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Pedina inamovibile del centrocampo della Sampdoria di fine anni Ottanta, oggi assistente di Roberto Mancini nella Nazionale di calcio dell’Italia. Stiamo parlando di Fausto Salsano, ex centrocampista, nato a Cava de’ Tirreni il 19 dicembre 1962.
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Figlio di Ciccio, il guardiano dello stadio di Cava, Salsano cresce nella Pistoiese, per poi essere acquistato dalla Sampdoria nel 1979. La sua carriera da calciatore è stata profondamente segnata dal club blucerchiato con cui ha collezionato 277 presenze, ha segnato 16 gol, spesso pesanti, vincendo 4 Coppe Italia e la Coppa delle Coppe. «Ricordi più belli? Troppi, tutti. Anche di gol ne ho fatti un bel po’. Però se devo scegliere dico quello col Torino, in finale di Coppa Italia. E poi il palo in finale di Coppa della Coppe con l’Anderlecht da cui è nato il primo gol di Vialli».
Gli anni sono passati ma l’affetto per il Doria è immutato: «Io tifo per la Samp, calcisticamente sono nato qui. E poi i miei figli sono nati a Genova, ho tanti amici, ho un grande affetto per questa città».
Dopo l’addio al calcio, nel 2000, Salsano è presto entrato nello staff di Mancini con cui ha condiviso gioie e sconfitte. Il Mancio, infatti porta Salsano con sé praticamente ovunque.
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Al Manchester City,dove insieme riportano la Premier in casa dei Citizens dopo anni di attesa, ma anche al Galatasaray dove arriva la Coppa di Turchia e la emozionante eliminazione della Juve ai gironi di Champions, di nuovo all’Inter, poi ancora allo Zenit e per finire in Nazionale italiana verso Euro 2021.