La Vibonese: novant’anni di storia
Giu 26, 2019

Nel 1928, nacque l’Unione Sportiva Vibonese da una costola di due identità precedenti del calcio locale: l’Ischia Monteleone e la Luigi Razza che nella prima fase della sua attività partecipò a competizioni e tornei non ufficiali. Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1943 e il 1945, nacquero a Vibo Valentia i Diavoli Rossi Vibo, che seguirono le gesta della storica Luigi Razza degli anni trenta. Dal campionato di Prima Divisione 1945-‘46 si tornò alla denominazione originale. La prima partita ufficiale disputata dalla Vibonese, datata 6 gennaio 1946 contro l’Unione Sportiva Vigor Nicastro (oggi Vigor Lamezia), venne rinviata per pessime condizioni del campo e recuperata in seguito il 17 marzo, con i rossoblù che s’imposero con il risultato di 3-2. La formazione titolare era composta da: Campilongo, Passalacqua, La Gamba, Vita, Pugliesi, Cefaly, La Grotteria, Facciolo, Montesanti, Marzano e Trimboli; i quali, festeggiarono la loro prima vittoria contro la Paolana con il risultato di 5-3, il 10 febbraio 1946. Il primo campionato ufficiale dei rossoblù, si chiuse con un settimo posto in classifica e la vittoria del “Premio Disciplina” per la correttezza agonistica dimostrata nell’arco della stagione dai giocatori vibonesi.

Azione di gioco in Vibonese-Paolana 5-3, prima gara ufficiale vinta dalla Vibonese

Gli anni cinquanta, rappresentarono per la Vibonese il punto di partenza di una storia che la consacrerà tra le protagoniste del calcio regionale. La scalata dei rossoblù partì il 7 gennaio 1951 con l’avvento alla presidenza della società dell’ingegnere Leonardo Macrì che si avvalse di validi alleati come Antonino Murmura e Umberto Sacco in panchina che successivamente diventerà uomo di fiducia e futuro collaboratore di Gianni Di Marzio. Nell’organico della stagione di Prima Divisione 1950-‘51 figurarono tra tutti i vibonesi: Giovanni Lico, Francesco Figliano e Ubaldo Di Giovanni che guidarono la formazione ipponica a uno storico salto in Promozione Interregionale, il 1º luglio 1951 nello scontro decisivo con la Cariatese vinto per due reti a uno. La prima partecipazione al campionato di Promozione 1951-‘52 si aprì con cambiamenti importanti grazie agli arrivi dall’Arsenale Messina del portiere Lanzafama; dei difensori Faleo, Falanca e Morano; dei centrocampisti Rodolisso e Fucà e degli attaccanti Villari e D’Andrea. Il nuovo allenatore fu Ermenegildo Andrian che portò i rossoblù in settima posizione con sedici vittorie, sette pareggi e undici sconfitte ma non bastò alla Vibonese per l’ammissione nella neonata Quarta Serie istituita nel 1952 a seguito della riforma dei campionati.

Nel campionato successivo e nelle successive quattro stagioni, i monteleonesi ripartirono sempre dal campionato regionale di Promozione arrivando a più riprese tra le prime posizioni della classifica fino alla stagione 1953-‘54 quando, guidati dall’attaccante Giuseppe Trento, arrivarono a giocarsi il match decisivo valevole per la promozione in Quarta Serie allo stadio Luigi Razza di Vibo Valentia il 28 marzo 1954 contro la Gioiese perdendo a tavolino l’incontro a seguito del comportamento minaccioso dei giocatori rossoblù che protestarono per l’annullamento di un gol.

L’allenatore Umberto Sacco nella stagione 1950-’51

La stagione 1956-‘57 segnò un cambiamento epocale con Riccardo Silvestri al timone del club e Giuseppe Trento a cui venne affidata la fascia di capitano, che proprio in queste stagioni diede il meglio di sé risultando tra i migliori cannonieri rossoblù insieme con Leonardo Pachì, che chiuse l’annata calcistica con 26 gol alle spalle del bomber Giovanni Fanello e un quinto posto che valse l’ammissione al Campionato Dilettanti. Nell’annata successiva, la squadra di Ulisse Giunchi dopo sei anni nelle categorie regionali, conquistò una storica promozione nel Campionato Interregionale ma l’esperienza nella massima categoria dilettantistica nazionale durò appena un anno, e i rossoblù retrocessero a cause delle inadempienze economiche riscontrate a seguito della crisi finanziaria che ha colpito la società. Il 13 gennaio 1960, il vecchio sodalizio ripartì dal campionato di Seconda Categoria Calabria con la denominazione di Unione Sportiva Limonappia Vibonese che da subito risalì in Prima Categoria. Dopo tre campionati di fila nel campionato di Prima Categoria Calabria, nell’agosto del 1964 nacque la Società Sportiva Nuova Vibonese che acquisì il titolo sportivo della società precedente Oratorio Salesiano Vibo e i colori sociali rossoblù. Protagonisti di questo passaggio di consegne furono l’avvocato Giorgio Moschella e il professore Antonio la Torre. Al termine del campionato di Prima Categoria Calabria 1965-‘66, con l’avvento alla presidenza di Attilio Pata, avvocato originario di Mileto, la società strinse un gemellaggio con il Milan facendo arrivare a Vibo Valentia giovani ambiziosi provenienti dal vivaio rossonero, poi, nella stagione 1966-‘67 la squadra dopo aver concluso al terzo posto nel girone B della Prima Categoria Calabria conquistò la Serie D grazie a un ripescaggio, ma il cammino fu breve e l’annata successiva grazie a un ultimo posto in classifica segnò il ritorno in Prima Categoria dei monteleonesi.

L’avvocato Attilio Pata, presidente della Vibonese dal 1966 al 1973

Nelle stagioni 1970-‘71 e 1971-‘72 la guida tecnica della squadra venne affidata all’ex difensore di Alessandria e Mantova, Aurelio Gerin che dopo due campionati conclusi nelle posizioni alte della classifica lasciò la panchina a Walter Costa che al termine del campionato di Promozione Calabria 1972-‘73 riportò gli ipponici in Serie D dopo lo spareggio vinto contro la Paolana e culminato nello scontro decisivo contro la Morrone Cosenza con il gol di Franco Cittadino al novantesimo minuto. Gli artefici di questa promozione, oltre a Cittadino furono tra tutti Carmelo Cosentino e Giosuele La Grotteria che concluse il campionato con quattordici reti segnate. Dopo cinque campionati consecutivi in Serie D, nella stagione 1977-‘78, la Vibonese dopo un lustro nella massima categoria dilettantistica, retrocesse in Promozione rimanendoci per tre stagioni di fila. Il quinquennio fu scandito da partite di cartello contro il Messina, il Cosenza e l’Igea Virtus, nonché dalle presenza di tecnici che hanno segnato un’epoca quali Rodolfi e De Pietri; e di calciatori che per la loro capacità sono diventati dei simboli per la squadra e la tifoseria, come Nilo, Nisticò, il già citato capitano Carmelo Cosentino, Cortese, Cantagalli, Di Fatta, D’Ascola, Laurendi, Pidone, De Vito, Scibetta, Beccaria e il bomber La Grotteria.

Formazione della Vibonese nella stagione 1972-’73

A partire dalla stagione in Promozione Calabria 1980-‘81, grazie alla politica del presidente, nonché ex giocatore della Vibonese, Carmelo Fuscà che puntò sui giovani talenti locali, i rossoblù dopo aver disputato un buon campionato e un’ottima Coppa Italia Dilettanti persa in finale contro l’Internapoli, vennero ripescati in Serie D dove vi rimasero per otto anni di fila e in cui esplose il terzino sinistro Maurizio Codispoti ceduto poi all’Enna per 42 milioni di lire insieme con altri giocatori come: Trapasso, De Grazia, De Sensi, Sacchetti e Consoli. Nell’anno della retrocessione, maturata al termine del Campionato Interregionale 1987-‘88 a seguito della vendita della società per 150 milioni di lire atti a ripianare i debiti accumulati, i monteleonesi retrocessero in Promozione e Fuscà lasciò la presidenza del club. Dagli anni novanta in poi, per la Vibonese incominciò la caduta in verticale all’indietro fino ad arrivare al campionato di Prima Categoria Calabria, seguita da una risalita vertiginosa fino a recuperare il tempo perduto e il blasone impolverato ma mai annullato. Il 16 febbraio 1997, la squadra rossoblù tornò agli onori della cronaca, vincendo la Coppa Italia Promozione Calabria nel match decisivo disputato contro il Bagaladi e terminato col risultato di 2-0 grazie alle marcature di Cordiano e Cambareri.

Il vecchio presidente Carmelo Fuscà, già allenatore dei rossoblù

Nella stagione di Eccellenza Calabria 1997-‘98, si ripropose il duello tra Vibonese e Siderno con la squadra ipponica che ottenne la riconquista del massimo campionato dilettantistico con un rientrante Bruno Jacoboni in panchina e una schiera di calciatori dal grande cuore e dalle indubbie qualità come Marino, Rosati e Musumeci. Inoltre, sempre nella stessa annata, i rossoblù vinsero altresì la Supercoppa Calabria, ottenuta dopo aver battuto il San Calogero e il Sambiase in un triangolare disputato allo stadio Luigi Razza. Da allora, dalla stagione 1998-‘99 nel Campionato Nazionale Dilettanti, rinominato successivamente Serie D seguirono otto annate fino alla stagione 2005-‘06.

Formazione della Vibonese nella stagione 1997-’98

Al termine della stagione 2000-‘01, dopo una sfiorata promozione in Serie C2, il consiglio d’amministrazione nominò alla presidenza del sodalizio l’avvocato nativo della città di Vibo Valentia, Santino Gurzillo che puntò alla valorizzazione dei giovani talenti del vivaio rossoblù e il direttore sportivo Massimo Mariotto. Per il campionato di Serie D 2002-‘03, la squadra affidata ad Angelo Galfano vide la promozione in prima squadra delle giovani promesse del calcio calabrese come Fanelli e Nesci che dopo aver disputato un ottimo girone d’andata, il 23 febbraio 2003 dopo aver battuto la Vigor Lamezia si portò in zona play-off. I rossoblù, tuttavia, videro un calo di forma precipitando nelle zone basse della classifica con un solo punto di vantaggio sul Corigliano. Il cammino per la salvezza, si fece impervio tanto che per ottenere la salvezza matematica, la Vibonese perse per 3 a 1 contro il Trapani al Polisportivo Provinciale di Erice e complice la vittoria del Corigliano sulla Rossanese, i rossoblù dovettero affrontare i play-out per giocarsi le chances di rimanere in Serie D. Nelle gare di andata e ritorno dei play-out, i monteleonesi dovettero affrontare il Lentini, ma nell’andata in Sicilia, i padroni di casa, il 25 maggio 2003 vinsero con il risultato di 2-0. Al ritorno in Calabria, allo stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria, gli ipponici rimontarono la partita e si salvarono vincendo 3 a 1 grazie alla doppietta di Giacalone e al gol di Catalano dopo il momentaneo vantaggio dei siciliani.

Il presidente Santino Gurzillo, artefice della storica promozione in Serie C2 della Vibonese

La Serie C2 venne centrata nel 2006, grazie a un ripescaggio, avvenuto al termine di un campionato di Serie D concluso al secondo posto alle spalle del Sorrento e con la vittoria nei play-off contro il Sapri prima e il Cosenza dopo che ne sancisce l’entrata nel calcio professionistico dopo quasi 80 anni di storia. Nel campionato 2006-‘07 la compagine rossoblù raggiunse la salvezza dopo una stagione caratterizzata da numerose vicissitudini culminate con l’esonero di mister Mauro Zampollini (il mister della promozione in Serie C2) e l’arrivo in panchina di Salvatore Di Somma. Nella stagione 2007-‘08 la Vibonese non riuscì a evitare i play-out per evitare la retrocessione e il doppio confronto con l’Andria si chiuse con due speculari vittorie esterne per 1-0, che grazie al miglior risultato nella “regular season” valsero la salvezza per gli ipponici. Nella stagione 2008-‘09 il campionato di Serie C2 cambiò denominazione in Lega Pro Seconda Divisione e i rossoblù chiusero il girone di andata con 24 punti restando così nell’alta-media classifica, ma nel girone di ritorno conquistarono solo 10 punti che la fecero sprofondare al 16º posto in classifica condannandola per il secondo anno consecutivo ai play-out. Questa volta per evitare la retrocessione si presentò di fronte al Val di Sangro e il doppio confronto con la squadra abruzzese si concluse con due vittorie di cui la prima partita allo stadio Luigi Razza di Vibo Valentia con la vittoria per 1-0 e una settimana dopo ad Atessa, i rossoblù batterono il Val di Sangro per 2-1 che valse la salvezza per la squadra allenata da mister Galfano. Nella stagione 2009-‘10 la Vibonese si classificò al 16º posto in classifica, al termine di una stagione tribolata. La certezza della permanenza in Lega Pro Seconda Divisione dovette passare, dunque, per il terzo anno consecutivo, dai play-out. Sul campo neutro di Monopoli, i calabresi vinsero col risultato di 3-0 nella prima partita contro il Noicattaro e persero il ritorno per 1-0, conquistando così, ancora una volta, la permanenza in Lega Pro Seconda Divisione.

La formazione della Vibonese schierata al San Vito, prima del derby contro il Cosenza del campionato 2008-’09

La squadra è stata affidata per la stagione 2010-‘11 all’allenatore toscano Marco Tosi. Nella stagione 2011-‘12 vengono ingaggiati il duo Ferrante-Viola e la società si riorganizza a livello societario con l’ingresso di nuovi soci. Il 5 aprile 2012 la squadra viene affidata ad Alfonso Ammirata per le ultime 5 partite. La compagine calabrese non riesce a uscire dalla zona play-out e il 10 agosto 2012 contro il Mantova, dopo il pareggio a reti bianche in casa, allo Stadio Danilo Martelli subisce un 4-0 che relega la Vibonese in Serie D dopo sei stagioni consecutive trascorse nella Lega Pro. Nelle successive due stagioni, dopo un primo anno terminato in zona play-off per il ritorno nella terza serie calcistica, la Vibonese retrocesse in Eccellenza.

Il tifo della Vibonese

Il ritorno in Serie D fu immediato, grazie alla vittoria nei play-off nazionali, dopo aver eliminato Sessana e Real Metapontino. Nel campionato di Serie D 2015-‘16 i calabresi vengono inseriti nel girone I. Al termine del campionato si classificano quinti, venendo estromessi dai play-off dalla Frattese. Nonostante ciò, il 4 agosto 2016 la Federazione ufficializza il ripescaggio in Lega Pro per completamento organici. Il campionato di Lega Pro 2016-‘17 è il primo di terza serie della storia della compagine calabrese.

Enzo Consoli, qui ritratto in compagnia del mister Tommaso De Pietri, considerato il miglior calciatore di sempre ad aver vestito la casacca rossoblù

Nonostante un inizio discreto, a cavallo fra i due gironi vi sarà una crisi di risultati che renderà vana l’imponente serie positiva di risultati inanellati nel finale di campionato, condannando la Vibonese alla disputa dei play-out. La doppia sfida si risolve a favore del Catanzaro, che si guadagna la permanenza nella categoria a spese dei vibonesi. Il 24 agosto 2017 la Corte d’Appello Federale accoglie il ricorso presentato dalla società contro presunte irregolarità commesse dal Messina, disponendo la retrocessione del sodalizio peloritano (che comunque non si era iscritto al successivo torneo) all’ultimo posto del campionato di Lega Pro 2016-‘17, permettendo così la permanenza nella rinnovata Serie C al club calabrese.

Il giudizio, però, è poi annullato dal Collegio di Garanzia del Coni. La stagione seguente, per i rossoblù vide un lungo testa a testa per il primo posto contro il Troina, dove il 13 maggio 2018 dopo aver concluso la stagione a pari merito con i siciliani, nello spareggio finale, la Vibonese conquistò la promozione in Serie C vincendo ai calci di rigore.

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