“Ghiaccio Bollente”
Giu 12, 2021

Emil Hallfreðsson nasce a Reykjavík, in Islanda, il 29 giugno 1984 ed è un centrocampista mancino di 185 cm per 83 Kg.

Nella Reggina

Dopo aver fatto la trafila alle giovanili del Fimleikafélag Hafnarfjörðar viene aggregato in prima squadra per due anni, prima d’essere acquistato dagli inglesi del Tottenham Hotspur nel 2005. Regolarmente impiegato nel torneo dedicato alle riserve, non debutta in Premier League e nel 2006 viene mandato in prestito al Malmö FF, in Svezia, dove realizza 5 reti in 19 presenze nel 2006. Tornato al Tottenham Hotspur, a luglio 2007 viene ceduto a titolo definitivo alla squadra norvegese del Lyn Oslo, dove però gioca una sola partita in Tippeligaen, prima d’essere acquistato a titolo definitivo dalla Reggina. In Serie A colleziona 21 presenze nella prima stagione e 13 la seconda, realizzando anche il suo primo gol il 26 aprile 2009 in Reggina-Juventus 2-2, battendo Buffon.

Hallfreðsson, guerriero a Verona

Complice la retrocessione degli amaranto, nell’agosto 2009 passa in prestito al Barnsley dove realizza 3 reti in 27 incontri di Championship. Torna alla Reggina ad agosto, ma si trasferisce all’Hellas Verona in Prima Divisione: realizza 3 gol in 34 presenze, conquistando la promozione in Serie B ed il soprannome “Ghiaccio Bollente” affibbiato dai tifosi scaligeri. Nel 2011-‘12 in Serie B realizza 6 reti in 39 incontri, portando il Verona fino alla semifinale playoff dopo aver conquistato il 4° posto in campionato con 78 punti.

Nella stagione successiva mette a segno 3 reti (una delle quali all’Euganeo in Padova-Verona 2-1 nell’ottobre 2012) in 34 incontri e portando i gialloblù alla conquista della Serie A. Il 26 gennaio 2014 segna il suo primo gol in Serie A con la maglia gialloblù in Verona-Roma (1-3), siglando il momentaneo pareggio. Rimane con l’Hellas Verona in Serie A per tre stagioni: la prima realizza 2 reti in 33 incontri, la seconda 1 rete in 28 incontri, nel 2015-‘16 scende in campo in 16 occasioni (178 presenze totali con l’Hellas Verona e 15 reti messe a segno) prima di passare all’Udinese nel mercato di gennaio dove conclude l’annata con altre 11 presenze.

Con i bianconeri totalizza 28 presenze nel 2016-‘17 e 19 presenze nel 2017-‘18. Nel luglio 2018 passa a titolo definitivo al Frosinone, neopromosso in massima serie, ma dopo 6 presenze torna all’Udinese dove conclude l’annata con altre 3 presenze e realizzando la sua prima rete in bianconero all’ultima giornata nella vittoria 2-1 contro il Cagliari. Nel 2020 passa al Padova, dove milita attualmente.

Nell’Udinese

Hallfreðsson ha indossato le maglie dell’Islanda Under 17 (7 presenze e 2 reti), Islanda Under 19 (3 presenze) e Islanda Under 21 (14 presenze e 3 reti messe a segno). Fa il suo debutto con la nazionale islandese proprio allo stadio Euganeo di Padova contro l’Italia, il 30 marzo 2005 in amichevole, subentrando all’89’ di gioco. Ha all’attivo 71 presenze ed 1 rete siglata nell’1-1 contro la Spagna alle qualificazioni a Euro 2008 (giocata l’8 settembre 2007). Con la Nazionale islandese Hallfreðsson ha disputato sia gli Europei di Francia 2016 (dove l’Islanda viene fermata dai padroni di casa ai quarti di finale) che i Mondiali di Russia 2018. Il centrocampista si è raccontato alla Gazzetta dello Sport dove sono emersi molti particolari della sua vita, come l’amore per il buon vino: «Pensi che quando sono arrivato da voi non avevo mai bevuto alcool in tutta la vita, non mi piace neppure la birra; adesso invece sono diventato un appassionato e persino un importatore di vino italiano in Islanda. So che Ferguson apprezza il genere, così se mi capitasse d’incontrarlo gli regalerei un “La Poja”, rosso di Allegrini. Sono convinto che gli piacerebbe. È meglio dell’Amarone».

Con la maglia del Frosinone

Tra le passioni anche la lettura e i metodi di Alex Ferguson: «Certo (e mostra il volume “Leading” di Alex Ferguson, consumato al punto giusto, NdR). Leggere mi piace. Questo l’ho cominciato perché me lo ha consigliato mia moglie Asa Maria. Altrimenti avrei scelto di parlare dell’autobiografia di Lance Armstrong, però mi pareva un po’ triste. Scherzi a parte, leggendo il libro credo di non aver trovato mai un tecnico con la personalità di Ferguson e la sua visione di squadra. Lui è un fenomeno, e mi piace soprattutto quando dice che il suo primo obiettivo è far crescere dei giovani da portare in prima squadra. Dovrebbero fare tutti così».

Nel Padova con il tecnico Andrea Mandorlini

Hallfreðsson dai mille interessi, come la musica, visto che suona anche la chitarra: «Costo caro. A loro chiedo almeno 15.000 euro a serata… Scherzi a parte, quando siamo stati promossi in Serie A col Verona ho suonato “Baby one more time” di Britney Spears e pare sia piaciuta. Ma tutti vorrebbero sentire due canzoni che ho scritto con un mio amico. Si chiamano: “The London song” e “The Malmoe song”. La prima è un pezzo folk, nell’altra c’è del rap, entrambe hanno testi scherzosi, però quelle non le faccio ascoltare a nessuno, le suono solo a mia moglie».

Con la Nazionale dell’Islanda

Un islandese in Italia, che a Verona si è trovato bene, ma non è stato così a Reggio Calabria:  «Sì, per un insieme di cose. Innanzitutto il sole. Non avevo mai giocato fuori dall’Islanda e da noi in estate al massimo ci sono 20 gradi. In Calabria si andava in campo anche con 40 e mi venivano i colpi di sole, diventavo tutto rosso e qualche volta mi sentivo male. Se le cose calcisticamente fossero andate bene adesso avrei un ricordo migliore, però anche per la mentalità non ero a mio agio».

Condividi su: