Sergio Manente, il terzino che inventò lo stile Juve
Ago 23, 2025

Un difensore elegante e moderno, due volte campione d’Italia: il suo rito scaramantico? Segnare nella porta sbagliata

Nato a Udine negli anni del difficile dopoguerra, Sergio Manente cresce calcisticamente nell’Udinese e debutta in Serie B nel 1942, giovanissimo, approfittando delle assenze belliche dei titolari. Fin da subito dimostra di essere un predestinato: ambidestro, elegante, capace di spingere sulla fascia e di concludere in porta, è un difensore fuori dal tempo. Dopo due stagioni all’Atalanta con Luis Monti in panchina, nel 1948 riceve la chiamata che segnerà la sua vita: quella della Juventus.

Manente in azione

Con la maglia bianconera diventa simbolo di stile e correttezza. Uomo leale, amico fraterno di Giampiero Boniperti, Manente interpreta il ruolo di terzino con intelligenza e disciplina, senza mai cercare la ribalta personale. Vince due scudetti (1950 e 1952), adattandosi a giocare sia a destra che a sinistra, sempre con lo stesso spirito di squadra. In allenamento è un esempio per i compagni, capace di alzare il livello tecnico e comportamentale di tutto il gruppo.

Manente (a sinistra) e Carlo Parola, con la fascia di capitano

Ma il tratto più curioso del suo percorso resta legato alla scaramanzia. Ogni calciatore ha i propri riti: chi entra in campo con il piede destro, chi si segna prima del fischio d’inizio. Manente, invece, aveva inventato un’usanza tanto singolare quanto inimitabile. Quando la Juve era in netto vantaggio, annunciava con un gesto che entro cinque minuti avrebbe compiuto il suo “sacrificio”: un autogol. Spesso in pallonetto, puntualmente realizzato tra le urla disperate del portiere Giovanni Viola, che vedeva svanire il sogno di chiudere imbattuto.

Un gesto bizzarro, ma che racconta bene il personaggio: un gentiluomo ironico, capace di vivere il calcio con leggerezza, senza mai tradire lo spirito di squadra. Un terzino moderno prima del tempo, entrato di diritto nella storia della Juventus.

Mario Bocchio

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