Genoano per tutta la vita
Ago 23, 2021

Immaginate di avere 21 anni e di essere convocati per la prima di campionato con la squadra in cui siete cresciuti. Poi il mister, dopo avervi impiegato in Coppa Italia, vi comunica la sua scelta: giocate titolari. A San Siro, contro l’Inter. E già, direte: va bene così. Non basta: immaginate che la vostra prima in Serie A sia sì contro la squadra nerazzurra, ma che ci sia di più. Che il vostro nome in quello stadio farà sempre pensare ad altro: perché se ti chiami Cambiaso, a Milano, nessuno potrà pensare a qualcuno di diverso dal “Cuchu”.

La “S” che segna – come scrive Antonio Torrisi – la differenza in termini puramente nominativi sottintende anche, ovviamente, una storia ben diversa: cresciuto nel Genoa, Andrea Cambiaso si è prima fatto le ossa all’Albissola e al Savona, per poi vivere un’esperienza interessante all’Alessandria in Serie C, metà stagione caratterizzata dalla pausa dovuta al lockdown del 2020 e un campionato, quello passato, all’Empoli.

Cambiaso con l’Alessandria in Serie C

Di lui non si può certo dire che non abbia fatto la gavetta, faticando come i tanti che, di proprietà di un club di Serie A, girano l’Italia alla ricerca dell’occasione giusta per esaltarsi. Lui l’ha trovata in Toscana: nell’Empoli 7 presenze in Serie B e un campionato vinto che resterà sempre nella sua bacheca.

Il grave infortunio subito da Camniaso mentre giocava nei Grigi

Gioca terzino, il che rende ancor più chiaro un concetto già evidente: con Esteban Cambiasso non ha quasi nulla in comune, se non l’amore infinito per questo sport che lo ha portato, sin da piccolo, a seguire il Genoa. Lui, che al Ferraris era raccattapalle e che adesso veste, con orgoglio, la maglia della squadra del suo cuore.

Nella formazione del Genoa
Nell’Empoli

“L’esordio è stato un’emozione bellissima: al Ferraris ero entrato solo come raccattapalle da piccolino. Poi io sono genoano nascita, cresciuto qua”, ha ammesso dopo l’esordio contro il Perugia, in Coppa Italia, pochi giorni fa.

“Un’emozione bellissima: spero che sia la prima di tante”: la seconda è arrivata a San Siro, contro l’Inter. Speciale come poche: nello stadio di chi porta “quasi” il suo cognome. Da Cambiasso a Cambiaso: storie diverse, stessa passione.

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