Succede in poche finali di vedere le squadre che si affrontano a viso aperto alla ricerca del gol. Per questo la finale della Coppa delle Coppe del 1976 rimarrà nella leggenda. Stranamente l’RSC Anderlechtois (assumerà il nome di RSC Anderlecht nel 1984) non trova avversari difficili nel percorso che lo porterà a conquistare la prima coppa europea per il Belgio. I Brussellesi sconfiggono Rapid Bucuresti, FK Borac, Wrexham e Sachsenring Zwickau, prima di ospitare il West Ham United in una finale giocata peraltro nella propria città, allo stadio Heysel. I belgi, una delle prime multinazionali del football, hanno in formazione campioni del calibro di Rob Rensenbrink, Arie Haan, François Van der Elst e Ludo Coeck – tragicamente scomparso in un incidente stradale nel 1985 – e sfoderano un gioco bellissimo durante tutto il torneo.
Il West Ham di Ron Greenwood ha perso molti dei campioni del passato, ma Trevor Brooking è un pilastro a centrocampo e gli attaccanti Bryan Robson, Bill Jennings e Pat Holland possono mettere in difficoltà qualunque difesa. Il cammino degli inglesi è più difficile: le insidie arrivano nei quarti contro gli olandesi del Den Hag.
A fronte di una sconfitta in trasferta di 4-2, a Londra gli uomini di Greenwood piazzano un 3-1 che li spedisce in semifinale. Dove trovano i forti tedeschi dell’Eintracht Francoforte che impongono un 2-1 in casa. Ancora decisivo il fattore Londra con un 3-1 (due reti di Brooking e poi Robson) che vale come biglietto per la finale.
Il 5 maggio 1976 il pubblico, composto perlopiù da tifosi dell’Anderlecht, viene ammutolito quando Pat Holland porta gli Hammers in vantaggio al 28′. I belgi non tardano a reagire e Rob Rensenbrink pareggia al 42′ sfruttando una clamorosa disattenzione della difesa degli Hammers.
Il secondo tempo è ancora più spettacolare e si assiste ad un gioco con costanti rovesciamenti di fronte. François Van der Elst sigla il 2-1 in apertura ripresa ma Bryan Robson replica al 68′ deviando in rete un crosso di Brooking. Un rigore generoso trasformato da Rensenbrink porta l’Anderlecht sul 3-2 cinque minuti dopo e, con i campioni del 1965 protesi in avanti alla ricerca del disperato pareggio, Van der Elst – che giocherà con gli Hammers negli anni ’80 – segna il gol del definitivo 4-2. Questa finale entrerà nella storia diventando un vero e proprio spot per il calcio d’attacco.