“L’Epifania tutte le feste porta via” è l’antico detto italico intriso di tristezza per il periodo natalizio che è passato. E’ infatti l’ultima festa legata al Natale ed è la prima festa dell’anno iniziato mentre l’inverno ha preso dimora.
La sua origine è molto antica e risale a tempi precedenti alla nascita del Cristo anche se conserva da sempre un significato di rivelazione e di gioia per i doni ricevuti. Da noi si chiama la Befana e prende origine da un’antica leggenda che si richiama alla ricerca dei Re Magi della grotta di Betlemme dato che, sì la stella indicava il luogo, ma non precisava i sentieri da percorrere per raggiungerla. Allora i re si rivolsero ad una vecchia per chiedere indicazioni precise su come fare per portare i doni a Gesù Bambino. La vecchia non ne volle sapere e si rifiutò di accompagnarli ma poi, pentitasi, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Stanca e afflitta la vecchia signora per farsi perdonare decise di fermarsi in ogni casa che incontrava lungo la sua ricerca dei Re Magi e dovunque lasciava doni e dolciumi per i bambini.
E così ancora oggi è tradizione che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio i bambini lasciano le calze appese al loro lettino nella speranza di trovarle piene di dolci e di regali nel giorno della Befana: “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte attraversa tutti i tetti porta bambole e confetti”.
Per il calendario degli eventi, il giorno della Befana del 1928 il regalo più bello lo ricevettero i cittadini di Nocera Inferiore e Nocera Superiore quando la loro squadra di calcio vinse sulla formazione del Napoli nell’incontro disputatosi allo stadio militare dell’Arenaccia di Napoli.
La gara doveva essere poco più che un allenamento per il Napoli, ed invece i nocerini sfoderarono una prestazione di gran carattere e vinsero il match per una rete a zero grazie al gol di Ceresoli.
Fu così che i calciatori della squadra rossonera furono definiti “molossi”, come la tipica razza di cani mastini, da un giornalista napoletano che ammirò l’ardore che i calciatori nocerini misero in quel match. Vincere a Napoli, anche se in amichevole, rappresentava e rappresenta ancora oggi un vanto per la formazione di calcio nocerina, nata nel 1910, anche in considerazione del fatto che i nocerini hanno sempre avuto un rapporto speciale con la città di Napoli. Infatti, anche se Nocera Inferiore e Nocera Superiore si trovano nella provincia di Salerno, la maggior parte dei tifosi rossoneri nutre una forte simpatia per i colori azzurri del Napoli.
La gara doveva essere poco più che un allenamento per il Napoli, ed invece i nocerini sfoderarono una prestazione di gran carattere e vinsero il match per una rete a zero grazie al gol di Ceresoli.
Fu così che i calciatori della squadra rossonera furono definiti “molossi”, come la tipica razza di cani mastini, da un giornalista napoletano che ammirò l’ardore che i calciatori nocerini misero in quel match. Vincere a Napoli, anche se in amichevole, rappresentava e rappresenta ancora oggi un vanto per la formazione di calcio nocerina, nata nel 1910, anche in considerazione del fatto che i nocerini hanno sempre avuto un rapporto speciale con la città di Napoli. Infatti, anche se Nocera Inferiore e Nocera Superiore si trovano nella provincia di Salerno, la maggior parte dei tifosi rossoneri nutre una forte simpatia per i colori azzurri del Napoli.