Hussein Hegazi viene considerato il primo calciatore egiziano della storia. Nato in una ricca famiglia aristocratica del Cairo nel 1891, aveva imparato a giocare per strada, sfidando i soldati britannici che si trovavano nella capitale. Così, quando nel 1911 si trasferì in Inghilterra per studiare all’University College di Londra, aveva affinato già un buon bagaglio tecnico. Era un attaccante veloce e completo, che in patria si era fatto notare per una buona media realizzativa.
Il club che ne intravide le potenzialità fu il Dulwich Hamlet FC, che lo fece debuttare il 23 settembre 1911. Gli elogi nei suoi confronti si sprecavano e divenne ben presto l’idolo dei tifosi, che lo soprannominarono Nabucodonosor, in onore del quarto re babilonese. Le belle prestazioni gli valsero le attenzioni del Fulham, che allora militava in Second Division e voleva ingaggiarlo a tutti i costi. Solo un intervento del presidente del Dulwich Hamlet, Pa Wilson, scongiurò il trasferimento.
Hegazi – come racconta Simone Galli – che era molto riconoscente nei confronti del club che aveva creduto in lui, si fece convincere dal presidente e decise di rimanere.
Con il Dulwich Hamlet partecipò a due tournée, poi si trasferì a Cambridge per completare i suoi studi. Successivamente tornò in patria e partecipò con la maglia dell’Egitto a due Olimpiadi (1920 e 1924), prima di abbondonare il calcio nel 1932 all’età di quarant’anni.
Un altro calciatore egiziano che fece fortuna in Gran Bretagna fu Tewfik Abdullah. Più vecchio di cinque anni di Hegazi, era nato nel 1896 e aveva cominciato la sua carriera calcistica con la maglia del El-Mokhtalat, squadra della capitale. A cambiare la vita di Tewfik fu il rapporto di amicizia con Tommy Barbour, un soldato scozzese dell’esercito britannico in servizio in Egitto che aveva militato nel Derby County, che lo aveva stimolò all’emigrazione in Inghilterra.
Anche Abdullah partecipò alle Olimpiadi del 1920 e subito dopo venne ingaggiato proprio dal Derby County, con cui esordì in ottobre. Centrocampista duttile, veniva soprannominato Stuzzicadenti dai propri tifosi perché era molto abile negli inserimenti. La rivista Topical Times lo mise in copertina (con le Piramidi e la Sfinge sullo sfondo) per pubblicizzare il reclutamento dei calciatori stranieri. L’avventura dell’egiziano con i Rams terminò dopo quindici partite.
Negli anni successivi Tewfik Abdullah giocò in Scozia (al Cowdenbeath, in Seconda Divisione), in Galles (al Bridgend Town) e nuovamente in Inghilterra (all’Hartlepool), prima di sbarcare Oltreoceano per vestire la maglia dei Providence Clamdiggers, negli Stati Uniti. Iniziò la carriera di allenatore, ma sgomentato dalle leggi razziali, che non gli permettevano talvolta di alloggiare negli stessi hotel dei bianchi, decise di trasferirsi in Canada al Montreal Carsteel. Nel 1940 divenne commissario tecnico della Nazionale egiziana, portandola alle Olimpiadi del ’52 a Helsinki.