“Rizzi-Rizzi gol” era il tormentone dedicato dal comico Stefano Masciarelli nella trasmissione satirica Avanzi e si capisce il perché: in quegli anni Ruggiero Rizzitelli era l’emblema del cannoniere italiano bravo e prolifico. Dopo aver iniziato col Cesena, l’esterno offensivo aveva la fila dei pretendenti come raccontò anche a Tuttojuve: “La Roma fu una scelta, sì, ma del mio presidente Lugaresi. Ero reduce da alcune buone stagioni ed ero stato convocato per gli Europei del 1988 in Germania. Avevo tre squadre dietro: la Juventus, il Napoli e la Roma. Sembrava tutto fatto con i bianconeri quando Viola si inserì. Mi avrebbe pagato in contanti. Boniperti, invece, offriva anche giocatori a fine carriera in contropartita mentre Lugaresi voleva solo denaro o eventualmente scegliere lui le contropartite. Fu l’inizio di una splendida storia d’amore”.
La Roma lo paga 9 miliardi. In sei stagioni realizza 29 gol in campionato ma lui era tifoso giallorosso da prima: “Da ragazzino, a Cesena. Vivevo con altri ragazzi, tutti tifosi romanisti sfegatati. Tra questi c’era Nippo Nappi: non si faceva altro che parlare della Roma. Quando il presidente Viola mi comprò, ero tifoso già da diversi anni”.
Nel ‘94 passa al Torino (“Mi spezzai il cuore da solo: non andavo d’accordo con Mazzone e dopo il primo anno, uno dei due doveva andare via. Scelsi di lasciare ma mi presi la mia rivincita: alla prima esperienza col Toro feci 20 gol”) dove conosce il suo periodo più prolifico dal punto di vista realizzativo, mettendo a segno 30 reti in due stagioni.
Da ricordare i suoi gol nei derby della stagione ‘94-‘95. In seguito va al Bayern: “Mi convinse Trapattoni. Non ero chiaramente preoccupato dal club, come si fa a dire no al Bayern Monaco? Mi dava pensiero il tipo di vita, il cibo, il clima. Nemmeno potevo chiedere a qualcun altro! Alla fine vinse l’entusiasmo del Trap e a conti fatti, posso dire che feci una scelta maiuscola. Grandissima esperienza”.
Quando il Trap lascia il Bayern anche Rizzitelli decide di ritornare in Italia, trasferendosi al Piacenza, poi torna a Cesena. Quando ha smesso ha partecipato in tv a Quelli che il calcio, giocando nel Maifredi Team.
La squadra, composta da calciatori non più in attività. Successivamente ha lavorato come commentatore per Sky e ha aperto un ristorante È stato anche commentatore delle partite della Roma nei post-partita sul canale ufficiale giallorosso ma successivamente è rimasto coinvolto in una maxi truffa da 300 milioni di euro per la quale è imputato Gianfranco Lande: “Ho perso tutto quello che ho guadagnato da calciatore”, raccontò in lacrime l’ex bomber: “Tra il 1989 e il 2000 ho investito tra i 2 milioni e mezzo ed i 3 milioni di euro, tutto quello che ho guadagnato nella mia intera carriera di calciatore. Non mi resta più nulla, solo qualche piccolo prelievo”.
Oggi fa l’opinionista su Roma Tv ed è rimasto coinvolto in più di una polemica per le sue espressioni colorite e le critiche agli arbitri. Si era infuriato per l’arbitraggio di Massimiliano Irrati, reo di aver espulso ingiustamente Federico Fazio per un fallo da ultimo uomo su Okaka.
Rizzitelli in diretta si è lasciato andare al turpiloquio contro l’arbitro di Pistoia: “Ho un magone dal primo tempo, devo dirlo. Irrati attaccati al ca…. Lo dico col cuore, non me ne frega nulla. Ora ridiamo perché la partita è andata bene, ma lui poteva davvero rovinare tutto quello che di buono avevamo fatto fino a quel momento. Ormai gli episodi sono tanti e qualcuno deve darci delle spiegazioni, perché questo è stato un errore clamoroso. Il signor Nicchi deve prendere provvedimenti: questo arbitro va squalificato e allontanato, bisogna dirlo adesso perché sennò dopo è troppo tardi”.
Non è la prima volta che Rizzitelli polemizza con gli arbitri: è accaduto anche in occasione di Roma-Cagliari in cui Rizzigol ha lasciato lo studio dopo un gol annullato e un rigore fischiato contro: “Vado via altrimenti mi denunciano”.