Terminato il campionato 1949-‘50, il Genoa affrontò una tournée in America Centrale. Partiti dall’aeroporto di Roma-Ciampino il 6 giugno 1950, i rossoblu giunsero in Messico, dove cinque giorni dopo affrontarono la nazionale messicana che si impose per 3-1. Seguirono altri due incontri persi contro il Veracruz (2-1) ed il León. Il 3 luglio il Genoa ottenne il primo successo in terra messicana, sconfiggendo per 5-4 l’Atlas.
Lasciato il Messico, il Genoa si diresse in Costa Rica, dove sconfisse l’Herediano 4-3 per poi essere travolto per 6-0 dall’Alajuelense. Dopo la Costa Rica fu la volta di El Salvador, ove i giocatori genoani, il 27 luglio, affrontarono e sconfissero per 3-2 la nazionale olimpica salvadoregna (reti di Aballaj, Formentin e Verdeal).
Ultimo incontro in terra americana fu la vittoria per 6-4 contro il Marte (a segno Formentin, Alarçon e Aballaj, Koenig, Dante e ancora Formentin). Probabilmente a causa dell’altitudine in terra centroamericana, il mediano Luciano Fusari subì un danno ai polmoni che lo costringerà al ritiro due anni dopo a soli 22 anni.
Oltre i titolari di quella stagione, l’allenatore Bacigalupo, il preparatore atletico Pascucci, i dirigenti Tosi e Danovaro, anche Verdeal venne aggregato alla spedizione. Fu la prima volta che una squadra italiana si recava a giocare in Messico. Prima di imbarcarsi da Ciampino, il Genoa si recò in Vaticano in udienza da Pio XII.
Durante la tournée venne visionato un giocatore, il negrito Gonzales, che però i dirigenti rossoblu, scottati dalla vicenda di Boyé, non acquistarono.
Lorenzo Repetto