Essere celebrato come il calciatore più grande e di maggior successo che il tuo continente abbia mai prodotto provocherebbe un grande orgoglio per ogni individuo. Quando a quello stesso individuo viene anche riconosciuta la sua continua lotta contro il razzismo e in favore della tolleranza, allora ti dà un senso della persona e di ciò che è.
Samuel Eto’o è un uomo ampiamente considerato come il più grande calciatore proveniente dall’Africa. È il talismano che ha portato i Leoni Indomabili del Camerun ad affermarsi definitivamente, grazia ad una carriera internazionale di diciassette anni, assicurando una prolifica serie di record e onori individuali lungo la strada.
Un uomo che è venuto all’attenzione del mondo giocando senza dubbio nella squadra più grande di sempre e la cui storia inizia incredibilmente a casa dei loro più acerrimi rivali. Nel 1997 il Real Madrid ingaggia Eto’o che ha 16 anni e, visto che è ancora minorenne, lo inserisce nella formazione B, facendolo comunque esordire in prima squadra.
La carriera del giovane attaccante non ha però mai avuto la possibilità di svilupparsi nella capitale spagnola, e alla fine viene venduto al Maiorca per una cifra record di 4,4 milioni di sterline. Durante il suo periodo nelle Baleari, Eto’o ha segnato 70 gol in 165 partite e si è assicurato il suo primo trofeo di club, vincendo la Copa del Rey; segnando due volte in finale nella vittoria per 3-0 contro l’Huelva.
Eto’o stava appena cominciando ad attirare l’attenzione dei più grandi club della Liga quando forse il più grande di tutti in quel momento arrivò a chiamarlo. Il Barcellona ha acquistato il fuoriclasse camerunense per 24 milioni di euro. Gli anni trascorsi in Catalogna hanno visto Samuel Eto’o diventare una superstar globale del gioco. Una tripletta di titoli nella Liga e un‘ altra Copa del Rey sono arrivati grazie anche ai piedi di questo prolifico attaccante ma, ancora meglio, le perle sono state le due Champions League con Eto’o ancora una volta decisivo segnando in finale sia nel 2006 che nel 2009.
Nella vittoria del 2006 contro l’Arsenal, Eto’o è stato premiato come l’uomo della partita dopo una prestazione eccezionale che ha lasciato la difesa dei Gunners “senza fiato”. La vittoria della Champions League del 2009 contro il Manchester United ha visto il Barcellona assicurarsi un triplo storico, con la santa trinità Messi, Henry ed Eto che insieme hanno segnato 100 gol.
Nonostante la preziosa argenteria, il tempo di Eto’o a Barcellona non è stato senza polemiche. Il tecnico Frank Rijkaard si è lamentato del fatto che Eto’o non volesse giocare quando era tornato da un infortunio, oltre ad esortarlo continuamente perchè ignorasse i cori razzisti a cui era sottoposto, come quella volta contro il Real Saragozza nel 2005. Dopo la ripetizione dell’increscioso episodio nella stagione successiva sempre a Saragozza, Eto’o voleva lasciare il campo di gioco, ma fu convinto a rimanere dai suoi compagni di squadra. L’incidente lo ha spinto ad impedire alla sua famiglia di venire a sostenerlo per paura che i figli venissero danneggiati psicologicamente.
Alla fine Eto’o fu venduto all’Inter come parte dell’accordo che portò Zlatan Ibrahimović al Camp Nou, e nella sua prima stagione con i nerazzurri partì esattamente da dove aveva lasciato il Barcellona. In primo luogo assicurando ai nerazzurri lo scudetto con 12 gol in campionato, poi vincendo la Coppa Italia e infine vincendo ancora una volta la Champions League.
Poi un Mondiale per club e un altro successo in Coppa Italia. Ma ancora una volta, il brutto problema del razzismo si è palesato davanti ai suoi occhi, quando è stato oggetto di insulti da parte della folla durante un incontro di Serie A a Cagliari. Questa volta l’arbitro ha momentaneamente interrotto il gioco per calmare la folla. L’Inter alla fine ha vinto 1-0, proprio grazie a Eto’o.
Dopo l’Inter, Eto’o ha continuato la sua militanza nei campionati europei. Una mossa dei russi dell’Anzhi Makhachkala ha visto l’attaccante diventare momentaneamente il più pagato nel calcio. Chelsea ed Everton poi non hanno mai tratto il meglio da Eto’o prima che l’attaccante si trasferisse alla Sampdoria, quindi nella massima serie turca nell’Antalyaspor.
Forse è il fatto che Eto’o non abbia mai giocato nel campionato nazionale del suo paese d’origine che ha guidato le sue ambizioni e la volontà di riuscire nella squadra nazionale.
Nel 2000, Eto’o guidò il Camerun verso l’oro olimpico a Sydney e il successo nella Coppa d’Africa. Eto’o è stato anche nominato giovane calciatore africano dell’anno, quando era diciannovenne
Un secondo successo nella stessa Coppa d’Africa è seguito nel 2002. In totale Eto’o ha disputato quattro Coppe del Mondo e sei Coppe d’Africa.
È stato riconosciuto calciatore africano dell’anno quattro volte ed è il miglior marcatore di tutti i tempi della sua nazionale con 56 reti in 118 presenze. Samuel Eto’o sarà sempre ricordato come uno dei più grandi giocatori in Africa.
I suoi exploit gli hanno permesso di ottenere una serie di traguardi che lo allineano ai livelli dei migliori giocatori mondiali, insieme a una serie di onorificenze e record individuali. Oltre ad essere il più calciatore di sempre in Camerun, saranno i principi dell’uomo a resistere più a lungo.
Mario Bocchio