Il calcio a Giulianova, arriva intorno al 1920, con le prime partite disputate sul ‘Campo della Fiera‘ a Giulianova Alta. Ufficialmente però tutto inizia nel 1924, quando nasce il sodalizio “Società Sportiva Giuliese”. Tra i fondatori di questa prima società calcistica di Giulianova, ci sono Amato Alfonso Migliori, futuro sindaco della città e rampollo di una ricca famiglia locale, e l‘avvocato Italo Foschi (foto sotto, a sinistra), che nel 1927 sarà fondatore della A.S. Roma Calcio.
Svolge per lo più attivà in campionati locali. In seguito la S.S. Giulianova viene soppiantata dalla Pro-Italia. Nel 1933, compaiono per la prima volta le maglie giallorosse e la società partecipa ad il campionato UILC. Anno 1939, a Giulianova compare una seconda squadra, la ‘Castrum‘; il dualismo durò per poco tempo. infatti le due società giuliesi si fusero, nacque così una nuova società con la denominazione di A.S. Giuliese, che rimase l‘unico sodalizio ufficiale. Nel dopoguerra il Giulianova venne iscritto inizialmente alla Promozione (un campionato di ambito interregionale tra la Serie C e la Prima Divisione).
Nel 1947-’48 si chiude la prima avventura del Giulianova in Serie C. In un incontro con la Fermana (4 gennaio 1948) vi è un’invasione di campo dei sostenitori giallorossi, e dopo una sconfitta casalinga ad opera dell’Avezzano (14 marzo 1948) avvengono altri gravi incidenti, con il pubblico giuliese che aggredisce e percuote l’arbitro. Il Giulianova si ritira e scompare dalla scena calcistica nazionale.
Il 6 ottobre 1948 nasce così una nuova società, finanziata da Vincenzo Di Felice e chiamata “Freccia d’Oro”, che disputa il campionato di Prima Divisione. Il nome è legato al camion, messo a disposizione dal presidente Francesco Falini per trasportare la squadra, detto appunto “La freccia”. Ricordiamo alcuni giocatori che resero possibile la rinascita del calcio a Giulianova, dopo la guerra mondiale. Giustino Di Giandomenico, infaticabile mediano, Cassiani, Della Penna, i gemelli Romolo e Remo Aloisi, Canzanese e tanti altri. Le reti delle porte furono fatte da pescatori del luogo mentre la divisa ufficiale fu tessuta dalle monache. Lo stemma posto sulle maglie era rappresentato da una freccia rinchiusa in un cerchio, con accanto una medaglietta recante l’immagine della Madonna e fissata da una spilla. La “Freccia d’Oro” vince il campionato nella stagione 1950-’51, perdendo però le finali promozione. La formazione base: Di Donato, Di Giandomenico, Cassiani, Falini, Di Felice, Aloisi II, Compiani, Di Donato, Marzi, Aloisi I, Piccioni. I giuliesi vincono il proprio girone con 37 punti, cinque in più del Termoli, poi promosso dopo le finali.
Nel 1951-’52, col terzo posto finale, i giuliesi vengono ammessi nel campionato regionale di Promozione, mentre nella stagione 1953-’54, il Giulianova dell’allenatore Valeriano Ottino, al termine di un’entusiasmante lotta con il Lanciano, viene promosso in IV Serie. I giallorossi terminano il campionato segnando ben 100 reti (media 3,33 a gara). Magheri, Olivieri e Ottino ne formano l’attacco, insieme realizzano la bellezza di 80 gol, di cui 42 registrate da Magheri, 21 da Olivieri e 17 da Ottino. Nella memoria l’infuocato derby di Lanciano del 9 maggio 1954, terz’ultima di campionato e con violenti incidenti tra le opposte tifoserie, così come la doppia vittoria sul Teramo, 2-1 al Comunale il 13 dicembre 1953 con rete decisiva di Ottino al 90′, 5-1 al Fadini l’11 aprile 1954. A 180′ dal termine le due compagini sono ancora appaiate al comando con 46 punti, ma la sconfitta dei frentani col Termoli determina il via libera ai giuliesi per il passaggio al quarto livello. La formazione titolare: Di Gennaro, Gerardini II, Michelassi, Gerardini I, Ferrari, Palma, Olivieri, Ghinazzi, Magheri, Vallese, Ottino (nella veste di allenatore-giocatore). Negli anni Sessanta la stagione migliore in Serie D è la 1963-’64, chiusa al quarto posto con 40 punti, a sei lunghezze dalla capolista Ternana, mentre nel torneo 1962-’63 i giuliesi avevano mantenuto la categoria battendo ad Ascoli, in un drammatico spareggio salvezza il Teramo (2-0). Rimangono in categoria e cercano di potenziare soprattutto il settore giovanile. Da ricordare che nel 1967 i giallorossi, superando a Roma il Pordenone, conquistano con la Juniores il loro primo titolo italiano, mentre nel 1965 gli Allievi erano stati eliminati in semifinale dalla Juventus.
Nel 1970-’71 il Giulianova, sotto la presidenza del duo Tiberio Orsini-Pierino Stacchiotti, e guidato in campo dall’allenatore-giocatore Adelmo Capelli, si rende partecipe di un grande torneo, vincendo 20 partite su 34 e perdendone 6. Tuttavia per la promozione si deve aspettare l’ultima giornata, quando la compagine giuliese, in un Rubens Fadini gremito da 8000 spettatori, vince lo scontro diretto contro il Bellaria (2-1, gol di Capelli al 4′, pareggio di Bean per il Bellaria al 37′, Conte al 52′), fino ad allora al comando con un punto di vantaggio sui giallorossi. È il 23 maggio 1971, il Giulianova è in Serie C. Un campionato esaltante, di cui rammentiamo la vittoria sul favorito Riccione (2-1) in un incontro giocato sotto una forte nevicata nel febbraio 1971, l’organizzazione del primo treno speciale del club per la trasferta di Rovigo, le 1500 bandierine distribuite in mattinata per la gara con la Civitanovese (4-1), e lo 0-0 di Porto San Giorgio contro la Sangiorgese alla penultima giornata, punteggio che permise al Bellaria, vittorioso sul Pesaro, di presentarsi al Fadini per l’ultima di campionato col vantaggio di un punto. Sempre in questa stagione vengono trasmesse le prime telecronache delle partite dei giallorossi, spesso riprese da posti di fortuna, e proiettate il giorno successivo l’incontro, in uno stipato cinema locale.
Protagonisti in assoluto sono Roberto Ciccotelli con i suoi 19 gol, Adelmo Capelli “mago” dei calci di punizione, Sergio Conte, autore del gol decisivo nell’ultima giornata, e il più giovane della compagine, l’appena diciottenne Renato Curi, proveniente dalle giovanili. La formazione titolare: Maurini, Erbaggi, Janni; Curi, Agostinelli, De Falco; Conte, Angelo Tancredi, Capriotti, Capelli, Ciccotelli. Nel 1971-’72, il Giulianova (con Capelli passato definitivamente dal campo alla panchina) disputa finalmente la Serie C dopo più di vent’anni, riuscendo, con un sedicesimo posto finale, a raggiungere l’obiettivo del mantenimento della categoria. La formazione titolare: Ciappi, Falcomer, Giorgini; Mambrin, Agostinelli, Caucci; Conte, Curi, Gambin, Vernisi, Ciccotelli. Negli anni successivi, col Giulianova in Serie C, oltre a Curi cominciano a mettersi in evidenza diversi giocatori interessanti sfornati dal settore giovanile: il terzino Giuseppe Lelj (poi alla Fiorentina), il futuro allenatore dei giuliesi Francesco Giorgini, la mezzapunta Gabriele Alessandrini, il centrocampista Roberto Vernisi, Pasquale Iachini (poi in serie A tra Como e Fiorentina) e Franco Tancredi, futuro portiere nell’anno del secondo scudetto della Roma e che in seguito raggiungerà anche la Nazionale.
Nella stagione 1972-’73 il Giulianova, allenato dal mai dimenticato Giovan Battista Fabbri, è protagonista di un avvincente testa a testa con la SPAL di Franco Pezzato (22 reti); quest’ultima otterrà la promozione in Serie B solo all’ultima giornata vincendo a Olbia, mentre i giuliesi usciranno sconfitti da Empoli. I giallorossi sono inoltre semifinalisti nella prima edizione della Coppa Italia Semiprofessionisti, dove vengono eliminati dall’Avellino (1-1; 0-1). Tra i protagonisti ci sono il portiere Gianni Candussi, che rimarrà insuperato per 977 minuti (dalla 28ª alla 37ª giornata), i bomber Ciccotelli e Giuseppe Santonico (14 gol), e ancora il giovane Curi. Nel girone di ritorno i giuliesi rimasero imbattuti per 16 turni, prendendo nel contesto una rete (1-1 con la Massese). La formazione titolare: Candussi, Carloni, Giorgini; Bertuccioli, Agostinelli, Caucci; Vernisi, Curi, Santonico, Alessandrini, Ciccotelli.
Di questo campionato ricordiamo l’esodo di Modena del 26 novembre 1972 (0-0), con l’organizzazione del treno speciale giallorosso, la doppia vittoria con la Sambenedettese, 3-0 al Rubens Fadini il 19 novembre 1972 con tripletta di Santonico e 2-0 al Ballarin il 15 aprile 1973 con doppietta di Alessandrini, e l’immagine di uno stadio sempre pieno dove i giallorossi, in 19 incontri, subiranno due sole reti (Ravenna e Viareggio). Una stagione indimenticabile, ancora oggi nella memoria calcistica dei giuliesi, e ricordata dallo stesso Gibì Fabbri nel novantesimo anniversario della nascita ufficiale del club: «Altro che Vicenza, è il Giulianova la squadra che ha fatto parlare di sé in Italia per il suo gioco».
Nel 1973-‘74, con Tancredi tra i pali, i giallorossi chiudono il torneo al nono posto, ma nel girone d’andata tengono testa alla Sambenedettese, battuta 1-0 (Polesello al 2′) l’11 novembre 1973 in un Rubens Fadini stracolmo in ogni settore, con circa 9000 presenze di cui oltre 8300 paganti (record assoluto). Intanto si mette in luce un altro talento locale, il centravanti Alfredo Canzanese. Il Giulianova continua la sua serie di campionati positivi: nell’annata 1974-‘75, grazie agli 11 gol della punta Oriano Grop (l’anno dopo al Bologna in Serie A), i giallorossi guidati da Gianni Corelli disputano un altro ottimo campionato, chiudendo al quarto posto a pari merito con la Sangiovannese. Nelle successive stagioni 1975-‘76 e 1976-‘77, il Giulianova conferma quanto ben fatto precedentemente, classificandosi nuovamente quarto prima, e al settimo posto poi. In panchina c’è il friulano Sergio Manente, ex-terzino sinistro della Juventus.
Dopo cinque campionati consecutivi caratterizzati da buoni piazzamenti, nel 1977-‘78 il club (alla cui guida tecnica nel frattempo è tornato Adelmo Capelli, con minor fortuna) chiude al 14º posto e retrocede nella neonata Serie C2. In questo torneo il Fadini viene squalificato tre turni per degli incidenti avvenuti durante l’incontro col Pisa del 12 febbraio 1978, causa una rete annullata ai giuliesi.
La permanenza nella serie minore è breve, nel campionato 1979-‘80, il Giulianova dell’allenatore Corelli (anche in questo caso un ritorno) e del presidente Scibilia, si classifica al primo posto nel girone C, vincendo il duello per la promozione con il Francavilla e la Civitanovese, e ottenendo quindi l’accesso alla categoria superiore. I giallorossi chiudono la stagione vincendo 20 partite su 34, con 8 vittorie consecutive iniziali e perdendo solo tre volte. Un torneo condotto sempre al vertice, dove spiccano, oltre alle otto vittorie consecutive, il 2-2 esterno con la Civitanovese (reti di Ciccotelli al 12′, Ilari al 32′ e Villa al 63′ per la Civitanovese, Lepidi al 68′), in uno splendido incontro giocato il 3 febbraio 1980 dinanzi a 6000 spettatori, il 2-0 casalingo contro l’Avezzano (Ciccotelli e Savoldi), e il 3-1 con L’Aquila (Ciccotelli, Angelozzi, e Palazzese).
Prima parte