al quale si aggiunsero gli  scadenti   risultati   sul   campo.   Sorrentino,  Tarallo, Lomonte, Di Giaimo, Leccese, Nicolucci, Agresti, Catalano, Abbondanza, Iannucci, Cascella. Alla guida di questa formazione venne richiamato Rambone  che  non riuscì nel miracolo di evitare la  retrocessione con una Paganese  che  disputò gran parte   del   campionato  lontano da Pagani, in seguito  alla squalifica  del  proprio  terreno  di gioco dopo l’invasione   di campo  avvenuta alla sesta d’andata con  la Reggina che si impose al “Comunale” per 1-0.

Il biglietto della sfida tra la Paganese e il Bangor City

Nemmeno   il   tempo  di rammaricarsi, che la Paganese  nel giro di  dodici   mesi  riconquistò  la  C1.  Il presidente  De  Risi  affidò la ricostruzione al  direttore  sportivo De Caprio che fece giungere  a  Pagani l’emergente  tecnico  Vincenzo Montefusco.   Si  puntò  su  calciatori  che   provenivano  da  campionati deludenti  ma  che  a  Pagani  si   rigenerarono  ruotando  intorno  al  capitano  ed  idolo  della  tifoseria.


Ecco   la   Paganese     spettacolo  che giunse al secondo posto  dietro  il Cosenza  di  Sonetti,  conquistando   la promozione il 1 giugno 1980: Giordano, Facciorusso, Lomonte, Del Favero, Oteri, Vulpiani, Oddo, Tripepi,  Fracas,  Iannucci, Moretti. In panchina Della Porta, Fiorucci, Malatrasi, Senatore, Morezzi, Di Gregorio, Giorgio.  Non fu da meno la Paganese  versione C1 stagione 1980-’81  che il riconfermato Montefusco condusse  sino al settimo posto. Al blocco dell’anno prima s’aggiunsero Dozzi, Trevisan, Condemi ed il bomber  Alivernini.

Il biglietto della sfida tra la Paganese e il Nuneaton Borough

Ma   in  quel campionato la Paganese dovette arrendersi dinanzi alla morte del suo presidente onorario l’avvocato Marcello Torre. Era l’11 dicembre 1980. Era un freddo dicembre che una mano assassina rese     ancora più   gelido  con quel gesto che modificò la vita di Pagani già sconvolta dal terremoto che di  lì a poco avrebbe   travolto   anche   la   Paganese.   La stagione  1981-’82  vide l’avvicendamento  della panchina azzurra che passò da Montefusco, rimasto due anni a Pagani, a Lucio Mujesan scelto dal direttore sportivo Claudio Roscia. Il presidente Enzo De Risi con il riconfermato d.s. operarono un’egregia campagna acquisti-cessioni. Alle partenza di Dozzi, Lomonte, Condemi, Tripepi, Oteri, Iannucci ed Alivernini seguirono gli arrivi di Fucina, Lanzi,  Versiglioni,  Truddaiu,   Frediani, Cinquetti,  Rappa  e Polito.

Uno dei tanti derby con la Salernitana al “Vestuti” di Salerno

L’avvio di stagione per quella Paganese fu eccellente e dopo sette turni era ancora  imbattuta  dopo i pareggi esterni di Giulianova, Livorno, Nocera, quello interno contro il Rende e   le  vittorie casalinghe con Reggina, Benevento e Casarano che la proiettarono al secondo posto. La prima sconfitta giunse all’ottava giornata nel derby con la Salernitana al “Vestuti”.

Nel girone d’andata la Paganese poi perse a Campobasso (1-0), a Terni (2-1), chiudendo il girone ospitando la capolista Arezzo bloccata sullo 0-0.  Alla grande prima parte del campionato fece da contraltare un girone di ritorno meno brillante ma  le  12 vittorie totali, gli 11 pareggi e le 11 sconfitte valsero un sesto posto con 35 punti, alla spalle   di     Benevento, Salernitana,  Nocerina, Campobasso ed Arezzo con queste ultime promosse  in serie B, che  significò qualificazione alla Coppa Italia con formazioni di serie  A  e  B   per l’annata successiva.

Peppe Nocera

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