11 giugno 1980: la Grecia di Panagoulias si affaccia all’Europa
Set 11, 2025

Dall’oblio calcistico al palcoscenico continentale, grazie alla visione di un allenatore greco-americano

Il calcio greco uscì dall’ombra negli anni Settanta, quando il Panathinaikos e l’AEK iniziarono a farsi rispettare nelle coppe europee. Ma il vero salto di qualità arrivò con la nazionale: l’11 giugno 1980, in Italia, la Grecia giocava la sua prima partita nella fase finale di un Campionato Europeo. Un evento storico, frutto della tenacia di un uomo capace di cambiare la mentalità di un’intera generazione di calciatori: Alketas “Alkis” Panagoulias.

Alketas “Alkis” Panagoulias allenatore negli Stati Uniti



Nato nel 1934, cresciuto negli Stati Uniti e laureato alla New York University, Panagoulias era un tecnico cosmopolita, a metà tra due mondi. Negli anni Sessanta portò al successo l’Atlas di New York, vincendo tre National Open Cups consecutive. Poi tornò in patria e guidò l’Olympiakos a due titoli nazionali. Ma il suo capolavoro fu la qualificazione della Grecia all’Europeo del 1980.

Inserita in un girone difficile con Unione Sovietica, Ungheria e Finlandia, la squadra partì male, perdendo a Helsinki e a Mosca. Sembrava finita, ma sotto la guida di Panagoulias il gruppo si ricompattò: clamoroso l’8-1 rifilato ai finlandesi ad Atene, seguito dal 4-1 all’Ungheria. Era la svolta: la parola “qualificazione” tornava sulle labbra dei tifosi, e la Grecia volava in Italia.

La stampa greca celebra l’8-1 alla Finlandia



Nel girone A degli Europei l’avventura fu complicata: sconfitta di misura contro l’Olanda (1-0 su rigore), nuovo ko con la Cecoslovacchia (3-1) e infine uno 0-0 di prestigio contro la Germania Ovest, futura campionessa. La nazionale ellenica chiuse ultima, ma con la testa alta: l’obiettivo non era vincere, ma esserci.

La Grecia prima della sfida con la Germania Ovest al “Comunale” di Torino



Per rivedere la Grecia a un Europeo si sarebbe dovuto aspettare fino al trionfo del 2004. Nel frattempo Panagoulias visse un percorso unico: dopo aver guidato ancora l’Olympiakos e l’Aris, provò la strada americana con l’esperimento fallimentare di Team America nella NASL del 1983, poi tornò ad Atene, riportò i biancorossi al titolo e infine trascinò la nazionale fino ai Mondiali del 1994.



Scomparso nel 2012 in Virginia, a 78 anni, Panagoulias resta nella memoria come il pioniere che osò portare la Grecia nel grande calcio. L’Europeo del 1980 non fu un successo in termini di risultati, ma rappresentò un inizio: il giorno in cui la Grecia smise di sentirsi marginale e iniziò a credere di poter scrivere la propria storia.

Mario Bocchio

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