Abituato a “colpi di testa” inusuali, qualcuno pensò che il Perugia del patron Gaucci stesse esagerando quando annunciò l’acquisto dell’attaccante dalla formazione d’Eccellenza del Settempeda. Cristian Bucchi, però, non impiega tanto per smentire gli scettici e la stagione va in archivio con un bottino di 5 reti in 27 presenze.
Il Vicenza lo prende in prestito per consentirgli di maturare ed accumulare esperienza: con 10 gol l’esperimento va in porto. I primi anni Duemila, però, sono piuttosto accidentati e dolorosi, a causa di vicende extra-sportive (l’improvvisa morte della compagna Valentina a pochi mesi dal loro matrimonio; la coppia aveva già una figlia di un anno e mezzo) ma Bucchi non si perde d’animo e la luce inizia a riaccendersi nel 2004-‘05 quando contribuisce con ben 17 realizzazioni (oltre a due nei play-off) alla promozione dell’Ascoli in Serie A.
Nel torneo successivo si esagera: non segue i marchigiani in A, ma accetta l’offerta del Modena e si laurea capocannoniere con ben 29 gol.
Il Napoli di De Laurentiis lo sceglie per l’assalto alla Serie A, ma dopo un buon avvio, si perde ed il bilancio recita 8 gol alla fine del torneo. Siena, Bologna, ancora Ascoli, poi Cesena e Pescara per chiudere la sua carriera anzitempo a 34 anni ed iniziare quella da tecnico.