Nicola Caccia esordisce in Serie A con la maglia dell’Empoli non ancora maggiorenne nel match che i toscani perdono per 4-0 contro la Juventus.
La pasta del campione, tuttavia, c’è e il Bari lo acquista nel 1991: a novembre va a Modena in prestito, formando la coppia d’attacco dei Canarini con Dionigi e l’anno successivo accetta l’offerta dell’Ancona, appena promosso in A.
Con i marchigiani segna solo fra i cadetti, ma lo fa per 24 volte in due stagioni, tanto da guadagnarsi la chiamata del Piacenza: nel 1995-‘96 segna 14 volte nella massima serie e stabilisce il suo record personale.
Lo chiama il Napoli, squadra di casa sua, ma l’annata si conclude senza acuti e il trasferimento a Bergamo nella stagione successiva culmina con la retrocessione in B.
Nel triennio fra 1998 e 2001 sigla 57 reti (34 in due stagioni con gli orobici, 23 con il Piacenza). Una stagione e mezza in sordina con gli emiliani in massima serie e l’ultima parte del 2003 con la maglia del Como costituiscono i suoi ultimi passaggi fra i grandi. Termina la carriera con il Genoa.